José Calvo Sotelo: differenze tra le versioni
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Quella stessa notte Sotelo fu rapito e ucciso per ritorsione da un gruppo di commilitoni della vittima. Il rapimento fu pianificato da [[Fernando Condés]] della [[Guardia Civil]], noto per le sue idee di sinistra<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 124</ref>, nel [[1934]] era stato allontanato dall'esercito per complicità con i [[Rivoluzione delle Asturie (1934)|ribelli delle Asturie]], ma poi recentemente reintegrato da Casares Quiroga<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Edizioni Einaudi, Torino, 1963, pag 124</ref>
Un camion degli "Asaltos" e una vettura uscirono dalla caserma Pontejos<ref name=autogenerato6>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 126</ref>. La vettura si diresse verso la casa di [[José María Gil-Robles y Quiñones]] leader della [[Confederazione Spagnola delle Destre Autonome]] mentre il camion a casa di Calvo Sotelo in calle Velazquez. Sul camion erano presenti lo stesso Condés, [[Victoriano Cuenca]] che a Cuba era stato guardia del corpo del generale [[Gerardo Machado]], due membri della gioventù social-comunista e alcuni "asaltos"<ref name=autogenerato6 />. Giunti a casa di Sotelo alle tre del mattino lo svegliarono e lo invitarono a venire al comando della polizia. Sotelo godeva dell'immunità parlamentare. Non fu possibile verificare la legittimità della richiesta poiché gli asaltos avevano già provveduto a tagliare i fili del telefono<ref>A cura di Bernard Michal, La guerra di Spagna I, Edizioni di Cremille, Ginevra. 1971, pag 87</ref>. Sotelo si tranquillizzò quando Condés gli mostrò il tesserino della [[Guardia Civil]]<ref name=autogenerato6 />, ma mantenendo comunque forti dubbi promise alla famiglia di farsi sentire al più presto aggiungendo "''a meno che questi signori non mi facciano saltare le cervella''"<ref name=autogenerato6 />. Partiti con il camion, dopo circa mezzo chilometro, Cuenca gli sparò due volte alla nuca<ref name=autogenerato6 /><ref>A cura di Bernard Michal, La guerra di Spagna I, Edizioni di Cremille, Ginevra. 1971, pag 88</ref> poi scaricarono il corpo al [[Cimitero dell'Est]]<ref>Arrigo Petacco, Viva la muerte, Le scie Mondadori, Milano, 2006, pag 10</ref> che fu identificato solo il giorno dopo. La macchina che era andata alla ricerca di Gil
===Conseguenze===
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