Concerto in fa: differenze tra le versioni

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# ''Allegro agitato
 
Il primo movimento si apre quasi con rabbia, con quattro note dei [[timpano (strumento musicale)|timpani]], una sviolinata dei fiati e un rullo di tamburi. L'introduzione orchestrale è [[sincope (musica)|sincopata]], ripetendo un idea musicale insistentemente fino a tornare all'esplosione di timpani iniziale e a un rullo di tamburi più lungo che porta all'ingresso del solista, che introduce il tema principale, sincopato e quasi [[Scala esatonale|esatonale]], molto delicatamente. Si inizia a sviluppare quest'idea, introducendone altre, fino a raggiungere l'apice emotivo del [[climax (retorica)|climax]], concludendo l'episodio con una serie di volatine del solista, che conclude con un accordo di do settima. Inizia quindi un altro episodio, in cui la cellula ritmica presente fin dall'inizio viene ancora riproposta, e dopo vati sviluppi si arriva a un tema pesantemente influenzato dal ragtime inframmezzato da un virtuosistico episodio in [[terzina (musciamusica)|terzine]]. Poi il tono si calma, e arriva un tema, moderato e molto passionale, esposto in [[mi maggiore]], che cresce fino a ritornare bruscamente a un tema più veloce - sempre basato sulla cellula ritmica iniziale, fino ad arrivare a un altro tema ancora che ricorda nella ritmica il primo dei tre preludi dello stesso Gershwin. Alla fine dell'episodio, viene riesposto il tema principale con un "grandioso" che il pianoforte accompagna con una figurazione in terzine. Alla fine, viene ripresa un'idea di passaggiornamento precedente, che riporta all'esplosione iniziale, seguita da un incalzante ritmo in quartine del pianoforte, che corona il tutto con una sequenza di note in terzine - un arpeggio di [[re minore]]6 molto elaborato - e propone un'ultima volta la figurazione ritmica iniziale, prima del crescendo finale e della grandiosa conclusione del movimento.
 
Il secondo movimento inizia con una melodia di corno e tromba, accompagnati dai clarinetti. Questo tema viene ripreso più volte fino all'ingresso del solista, che propone un tema moderato in cui si avverte un'influenza [[blues]] - l'atmosfera jazzistica d'altronde è parte integrante dell'opera del maestro statunitense - che viene ripreso più volte fino al ritorno alla calma iniziale. Segue un ponte modulante del solista, che porta al secondo tema del movimento, un tema più lirico in mi maggiore che risente del blues e del jazz e che dopo varie riesposizioni porta a una conclusione improvvisa dell'episodio e a una breve reintroduzione della calma iniziale prima della conclusione del movimento.