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Il ramo originariamente derivante direttamente dagli Zanutto di Venezia, nel 1526 ottennero il titolo comitale ungherese nella persona di Andrea Zanutto<ref>{{cita libro|cognome= F.G. Farkas, P. Király |titolo= Catalogus Manuscriptorum Bibliothecae Reg. Scient. Universitatis Budapestinensis Tomus II. Pars II. Catalogus Litterarum Originalium Ac Collectionis. Hevenessianae Et Prayanae |anno= 2006|città= Budapest | pagine= Diplomi}}</ref>, il figlio Antonio, stabilitosi a Dulcigno, venne riconosciuto dal doge [[Girolamo Priuli]] con diploma del 15 aprile 1562 in perpetuo e per tutti i suoi legittimi discendenti.[[File:Ducale del doge Girolamo Priuli in cui si riconosce il titolo ad Antonio Zanotto il titolo di conte 1562.JPG|thumb|<center>Diploma con cui Antonio Zanutto è riconosciuto conte, 1562]]Questo ramo iniziò ad essere denominato “de gigli scarlati” per i tre gigli rossi posti in cotissa. Perso nel 1571 con Dulcigno il palazzo,i tre figli superstiti si trasferirono nel pordenonese. Per tutto il '700 sono attestati a [[Prata di Pordenone]].
[[File:Diploma di Napoleone I.JPG|thumb|<center>Diploma con cui Giuseppe Zanutto è nominato conte del regno napoleonico, 1809]][[Napoleone Bonaparte]], riconobbe il rango comitale e l'avita nobiltà con Sovrana Risoluzione datata 2 febbraio 1809<ref>{{cita libro|cognome= G. Cajazza |titolo= Villa Goretti- Zanutto a Rorai Piccolo di Porcia. Una vittoria sull’oblio, in Il Friuli da salvare, in Il Friuli N°11, 17|anno= 2000|mese=marzo|città= Udine | pagine= 22}}</ref><ref>{{cita libro|cognome= Enos Costantini, Giovanni Fantini |titolo= I Cognomi del Friuli |anno= 2011|città= Pasian di Prato | pagine= 787}}</ref>. Questo ramo diede alla [[Repubblica di Venezia]] militari e letterati, alcuni vestirono l'abito di [[Malta]], [http://www.zanotdezanottozanuttodiprata.altervista.org/ Storia della famiglia ZanottoZanutto]. Tra il 1800 e il 1900 il cognome a causa dei continui influssi dialettali venne troncato diventando Zanot e poi ripresero il cognome integro in Zanutto , a causa dei continui casi di omonimia mantennero il soprannome "De Gigi scarlati"(per i tre gigli rossi posti sulla cotissa), soprannome che tuttora permane. Nella seconda metà del Novecento, posero definitiva dimora in provincia di Udine.
Attualmente il caposaldo della Famiglia si divide tra le residenze del Medio Friuli poste in diverse comuni.