Convento di Loreto: differenze tra le versioni

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Fu fondato da santa [[Caterina Benigna di Lobkowicz]], nobildonna [[Ceco|ceca]], che voleva far conoscere la leggenda della [[Santa Casa]]; ma anche [[Ferdinando II d'Asburgo]] contribuì al progetto appartenente all'architetto italiano [[Giovanni Orsi]], poiché faceva parte della sua strategia per riportare il paese al cattolicesimo. Al centro del complesso vi è una copia della famosa [[Santa Casa]], che, nel periodo tra il [[1634]] e il [[1664]], fu circondata da [[chiostri]] e da sette cappelle, di cui quella orientale divenne la chiesa della Natività; in quest'ultima, lungo le pareti, affrescate nel [[Settecento]], si allineano macabre reliquie, tra cui [[scheletri]] con maschere di cera sul volto. La cappella della Santa Casa è decorata con stucchi e rilievi che ritraggono i profeti e scene della vita della [[Maria (madre di Gesù)|Vergine]], opera di artisti [[Italia|italiani]], quali [[Donato Bramante]], [[Andrea Sansovino]] e [[Antonio da Sangallo il Giovane]]. La famiglia della Santa fondatrice, i [[Lobkowicz]], era molto devota al culto della Santa Casa di [[Loreto]], tanto da farlo conoscere a tutto il territorio della [[Boemia]] e da costruire la loro [[cripta]] sotto questa riproduzione della Santa Casa.
 
La facciata verso la piazza fu costruita tra il [[1721]] e il [[1746]], di cui la [[torre campanaria]] è ciò che spicca di più, con il suo splendente stile barocco e, al suo interno, un [[carillon (campane)|carillon]] di trenta campane, costruito ad [[Amsterdam]]. Davanti a questo e a tutta la facciata, fu posto un recinto con ventisei statue di angeli creato intorno all'anno [[1725]]. All'interno del corridoio della facciata, si trova la camera dei gioielli del Loreto, che fu progettata secondo il modello del Loreto italiano. La collezione esposta si compone principalmente di numerosi calici, candelabri, rilievi, catene, anelli, cibari, statuette, lampadari, quadri, croci, monete e tanti altri oggetti in [[argento]], [[oro]] e [[pietre preziose]] realizzati tra Seicento e Settecento. In particolare sono da menzionare l' ''ostensorio di Lobkowitz'' del 1673 in un mosaico d'oro e coralli che rimandano alle commistioni di ''naturalia'' e ''artificialia'' di [[Rodolfo II d'Asburgo]], nonché il ''Sole di Praga'', ostensorio con seimila diamanti, eseguito nel 1699 a razza in argento dorato, di Fischer von Erlach il Vecchio e ispirato alla raggiera del [[Bernini]] nella [[cattedra di San Pietro]].
 
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