Effetto Thatcher: differenze tra le versioni

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Ciò si pensa sia dovuto ad uno specifico modulo cognitivo psicologico legato alla percezione dei volti, particolarmente marcato nei volti orientati verticalmente. I volti tendono ad apparire unici nonostante siano molto simili. È stato ipotizzato che l'uomo abbia sviluppato specifici processi nel differenziare i volti che fanno affidamento tanto sulla loro configurazione (ovvero la relazione strutturale dei tratti somatici) quanto agli specifici dettagli di un viso, come occhi, naso e bocca.
 
Esistono studi a supporto del verificarsi di questo effetto nel [[macaco Rhesus]] <ref>Adachi Ikuma, Chou Dina P., Hampton Robert R. 'Thatcher Effect in Monkeys Demonstrates Conservation of Face Perception across Primates', Current Biology 2009, 19, 1270–1273</ref><ref>Dahl Christoph D, Logothetis Nikos K, Bülthoff Heinrich H, Wallraven Christian 'The Thatcher illusion in humans and monkeys', Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences, 2010, 277 (1696)</ref> così come tra gli [[scimpanzé]], rendendo possibile che i meccanismi cerebrali responsabili del riconoscimento dei volti possano essersi sviluppati a partire da un antenato comune più di 30 milioni di anni fa.
 
Il principio base dell'Effetto Tatcher è stato anche applicato al moto biologico: l'inversione dei singoli punti risulta difficile, ed in alcuni casi, quasi impossibile da riconoscere quando l'intera figura è invertita.<ref>Mirenzi A, Hiris E, 2011, "The Thatcher effect in biological motion" Perception 40(10) 1257 – 1260</ref>
 
== Ulteriori studi ==
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Studiando gli angoli di inclinazione intermedi tra l'orientamento verticale e quello invertito, gli studi hanno verificato la graduale o improvvisa apparizione dell'effetto.<ref>Stuerzel, F., & Spillmann, L. (2000).</ref><ref>Lewis, M. B. (2001).</ref> La percezione dell'Effetto Thatcher è stata verificata nella totalità dei gruppi presi in esame. La percepiscono i bambini,<ref>Lewis, M.B. (2003).</ref> così come i bambini affatto da [[autismo]]<ref>Rouse, H., Donnelly, N., Hadwin, J. A., & Brown, T. (2004).</ref> e persino persone con [[prosopagnosia]].<ref>Carbon, C. C., Grüter, T., Weber, J. E., & Lueschow, A. (2007).</ref>
 
== VediVoci anchecorrelate ==
* [[Prosopagnosia]]