Decameron: differenze tra le versioni

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''[[Il Decameron]]'', film di [[Pier Paolo Pasolini]], con [[Franco Citti]] e [[Ninetto Davoli]], presenta dieci novelle da giornate diverse ed è uscito nel [[1971]]. Del [[1972]] è ''[[Il Decamerone proibito]]'', diretto da [[Carlo Infascelli]] e interpretato, fra gli altri, da [[Orchidea De Santis]], che rielabora le vicende dei giovani protagonisti.
 
Fra i film che inventano nuove storie sullo stile del Boccaccio, troviamo ''[[Decameron n° 2 - Le altre novelle del Boccaccio]],'' che inventa ben sei "novelle" seguendo le trame di [[Giovanni Boccaccio]]. Tuttavia queste rivisitazioni dell'opera di Pasolini non sono altro che [[Film di serie B|pellicole di serie B]], girate a basso costo e con scene goliardiche, comiche ed erotiche, per cavalcare l'onda della fama dell'originale. Tra i tanti film girati negli [[anni 1970|anni settanta]], che hanno generato il genere boccaccesco detto "[[decamerotico|decameroti]]", si trovano ''[[Decameron proibitissimo (Boccaccio mio statte zitto)]]'', ''[[Decameron '300]]'' e ''[[Le calde notti del Decameron]]''.
 
Uno dei film più recenti ispirati al ''Decameron'' è la commedia romantica statunitense ''[[Decameron Pie]]'' (2007), girato fra [[Italia]] ([[Siena]] e [[San Gimignano]]) e [[Stati Uniti]] da [[David Leland]]. ''Decameron Pie'' narra la storia di Pampinea, promessa sposa a un conte e voluta come moglie da Gerbino de la Ratta. Il film è interpretato da [[Mischa Barton]], [[Hayden Christensen]], [[Katy Louise Saunders]] ed [[Elisabetta Canalis]] e anche tale genere è considerato parodistico e decamerotico.
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===Il ''Decameron'' di Pasolini===
[[File:Decameron-Citti.png|thumb|upright=1.6|[[Franco Citti]] interpreta [[ser Ciappelletto]] da [[Prato]] in una scena de ''[[Il Decameron]]'' di Pasolini]]
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Nel [[1971]] il regista, attore, scrittore e poeta [[Pier Paolo Pasolini]] diede vita ad un progetto che verrà chiamato "[[trilogia della vita]]" e comprenderà, oltre a questo film, anche le prime trasposizioni cinematografiche italiane dell'opera di [[Geoffrey Chaucer]]: ''[[I racconti di Canterbury (film)|I racconti di Canterbury]]'' del [[1972]] (dall'omonima raccolta inglese) e ''[[Il fiore delle Mille e una notte]]'' del [[1974]] (dalla raccolta araba ''[[Mille e una notte]]''). Con queste pellicole, Pasolini intende innanzitutto porre sopra un piedistallo ferreo la bellezza assoluta dell'amore ed esaltare tutti i massimi piaceri della vita, che, essendo genuini e naturali, non hanno bisogno di alcun freno.
 
In secondo luogo Pasolini, scegliendo giovani attori, per lo più provenienti "dalla strada" e dalle borgate romane, intende denunciare gli aspetti seri e chiusi della [[borghesia]] romana degli [[anni 1970|anni settanta]], che condannava molti elementi della vita comune e del sesso. Con questo primo film, Pasolini attacca direttamente tali principi, e, volendo comunicare allo spettatore l'innocenza di ciò che compie l'uomo durante l'amplesso, inscena delle novelle scritte secoli prima da autori laici e preumanisti come Boccaccio o Chaucer.