Swift Gamma Ray Burst Explorer: differenze tra le versioni

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* 13 aprile [[2010]]: Swift rivela il 500º lampo gamma, GRB 100413B, scoperto in una rianalisi dei dati dello strumento BAT che non aveva potuto accorgersi del lampo perché stava effettuando una manovra di ripuntamento. Per ironia del destino, quindi, questo lampo “storico” è uno dei meno fortunati perché la rivelazione con BAT non è stata seguita dal ripuntamento immediato dei telescopi X e ottico. L'occasione viene comunque festeggiata con un'animazione che ripercorre le tappe salienti dei primi 500 GRB di Swift.<ref>[http://www.media.inaf.it/gallery/v/video/chunks/swift-500.flv.html I primi 500 GRB di Swift].</ref> L'onore di Swift è stato risollevato dal lampo successivo, GRB100414A, un altro GRB lungo, per il quale sono state trovate controparti sia X sia ottica. Dallo spettro di quest'ultima, si è subito estratto lo [[spostamento verso il rosso]] di 1,368: una distanza cosmologica ma “normale” per i lampi gamma.
* 25 dicembre [[2011]]: Swift rivela un GRB molto lungo e peculiare. L'emissione in banda X mostra variazioni molto intense e si affievolisce oltre il limite di rivelazione in meno di un giorno. Il telescopio UVOT ha rivelato la sorgente nella banda [[ultravioletto]] per pochi giorni mentre i telescopi da terra hanno osservato la sorgente per diversi mesi. Due sono state le spiegazioni suggerite: la distruzione di un asteroide da parte di una stella di neutroni nella nostra galassia o una supernova peculiare attorniata da molto materia nell'universo vicino.<ref>[http://www.media.inaf.it/2011/11/30/il-lampo-di-natale/ Il lampo di Natale].</ref>
* 13 giugno [[2013]]: GRB 130603B: La perfetta e rapida localizzazione nel cielo di questo lampo gamma di breve durata permette di rivelare grazie a osservazioni del [[Telescopio Spaziale Hubble]] la presenza di un [[kilonova]] associata all'evento.<ref>[http://www.nature.com/nature/journal/vnfv/ncurrent/full/nature12505.html A ‘kilonova’‘kilonova' associated with the short-duration γ-ray burst GRB 130603B].</ref> Questa è la prima evidenza diretta che i [[lampo gamma|lampi gamma]] corti si generano a seguito della fusione di due oggetti celesti superdensi.<ref>[http://www.media.inaf.it/2013/07/18/grb-origine-oro Lampi gamma tutti d’orod'oro].</ref>
* novembre [[2013]]: viene pubblicata l'enorme mole di dati raccolta dallo studio del lampo gamma GRB 130427A. Si tratta, tra i GRB, dell'evento che ha prodotto i fotoni di più alta energia mai osservati e ha brillato in raggi gamma per oltre 20 ore.<ref>[http://www.media.inaf.it/2013/11/21/quel-mostro-di-lampo-gamma/ Quel mostro di lampo gamma].</ref>
* 4 dicembre [[2013]]: la combinazione delle tempestive osservazioni condotte dal satellite Swift e dal telescopio robotico Liverpool Telescope permettono di registrare una consistente quantità di radiazione polarizzata nella luce emessa dal lampo di raggi gamma GRB 120308 e di indagare le caratteristiche del campo magnetico attorno ad esso.<ref>[http://www.media.inaf.it/2013/12/04/metti-un-grb-nel-mirino/ Metti un GRB nel mirino].</ref>
* maggio [[2014]]: viene osservata in tempo reale, dal Keck e con Swift, l'esplosione di una stella gigante in una galassia a 360 milioni di anni luce da noi.<ref>[http://www.media.inaf.it/2014/05/21/wolf-rayet-ha-fatto-il-botto-sniib/ Morte in diretta d’unad'una stella di Wolf-Rayet].</ref>
* luglio [[2014]]: le accurate indagini su un eccezionale lampo di raggi gamma durato quasi 6 ore rivelano che a generarlo sia stata, quasi 4 miliardi di anni fa, l'esplosione di una stella di grandissima massa e con una composizione assai simile a quella che dovevano avere i primi astri, ben più antichi, che si sono accesi nell'universo oltre 13 miliardi di anni fa.<ref>[http://www.media.inaf.it/2014/07/11/la-radiazione-da-una-stella-primordiale/ La radiazione da una stella primordiale].</ref>
 
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Ogni tipo di sorgente celeste ha ricevuto attenzione da parte di Swift, dalle [[comete]] fino alle [[Galassia attiva|galassie attive]] più lontane, passando per [[magnetar]], sorgenti binarie, [[supernova]]e, fino ad arrivare al recente evento di distruzione di una stella da parte di un buco nero di alcuni milioni di masse solari al centro di una galassia lontana circa 1.9 miliardi di [[parsec]]. Nulla sfugge a Swift che pattuglia il cielo instancabilmente ed è sempre pronto a ripuntare in automatico. A volte le sorgenti sono vecchie conoscenze ma molto spesso sono assolute novità. Sono tanti e tali i possibili utilizzi di Swift che ora la caccia ai GRB non è più il compito che assorbe la maggior parte del tempo di osservazione del satellite. Questo non significa affatto che i GRB vengano trascurati. Semplicemente non si continua l'osservazione ad oltranza, fino a quando l'emissione X svanisce del tutto. Solo GRB con caratteristiche peculiari, oppure quelli straordinariamente brillanti, vengono osservati a lungo. Il tempo di osservazione che viene così liberato è dedicato all'osservazione di centinaia di sorgenti celesti, spesso in collaborazione con altri satelliti. Tutte le sorgenti rilevate dal telescopio spaziale gamma [[Fermi Gamma-ray Space Telescope|Fermi]] ma di natura non chiara, per esempio, vengono osservate di routine da Swift. Nel caso di utilizzo coordinato di Swift e Fermi, lo strumento più importante è il telescopio XRT, perché quello che più interessa è localizzare una possibile controparte della sorgente gamma. Per lo studio delle [[supernova]]e, invece, lo strumento più importante è il telescopio UVOT. Grazie alle osservazioni di Swift abbiamo una straordinaria copertura delle curve di luce (l'evoluzione dell'energia emessa in funzione del tempo) di decine di [[supernova]]e. Tra i risultati ottenuti con Swift al di fuori del campo dei GRB si annoverano:
* 9 gennaio [[2008]]: SN 2008D, una supernova nella galassia [[New General Catalogue|NGC]] 2770. Si è trattato di un evento fortuito: gli strumenti di Swift hanno registrato i primissimi momenti di questa supernova mentre stavano effettuando un'osservazione di routine di un'altra supernova precedentemente esplosa nella stessa galassia (SN 2007 uy). Swift ha così potuto osservare un breve ma potente lampo X da SN 2008D. Questo fenomeno, associato all'onda d'urto dell'esplosione di supernova che emerge dalla superficie della stella progenitrice, era stato previsto da studi teorici ma mai osservato prima, poiché nessuno strumento X aveva mai assistito ad una supernova fin dai primi minuti. Generalmente infatti, le [[supernova]]e sono scoperte dalla loro emissione ottica, che si manifesta però solo alcuni giorni dopo l'esplosione propriamente detta. Data l'eccezionalità dell'evento, SN 2008D è stata poi osservata da un gran numero di osservatori sia da spazio, sia dalla Terra (tra i quali i telescopi spaziale [[telescopio spaziale Hubble|Hubble]] e [[Chandra]] e, dalla Terra, il [[Karl Guthe Jansky|Karl G. Jansky]] [[Very Large Array]], i telescopi [[Telescopi Gemini|Gemini North]], [[Telescopi Keck|Keck I]], e quelli dell'[[osservatorio di Monte Palomar]] e dell'[http://www.apo.nmsu.edu/ osservatorio di Apache Point] raccogliendo un'enorme quantità di dati.
* giugno [[2009]]: Viene scoperta la [[magnetar]] SGR 0418+5729, una scoperta condivisa con il satellite Fermi. Le [[magnetar]] sono [[stelle di neutroni]] dotate di un [[campo magnetico]] eccezionalmente intenso e spesso si manifestano attraverso raffiche di brillanti gamma. Dal momento che questi brillamenti sono in grado di sollecitare il telescopio BAT, Swift ha svolto un ruolo fondamentale nello studio di queste rare sorgenti, scoprendone di nuove e allertando la comunità scientifica quando quelle già conosciute entrano in periodi di intensa attività esplosiva. SGR 0418+5729 si è rivelata una [[magnetar]] particolarmente importante, un'autentica [[Stele di Rosetta]] tra queste sorgenti. Studi successivi, condotti anche con l'ausilio di Swift, hanno dimostrato che in questa sorgente un campo magnetico dipolare simile a quello delle [[stella di neutroni|stelle di neutroni]] “ordinarie” coesiste con altre componenti del campo magnetico responsabili delle peculiarità delle [[magnetar]] (tra cui l'emissione di brillamenti gamma,<ref>[http://www.media.inaf.it/2010/10/14/il-magnetar-che-non-taspetti Il magnetar che non t’aspettit'aspetti].</ref><ref>[http://www.media.inaf.it/2013/05/23/pulsar-fuori-magnetar-dentro Pulsar fuori, magnetar dentro].</ref><ref>[http://www.media.inaf.it/2013/08/14/magnetar-fuori-norma Magnetar fuori norma].</ref> confermando un'ipotesi formulata molti anni prima.
* marzo [[2011]]: Swift coglie quello che, a prima vista, sembra un lampo gamma come molti altri (GRB 110328A), ma che, a differenza di tutti gli altri, resta acceso, sollecitando più volte BAT. Pur tra alti e bassi, la sorgente SWIFT J1644+57 (usiamo le coordinate celesti e non la data perché non si tratta di un lampo gamma), localizzata al centro di una galassia a [[spostamento verso il rosso]] z = 0.354, è rimasta attiva per più di un anno. Le caratteristiche dell'emissione, l'enorme energia liberata e la localizzazione hanno fatto propendere per una spiegazione quasi da fantascienza: la distruzione di una stella che è passata troppo vicino ad un [[buco nero supermassiccio]] (alcuni milioni di masse solari) al centro della sua galassia. Si era ipotizzato che potesse succedere, ma Swift è stato il primo a vedere un fenomeno così peculiare.<ref>[http://www.media.inaf.it/2011/08/24/buco-nero-swift/ Colto sul fatto il buco nero cannibale].</ref>
* novembre [[2011]]: Si scopre che quella che inizialmente sembrava la classica emissione X di un buco nero, proviene in realtà da un sistema (ora noto col nome MAXI J0158-744) composto da una [[nana bianca]] ed una [[stella Be]], nella [[Piccola Nube di Magellano]]. Si tratta di sistemi molto rari e nessuno era mai stato osservato alla luminosità di MAXI J0158-744.<ref>[http://www.media.inaf.it/2012/12/18/la-nana-e-la-gigante/ La nana e la gigante].</ref> All'origine dell'eccezionale luminosità X vi sarebbe l'interazione tra il materiale espulso durante una fase di [[nova]] termonucleare dalla [[nana bianca]] ed il [[vento stellare|vento della stella]] [[stella Be|Be]].