Ars et Labor Ferrara: differenze tra le versioni

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== Storia ==
=== Le origini ===
[[File:Celebrazione del decennio della fondazione della S.P.A.L..jpg|thumb|200px|Manifesto celebrativo del decennio dalla fondazione della Società Polisportiva Ars et Labor.]]
Il nucleo originale di quella che sarebbe poi divenuta la S.P.A.L. vide la luce nel marzo [[1907]] per iniziativa del sacerdote [[Società Salesiana di San Giovanni Bosco|salesiano]] Pietro Acerbis, all'epoca direttore dell'oratorio ferrarese di via Coperta: questi fondò un circolo religioso-culturale denominato ''Ars et Labor'', che nel giro di un paio d'anni divenne ''Circolo Ars et Labor'' e aggiunse alle attività artistiche anche quelle sportive, inizialmente limitate ad [[atletica leggera|atletica]] e [[ciclismo]]. I colori sociali adottati furono il [[bianco]] e l'[[azzurro]], dallo stemma della congregazione dei Salesiani.<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992|pp. 3-4}}</ref>
 
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Tra il [[1920]] e il [[1925]] la SPAL militò nella massima serie del tempo, la [[Prima Categoria (campionato prime squadre)|Prima Categoria]]: in quel periodo ottenne quale massimo risultato la semifinale del campionato nazionale ([[Prima Categoria 1921-1922|1922]]), persa contro la [[Società Ginnastica Comunale Sampierdarenese|Sampierdarenese]].<ref>{{cita|Becchetti-Palmieri, 1974|p. 28}}</ref> Retrocessa in seconda serie nel [[Prima Divisione 1924-1925|1925]], nel [[1929]] fu assegnata al campionato di [[Serie B]].<ref>{{cita|Becchetti-Palmieri, 1974|pp. 30-31}}</ref> Da quel momento la società andò incontro ad un decennio contrassegnato da scarsi risultati; contestualmente dal [[1939]] alla fine della [[seconda guerra mondiale]] cambiò denominazione da S.P.A.L. ad ''Associazione Calcio Ferrara'' e adottò maglie a strisce bianco-nere (in omaggio ai colori civici della città [[Ferrara|estense]]).<ref>{{cita|Becchetti-Palmieri, 1974|pp. 59-69}}</ref>
 
[[File:Spal 1922-23.jpg|thumb|left|upright=1.4|200px|Formazione-tipo della SPAL nell'annata 1922/-1923.]]
Negli anni [[Anni 1920|'20]] e [[Anni 1930|'30]] la società lanciò diversi giocatori poi approdati in Serie A: [[Bruno Bertacchini]], [[Elvio Banchero]], [[Abdon Sgarbi]] (che vestirà anche la [[nazionale di calcio dell'Italia|maglia azzurra]]), gli attaccanti [[Mario Romani]] e [[Aldo Barbieri]] (entrambi ceduti al [[Associazione Calcio Milan|Milan]]), [[Archimede Valeriani]], [[Savino Bellini]]; ad essi seguirono, negli anni [[Anni 1940|'40]], [[Otello Badiali]] e [[Albano Luisetto]].<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992|pp. 4-5}}</ref>
[[File:Spal 1922-23.jpg|thumb|left|upright=1.4|Formazione-tipo della SPAL nell'annata 1922/1923.]]
 
=== L'avvento di Paolo Mazza ed il secondo dopoguerra ===
Dopo la fine della [[Seconda guerra mondiale]], nel [[1946]] la squadra riadottò i colori bianco-azzurri e il nome SPAL. Sotto la gestione del nuovo presidente (ed ex allenatore negli anni [[Anni 1930|'30]]) [[Paolo Mazza]], la società ferrarese tornò in [[Serie B]] e puntò ad approdare alla [[Serie A]].<ref>{{cita|Becchetti-Palmieri, 1974|pp. 71-72}}</ref>
 
[[File:Spal 1945-46.jpg|thumb|upright=1.4|200px|La prima formazione della SPAL nel [[secondo dopoguerra]], (stagione 1945/-1946).]]
Alcuni affari significativi conclusi in quegli anni dal presidente spallino consistettero nelle cessioni del centravanti [[Mario Astorri]] (costato {{formatnum:25000}} [[Lira italiana|lire]] e venduto per 2 milioni dell'epoca alla [[Juventus Football Club|Juventus]] nel [[1946]])<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992|p. 8}}</ref> e del centrocampista [[Egisto Pandolfini]] (acquistato dalla [[ACF Fiorentina|Fiorentina]] ad un prezzo ridotto e successivamente rivenduto alla stessa squadra viola nel [[1948]] per 18 milioni).<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992|p. 10}}</ref>
 
=== LaGli Serieanni Acinquanta ===
==== La Serie A ====
Nel [[Serie B 1950-1951|1950/1951]] la SPAL allenata da [[Antonio Janni]] e guidata in campo dal capitano [[Giovanni Emiliani]] vinse il campionato di [[Serie B]], accedendo per la prima volta nella sua storia alla [[Serie A]] a girone unico. La formazione-tipo di quell'anno era composta da: [[Renato Bertocchi|Bertocchi]], [[Raffaele Guaita|Guaita]], [[Alessandro Carlini|Carlini]], [[Giovanni Emiliani|Emiliani]], [[Giuseppe Macchi|Macchi]], [[Fulvio Nesti|Nesti]], [[Silvano Trevisani|Trevisani]], [[Goffredo Colombi|Colombi]], [[Aldo Biagiotti|Biagiotti]], [[Niels Bennike|Bennike]] e [[Alberto Fontanesi|Fontanesi]], cui si aggiungevano anche [[Renato Dini|Dini]], [[Plinio Patuelli|Patuelli]] e [[Enzo Rosignoli|Rosignoli]].<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992|pp. 13-15}}</ref> L'anno della promozione coincise inoltre con l'inaugurazione del nuovo [[Stadio Paolo Mazza|Stadio Comunale]], ricostruito completamente in sostituzione del vecchio impianto risalente al [[1928]].
[[File:Spal 1952-53.jpg|thumb|left|upright=1.4|200px|Formazione della SPAL durante il primo campionato in Serie A a girone unico della sua storia, (stagione 1951/-1952).]]
 
Il ventennio successivo vide la SPAL ottenere i suoi migliori risultati, mantenendo la categoria fino alla prima retrocessione in B del [[1964]]. Una parentesi negativa si verificò nel [[1954]], allorché i biancazzurri si salvarono vincendo lo spareggio contro il [[Unione Sportiva Città di Palermo|Palermo]] (con le reti di [[Giorgio Bernardin|Bernardin]] e [[Rinaldo Olivieri|Olivieri]]) e nel [[1955]], quando la squadra non riuscì ad evitare la retrocessione (salvo poi essere ripescata nella massima serie a seguito delle sanzioni per illecito sportivo comminate a [[Udinese]] e [[Calcio Catania|Catania]]).<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992|pp. 23-26}}</ref>
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Il calciatore più rappresentativo degli anni in Serie A fu l'[[Argentina|argentino]] [[Oscar Massei]], il quale vestì la maglia biancazzurra per nove stagioni (dal [[1959]] al [[1968]]).
 
==== Valorizzazione dei giocatori ====
Negli anni [[Anni 1950|'50]] e [[Anni 1960|'60]] vari giocatori militanti nelle file della SPAL ebbero occasione di mettersi in luce: tra essi il portiere [[Ottavio Bugatti|Bugatti]] (convocato in [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]] e successivamente venduto al [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]]), [[Alberto Fontanesi]] (poi passato alla [[Società Sportiva Lazio|Lazio]]), [[Fulvio Nesti]], [[Antonio Nuciari]], [[Domenico De Vito]], [[Armando Picchi]], [[Franco Zaglio]], [[Costanzo Balleri]], [[Beniamino Di Giacomo]] ed [[Egidio Morbello]] (ceduti all'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]]), [[Giorgio Bernardin]] (passato prima all'Inter e poi alla [[Associazione Sportiva Roma|Roma]]), [[Sergio Carpanesi]] (a sua volta passato alla Roma), [[Carlo Novelli]] (acquisito dal Napoli), [[Orlando Rozzoni]] (passato prima all'[[Udinese Calcio|Udinese]] e poi alla Lazio), [[Fabio Capello]] (poi ingaggiato da Roma, [[Juventus Football Club|Juventus]] e [[Associazione Calcio Milan|Milan]]), [[Alberto Bigon|Albertino Bigon]] (al Milan e poi al Napoli), [[Gianfranco Bozzao]], [[Adolfo Gori]], [[Luigi Pasetti]] e [[Carlo Dell'Omodarme]] (alla Juventus), [[Saul Malatrasi]] (all' Inter, poi alla [[Associazione Calcio Fiorentina|Fiorentina]] e infine al Milan), [[Gianni Bui]] (prima al [[Bologna Football Club 1909|Bologna]], poi al Milan e infine al [[Torino Football Club|Torino]]), [[Carlo Facchin]] (al Torino, quindi alla Lazio), [[Ernesto Galli]] (al [[Lanerossi Vicenza|Vicenza]]), [[Giuliano Bertarelli]] e [[Dante Micheli]] (alla Fiorentina), [[Edoardo Reja]] (al [[Palermo Calcio|Palermo]]) e [[Luigi Delneri]] (all'Udinese).
[[File:Spal 1955-56.jpg|thumb|upright=1.4|200px|Formazione della SPAL nel campionato di Serie A 1955/-1956.]]
 
In quegli anni arrivarono a [[Ferrara]] anche calciatori più esperti, tra cui [[Sergio Cervato]], [[Giovanni Mialich]], [[Onorio Busnelli]], [[Battista Rota]], [[Angelo Villa]], [[Enzo Matteucci]], [[Manlio Muccini]], [[Gianni Corelli]], [[Ottavio Bianchi]], [[Carlo Mattrel]], [[Osvaldo Bagnoli]], [[Vincenzo Gasperi]], [[Giancarlo Vitali (calciatore)|Giancarlo Vitali]], [[Pietro Broccini]], [[Sergio Sega]], [[Silvano Trevisani]], [[Giulio Pellicari]], [[Alberto Orlando]], [[Glauco Tomasin]], [[Enrico Muzzio]], [[Edoardo Dal Pos]] e [[Aulo Gelio Lucchi]], l'ungherese [[Jenő Vinyei]], i danesi [[Nils Bennike]] e [[Dion Ørnvold]], gli svedesi [[Sigvard Lofgren]] e [[Dan Ekner|Dan Heiner Ekner]].
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Altri giocatori promettenti dovettero interrompere o ridimensionare la propria carriera a seguito di infortuni: fu il caso di [[Giovanni Ferraro]], [[Osvaldo Riva]], [[Arturo Bertuccioli]], [[Maurizio Moretti]], [[Eugenio Bruschini]] e [[Gianfranco De Bernardi]].
 
==== Il miglior piazzamento in Serie A e l'arrivo di Massei ====
 
Al termine della stagione [[Serie A 1958-1959|1958/1959]], conclusasi con risultati al di sotto delle aspettative, il presidente [[Paolo Mazza|Mazza]] decise di rinnovare profondamente la squadra. Cedette quindi [[Angelo Villa|Villa]], [[Giancarlo Vitali|Vitali]], [[Edoardo Dal Pos|Dal Pos]], [[Pietro Broccini|Broccini]], [[Aulo Gelio Lucchi|Lucchi]] e [[Riccardo Toros|Toros]] e gli emergenti [[Saul Malatrasi|Malatrasi]] e [[Orlando Rozzoni|Rozzoni]]; in cambio acquistò i giovani Micheli, Rossi, Picchi e Balleri, gli esperti Ganzer e Massei, il terzo portiere dell'Inter Nobili e i rientranti Novelli e Corelli. I soli giocatori confermati furono Bozzao, Morbello, Maietti e Pandolfini. In panchina sedeva l'allenatore [[Fioravante Baldi]].<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992|pp. 37-39}}</ref>
 
[[File:Spal 1959-60.jpg|thumb|left|upright=1.4|200px|Formazione della SPAL che chiuse al 5° posto la Serie A 1959/-1960.]]
Le scelte del presidente diedero riscontro positivo: nel campionato [[Serie A 1959-1960|1959/1960]] la SPAL concluse al quinto posto finale in classifica (alle spalle della [[Juventus Football Club|Juventus]] vincitrice dello scudetto, della [[Associazione Calcio Fiorentina|Fiorentina]], del [[Associazione Calcio Milan|Milan]] e dell'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]]), ottenendo il suo miglior risultato di sempre in massima serie.
 
La formazione-tipo di questa stagione era costituita da [[Natale Nobili|Nobili]] ([[Lidio Maietti|Maietti]]), [[Armando Picchi|Picchi]], [[Costanzo Balleri|Balleri]], [[Gianfranco Ganzer|Ganzer]], [[Gianfranco Bozzao|Bozzao]], [[Dante Micheli|Micheli]], [[Carlo Novelli|Novelli]], [[Gianni Corelli|Corelli]], [[Guerrino Rossi|Rossi]], [[Oscar Massei|Massei]] e [[Egidio Morbello|Morbello]] (migliore marcatore spallino della stagione, con 12 reti in 33 partite disputate), con l'aggiunta di [[Giuseppe Catalani|Catalani]], [[Gaudenzio Trentin|Trentin]], [[Enrico Cecchi|Cecchi]] e [[Egisto Pandolfini|Pandolfini]].
 
=== LaGli finaleanni di Coppa Italiasessanta ===
==== La finale di Coppa Italia ====
[[File:Spal 1961-62.jpg|thumb|upright=1.3|200px|La SPAL del 1961/-1962, finalista di Coppa Italia.]]
Nel [[1962]] la SPAL raggiunse la finale di [[Coppa Italia]], persa contro il [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]] (allora militante in [[Serie B]]). Gli estensi, allenati da [[Serafino Montanari]], si schierarono con [[Edo Patregnani|Patregnani]], [[Manlio Muccini|Muccini]], [[Gennaro Olivieri|Olivieri]], [[Adolfo Gori|Gori]], [[Sergio Cervato|Cervato]], [[Osvaldo Riva|Riva]], [[Carlo Dell'Omodarme|Dell'Omodarme]], [[Oscar Massei|Massei]], [[Silvano Mencacci|Mencacci]], [[Dante Micheli|Micheli]] e [[Carlo Novelli|Novelli]]. Il Napoli passò in vantaggio su punizione con l'ex spallino [[Gianni Corelli]] al 12', i biancazzurri pareggiarono al 15' con Micheli; infine al 79' [[Pierluigi Ronzon]] portò definitivamente in vantaggio la formazione partenopea, regalandole il primo trofeo della sua storia.<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992|pp. 44-45}}</ref>
 
==== La prima retrocessione ed il ritorno in A ====
[[File:Spal 1962-63.jpg|thumb|left|upright=1.4|200px|Formazione della SPAL con la nuova maglia a righe bianco-azzurre, nel 1963.]]
Nel [[1963]], dopo aver chiuso il campionato all'ottavo posto (ottenendo anche la vetta solitaria della classifica per qualche giornata)<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992|pp. 48-51}}</ref>, la SPAL modificò lo stile delle proprie maglie: le divise a tinta unita azzurra con maniche bianche lasciarono il posto al motivo a strisce verticali bianche e azzurre.
 
Nel [[1964]], dopo tredici anni consecutivi in [[Serie A]], la SPAL retrocedette in [[Serie B|serie cadetta]], ove tuttavia rimase solo un anno: il terzo posto ottenuto nel campionato di [[Serie B 1964-1965]] le valse infatti l'immediata risalita nella massima serie. La formazione-tipo biancazzurra era composta da [[Eugenio Bruschini|Bruschini]], [[Gennaro Olivieri (calciatore)|Olivieri]], [[Gianfranco Bozzao|Bozzao]], [[Arturo Bertuccioli|Bertuccioli]], [[Roberto Ranzani|Ranzani]], [[Sergio Frascoli|Frascoli]], [[Dante Crippa|Crippa]], [[Osvaldo Bagnoli|Bagnoli]], [[Dario Cavallito|Cavallito]], [[Oscar Massei|Massei]] e [[Enrico Muzzio|Muzzio]], con l'aggiunta di [[Gabriele Cantagallo|Cantagallo]], [[Sergio Cervato|Cervato]], [[Osvaldo Riva|Riva]], [[Costanzo Balleri|Balleri]], [[Luigi Pasetti|Pasetti]], [[Maurizio Moretti|Moretti]], [[Gianfranco De Bernardi|De Bernardi]], [[Bruno Onorato Fochesato|Fochesato]], [[Carlo Novelli|Novelli I]], [[Franco Pezzato|Pezzato]] e [[Fabio Capello|Capello]]. L'allenatore era [[Francesco Petagna]].<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992|pp. 52-57}}</ref>
[[File:Spal 1964-65.jpg|thumb|right|upright=1.3|200px|La SPAL promossa in Serie A al termine del campionato cadetto 1964/-1965.]]
 
La SPAL militò in Serie A per altre tre stagioni, riuscendo a salvarsi all'ultima giornata nel [[1966]] e nel [[1967]]; a seguito del passaggio della Serie A da 18 a 16 squadre, nel [[1968]], retrocedette definitivamente, senza più riuscire a tornare nella massima serie.<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992|pp. 66-67}}</ref>
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Nel [[1968]] la SPAL giunse alla vittoria della [[Coppa dell'Amicizia italo-svizzera 1968|Coppa dell'Amicizia italo-svizzera]].
 
==== RetrocessioneLa retrocessione in Serie C ====
Dopo la retrocessione in [[Serie B]], nel [[1969]] la SPAL subì un'ulteriore retrocessione in [[Serie C]]: sebbene [[Paolo Mazza|Mazza]] avesse promesso un'immediata risalita nella massima serie il rendimento dei biancazzurri fu deludente, anche a seguito dell'infortunio dell'attaccante [[Alberto Orlando]], tanto che per la prima volta la tifoseria giunse a contestare apertamente l'operato del presidente. Tale campionato coincise inoltre con le ultime partite disputate nel calcio professionistico da [[Gastone Bean]].<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992|p. 68}}</ref>
 
=== Gli anni '70-'80settanta e ottanta e la fine dell'era Mazza ===
[[File:SPAL FORMAZIONE 1972-73.jpg|thumb|left|upright=1.3|200px|La SPAL promossa in Serie B nel campionato 1972/-1973.]]
Dopo quattro anni di [[Serie C]] nel corso dei quali si alternarono come allenatori [[Giovan Battista Fabbri]], [[Tito Corsi]] e [[Cesare Meucci]]<ref>{{cita|Becchetti-Palmieri, 1974|pp. 176-179}}</ref>, alla fine del [[1972]] [[Mario Caciagli]] sostituì sulla panchina biancazzurra [[Eugenio Fantini]] imprimendo una grossa svolta alla stagione: [[Franco Pezzato]] al termine del campionato sarà capocannoniere e la SPAL tornerà in [[Serie B]] rimanendo in serie cadetta per quattro anni. La squadra della promozione era composta da [[Roberto Marconcini|Marconcini]], [[Eliseo Croci|Croci]], [[Enzo Vecchiè|Vecchiè]], [[Giulio Boldrini|Boldrini]], [[Enrico Cairoli|Cairoli]], [[Elio Rinero|Rinero]], [[Ferdinando Donati|Donati]], [[Marco Tartari|Tartari]], [[Faustino Goffi|Goffi]], [[Lucio Mongardi|Mongardi]], [[Franco Pezzato|Pezzato]]. Altri giocatori schierati furono: Cariolato, Romano, [[Renzo Ragonesi|Ragonesi]] e [[Odilio Moro|Moro]].<ref>{{cita|Becchetti-Palmieri, 1974|pp. 184-188}}</ref>
 
[[File:Spal 1978-70.jpg|thumb|right|upright=1.4|200px|Formazione della SPAL nel campionato di Serie B 1978/-1979.]]
Nel [[1977]] (al quarto campionato di B, dopo che a Caciagli si avvicendarono [[Umberto Pinardi]] e [[Guido Capello]]) [[Paolo Mazza]] venne deposto dalla presidenza della società: dopo trent'anni alla guida del sodalizio estense e l'esperienza come Commissario Tecnico della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]] ai [[Campionato mondiale di calcio 1962|Mondiali del Cile]] del [[1962]], dovette cedere la guida della società a Primo Mazzanti, già dirigente spallino.<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992|pp. 84-86}}</ref>
 
Sempre nel [[1977]] la SPAL retrocesse in C allenata da [[Luisito Suarez]], ma tornò subito in Serie B nel [[1978]], di nuovo con Mario Caciagli, già autore della promozione dei biancazzurri in seconda serie dell'anno [[Serie C 1972-1973|1972/1973]]. Nel campionato [[Serie B 1980-1981|1980/1981]] degna di nota fu la trasferta a [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]] contro il [[Associazione Calcio Milan|Milan]], allora relegato in Serie B: una partita segnata dal gol di mano di [[Walter Novellino]], che fece vincere i rossoneri per 2-1. Dopo altri quattro anni di B, la squadra estense subì una nuova retrocessione in [[Serie C1|C1]] nel [[1982]] con [[Battista Rota|"Titta" Rota]] prima e [[Ugo Tomeazzi]] poi in panchina.
 
[[File:Spal_1983-1984.jpg|thumb|left|upright=1.4|200px|Formazione della SPAL nel campionato di Serie C1 1983/-1984.]]
Dopo un campionato in [[Serie C1]] con [[Gaetano Salvemini (calciatore)|Gaetano Salvemini]] prima e [[Giovanni Seghedoni]] poi come allenatori, la SPAL risalì la china a metà anni ottanta sotto la guida di [[Giovanni Galeone]] (giunse quarta nel [[1984]]<ref>{{cita|Malaguti-Rizzi, 1985|pp. 101-108}}</ref>), ma successivamente, nel [[1989]], retrocesse per la prima volta in [[Serie C2]].
 
=== Gli anni '90novanta ===
==== L'era di Giovanni Donigaglia ====
 
Nel [[1990]] la società viene rilevata dalla [[Coopcostruttori]], cooperativa di costruzioni del ferrarese. Il massimo dirigente della stessa, l'[[argenta]]no Giovanni Donigaglia, diviene il nuovo presidente. Accanto a CoopCostruttori rimangono con quote di minoranza anche alcuni vecchi soci, tra cui l'ex patron spallino Albersano Ravani.
 
[[File:SPAL_ROSA_1991-92.jpg|thumb|right|upright=1.5|200px|La rosa della SPAL che raggiunse la promozione in Serie B al termine della stagione 1991/-1992.]]
In due stagioni la SPAL ottiene il doppio salto dalla [[Serie C2]] alla [[Serie C1]] e da questa alla [[Serie B]], vincendo lo spareggio a [[Verona]] contro la [[Solbiatese]] nel [[Serie C2 1990-1991|1990-91]] e conquistando il primo posto del campionato di Serie C1 [[Serie C1 1991-1992|1991-92]], con il ritorno di [[Giovan Battista Fabbri]] come allenatore e [[Gian Cesare Discepoli]] come vice. La formazione della promozione in B era composta da: [[Davide Torchia|Torchia]], [[Sergio Lancini|Lancini]], [[Michele Paramatti|Paramatti]], [[Cristian Servidei|Servidei]], [[Andrea Mangoni|Mangoni]], [[Giorgio Zamuner|Zamuner]], [[Giuseppe Brescia (calciatore)|Brescia]], [[Andrea Messersì|Messersì]], Mezzini, [[Andrea Bottazzi|Bottazzi]], Labardi.<ref>{{cita|Galasso-Nicolucci-Teodorini, 1992|p. 92}}</ref>
 
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Dopo tre tentativi di ritorno in [[Serie B]] (con due eliminazioni ai [[play-off]] subite dal [[Como Calcio|Como]], nel [[1994]] e nel [[1996]])<ref>{{cita|Fontanelli-Negri, 2009|pp. 323-326}}</ref> il presidente Donigaglia decide per un ridimensionamento degli impegni della CoopCostruttori, ed al termine del campionato [[Serie C1 1995-1996|1995-1996]] cede contestualmente a Vanni Guzzinati la carica di presidente, rimanendo nelle vesti di patron. Ne segue una stagione culminata con la retrocessione in [[Serie C2]] perdendo i [[play-out]] contro l'[[Football Club AlzanoCene 1909|Alzano Virescit]].<ref>{{cita|Fontanelli-Negri, 2009|pp. 327-330}}</ref>
 
[[File:Spal 1993-94.jpg|thumb|left|upright=1.4|200px|La SPAL del campionato di Serie C1 1993/-1994, sconfitta in finale play-off dal Como.]]
Donigaglia quindi riassume la presidenza e affida il compito di formare la squadra all'esperto direttore sportivo [[Roberto Ranzani]], il quale sceglie come allenatore [[Gianni De Biasi]]. Vengono confermati soltanto tre giocatori dall'annata precedente: a Ferrara arrivano l'attaccante Cancellato, il regista difensivo [[Riccardo Fimognari|Fimognari]], il portiere [[Andrea Pierobon|Pierobon]] e l'esperto [[Fausto Pari]]. La SPAL riconquista la [[Serie C1]] vincendo il campionato [[Serie C2 1997-1998|1997-98]], al termine di un duello con il [[Associazione Calcio Rimini 1912|Rimini]].
L'anno successivo ([[Serie C1 1998-1999|1998-99]]) Ranzani tenta di rinforzare il telaio della promozione, puntando sul regista Antonioli, la punta [[Fabio Lucidi|Lucidi]] e la giovane promessa [[Ciro Ginestra|Ginestra]]. Dopo un'ottima partenza, una crisi di risultati coincisa con un doppio lungo infortunio di Cancellato fa sfumare il traguardo dei [[play-off]]. La SPAL a fine stagione conquista la vittoria della [[Coppa Italia Serie C 1998-1999|Coppa Italia Serie C]]. Il finale di campionato, con il mancato raggiungimento degli spareggi-promozione, porta alcune incomprensioni tra società e guida tecnica, sfociate con la mancata conferma dell'allenatore [[Gianni De Biasi|De Biasi]].
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Gli ultimi campionati della gestione Donigaglia vedono la SPAL a centroclassifica. Il giocatore più interessante di quel periodo fu [[Sergio Pellissier]], giunto in prestito dal [[Associazione Calcio ChievoVerona|ChievoVerona]].
 
=== TerzoGli millennioanni duemila ===
==== La gestione Di Nardo-Pagliuso ====
A seguito dei problemi economici che colpiscono la CoopCostruttori, nel [[2002]] la società viene rilevata da Paolo Fabiano Pagliuso (già proprietario e presidente del [[Cosenza Calcio|Cosenza]]), che cede la carica presidenziale al commercialista cosentino Lino Di Nardo, suo uomo di fiducia.
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La stagione [[Lega Pro Prima Divisione 2009-2010|2009-10]] dei biancazzurri (complice anche la cessione dell'attaccante Rachid Arma, sostituito a campionato già avviato con il centravanti [[Giacomo Cipriani]]) parte in maniera negativa, tanto che dopo le prime tredici giornate la dirigenza esonera [[Aldo Dolcetti]] e chiama al suo posto [[Egidio Notaristefano]]. Il neo-tecnico risolleva le sorti della SPAL che, dall'ultimo posto di inizio gennaio, arriva a classificarsi settima all'ultimo turno di stagione regolare battendo il [[Unione Sportiva Foggia|Foggia]] e ottenendo l'ingresso nella [[Coppa Italia]] dell'anno successivo.
 
=== Gli anni duemiladieci ===
Per la stagione [[Lega Pro Prima Divisione 2010-2011|2010-11]] viene assemblata una squadra con l'intento di ambire alla zona play-off, confermando i migliori giocatori della stagione precedente (tra cui Cipriani e [[Marco Zamboni|Zamboni]]) e completando la rosa con elementi come [[Nicola Ravaglia|Ravaglia]], Melara e [[Mohamed Fofana (7 maggio 1985)|Fofana]]. Il girone d'andata vede la SPAL stabilmente nelle prime posizioni; nel girone di ritorno il gioco e le prestazioni, complice l'infortunio di Cipriani (che lo costringerà all'inattività quasi per l'intero girone) subiscono un'involuzione, sfociando in una lunga serie di risultati negativi che fanno mancare il traguardo dei play-off.
 
Nel campionato [[Lega Pro Prima Divisione 2011-2012|2011-12]] la SPAL, affidata a [[Stefano Vecchi]], parte con una squadra molto giovane e con il dichiarato intento di ridurre al massimo il monte-ingaggi e sfruttare i contributi previsti per l'utilizzo dei giocatori under. La società si ritrova inoltre a far fronte a 2 punti di penalizzazione per la mancata corrisponsione di stipendi e contributi ai propri dipendenti. Dopo una partenza difficile dal punto di vista sportivo (solo 15 punti "sul campo" al termine del girone d'andata), le successive scadenze portano a 8 il totale dei punti di penalizzazione inflitti ai biancazzurri.<ref>{{it}}[http://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/sport/2011/11/14/619598-spal_altra_penalizzazione_punti.shtml ''www.ilrestodelcarlino.it''] ''(Da "il Resto del Carlino" del 14/11/2011)''</ref> La precaria situazione finanziaria della società si riflette anche in campo legale, con la presentazione d'istanze di fallimento da parte di alcuni dipendenti e fornitori, desiderosi di recuperare le proprie spettanze. Al termine della stagione regolare la SPAL si piazza quart'ultima con 34 punti (42 sul campo) e deve giocare i playout contro il [[Associazione Calcio Pavia|Pavia]], terz'ultimo. Nella gara d'andata del 20 maggio i biancazzurri pareggiano 0-0 in trasferta, ma sette giorni dopo al ''[[Stadio Paolo Mazza|Paolo Mazza]]'' vengono sconfitti 2-0 dai lombardi e retrocedono in [[Lega Pro Seconda Divisione]].
 
==== La radiazione della Spal 1907 ====
Il 13 luglio [[2012]] la società viene esclusa dal campionato [[Lega Pro Seconda Divisione 2012-2013|2012-13]] per problemi economici e il 16 luglio non presenta ricorso. La ''Spal 1907'' viene infine radiata dalla [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]] l'11 settembre [[2013]]<ref>{{cita web|url=http://www.figc.it/Assets/contentresources_2/ContenutoGenerico/77.$plit/C_2_ContenutoGenerico_37492_StrilloComunicatoUfficiale_lstAllegati_Allegato_0_upfAllegato.pdf|titolo=FIGC: Comunicato ufficiale n. 72/A|editore=[[Federazione Italiana Giuoco Calcio]]|data=11 settembre 2013|accesso=11 aprile 2014|formato=PDF}}</ref> e il 31 marzo [[2014]] il Tribunale di Ferrara ne notifica la dichiarazione di [[fallimento (ordinamento giuridico italiano)|fallimento]] e la messa in liquidazione, respingendo la richiesta di concordato avanzata da Butelli<ref>{{cita news|url=http://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/sport/2014/04/01/1047079-spal-1907-fallita.shtml|titolo=Fallita la Spal 1907, il tribunale respinge il concordato di Butelli|pubblicazione=[[Il Resto del Carlino]]|data=1º aprile 2014|accesso=11 aprile 2014}}</ref>.
 
==== L'annoLa traripartenza idai dilettanti ====
Nell'estate [[2012]], a seguito del fallimento della società ''Spal 1907'', il Sindaco di [[Ferrara]] invita i soggetti interessati a presentare un progetto per la rifondazione del club biancazzurro. Si fa quindi avanti una cordata capeggiata dall'imprenditore Oreste Pelliccioni, comprendente anche l'ex vicepresidente Roberto Benasciutti e l'esperto dirigente [[Roberto Ranzani]], che successivamente avrebbe dovuto avvalersi del supporto di un gruppo di finanziatori. La base societaria è composta inizialmente da Benasciutti al 95% e da Ranzani per il restante 5%. La squadra torna a giovarsi dell'utilizzo del marchio storico della S.P.A.L. (portato in dote da Benasciutti), che non era più in uso dal [[2005]].