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La scena del [[matrimonio]] e del banchetto di nozze sono tra le più famose del film, tipiche dello stile crudele e disincantato di von Stroheim.
 
Tutto sembra procedere alla perfezione, ma il regista mette in evidenza un lugubre presagio, per via di un [[funerale]] che sta passando sotto le finestre della casa, ripreso con un'inquadratura dalla grande [[profondità di campo]]: questa tecnica era poco usata nel cinema americano, perché lo sfondo poteva distrarre lo spettatore nei dettagli, invece Stroheim la usò per generare un conflitto nell'inquadratura, dove lo sfondo dà il vero significato alla scena, anche se l'avampiano mostra tutt'altro.
 
Il successivo banchetto è costruito tutto per sottolineare la decadenza e la volgarità delle persone: i cibi sono banane, pasticcini che sporcano le mani e la faccia, o macabri teschi di pecora, rosicchiati bestialmente dagli invitati.
 
Quando gli invitati se ne vanno dalla casa degli sposi Trina sembra terrorizzata. Corre dietro alla madre come per trattenerla ancora con sé, ma alla fine resta sola con Mac. Lui le ha regalato una coppia di uccellini (che spesso nel film saranno mostrati come simbolo della loro coppia), ma la vista della [[gabbia]] mette Trina in grande sconforto (con una soggettiva che si appanna si vede la gabbia "con gli occhi di Trina" che si stanno riempiendo di lacrime). La scena si chiude con Mac che chiude il tendaggio sul talamo, mentre Trina singhiozza disperata all'altro capo del letto.
 
=== Vita coniugale ===
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Dopo la chiusura dello studio la coppia vende tutti i suoi averi per continuare a vivere, ma Trina custodisce ancora gelosamente il suo tesoro. La casa è svuotata dei mobili e i vestiti della coppia sono ormai trasandati. In questo clima è facile arrivare ai litigi: Trina rimprovera il marito di non trovare un lavoro e lui vorrebbe invece che lei spendesse i suoi soldi. Le loro facce sono ormai dure maschere. Mac inizia a frequentare il bar, dove si ubriaca.
 
Trina intanto ha incubi dove mani come serpenti rubano pezzi del suo tesoro e non fa che chiedere soldi al marito, che ormai si sente come uno schiavo della donna. Una sera i due hanno un litigio particolarmente violento. Esasperato dalle continue richieste di denaro della moglie Mac chiede con insistenza di vedere i cinquemila dollari, ma lei nega di averli ancora, chiedendosi dove lui trovi invece i soldi per il [[whisky]] (non sa che glielo offrono gli amici). Quella sera il litigio finisce con Mac che va a letto, ma qualche sera dopo egli diventa più cattivo e insistente, arrivando a torturale la moglie mordendola finché non si fa consegnare dei soldi (alcune [[banconote]] messe da parte).
 
Un giorno Trina va a comprare la carne con un dollaro e compra quella più economica, praticamente marcia, per quindici centesimi, ma a casa ne rende a Mac solo venticinque, nascondendo il resto. È la goccia che fa traboccare il vaso: qualche giorno dopo Mac esce per pescare e non torna più.
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=== Separazione ===
[[File:Greed, 1924, 17 mac.jpg|thumb|Mac ritrova Trina in una scuola]]
Dopo la separazione Trina trova lavoro come custode in una [[scuola elementare]]: la notte dorme in un stanzetta della scuola, dove si dedica alla sua passione: spargere le monete d'oro, guardarle, accarezzarle, poi metterle sul letto e dormirci insieme. Mac passando per la strada, ignaro del nuovo alloggio della moglie, trova un pezzo della foto del suo matrimonio nell'immondizia e decide di guardare nella finestra della scuola vicina. Qui ritrova Trina e la sveglia bussando alla finestra, per chiederle qualcosa da mangiare (le buone intenzioni di Mac sono simboleggiate da una rosa bianca del giardino, che appare dietro di lui nell'inquadratura). Lei però lo tratta con estrema durezza, scacciandolo come se fosse venuto solo per chiedere i suoi soldi.
 
La [[vigilia di Natale]] Mac si ripresenta alla scuola di notte, furioso. Adesso vuole i cinquemila dollari dalla moglie. Lei fugge, cerca di scappare, ma Mac la prende, la picchia e alla fine, fuori dall'inquadratura, la strangola. Allora si dirige in camera sua e rovista finché non trova il sacchetto delle monete d'oro, che prende uscendo indisturbato in strada, nonostante fossero appena passati due poliziotti.
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Von Stroheim usò la [[profondità di campo]], difformemente dalla tendenza americana a escluderla, sfruttando anche lo sfondo per costruire le sue profonde simbologie: lo sfondo infatti poteva arrivare a rappresentare il contrario di quello che si vede in avampiano (vicino cioè alla macchina da presa). Così se viene mostrata una scena lieta uno sfondo tetro e spettrale ne cambia la connotazione. Tipico è l'esempio del [[matrimonio]] dei protagonisti, dove si vede un [[funerale]] passare davanti alla finestra, un oscuro presagio della futura vita coniugale che genera angoscia fin dall'inizio.
 
Accanto ai simboli però esiste anche un realismo esasperato, che analizza la violenza e la crudeltà dei personaggi, nella maniera tipica del linguaggio del regista: non esistono buoni e cattivi, i personaggi sono tutti cattivi e gli eventi porteranno ciascuno a tirare fuori il lato peggiore di sé, verso la distruzione. Incredibilmente reali sono le scene dei litigi, con violenti primi piani dove esplode la collera dei protagonisti, costruiti con violenti [[campo-controcampo]] a 180°, tanto che sembra di percepire le loro urla. Lo sguardo del regista è impietoso e mostra tutti i dettagli anche più crudi come il [[sudore]], la sporcizia, la sofferenza fisica, con una violenza che ignora le convenzioni di compiacimento verso lo spettatore. Il suo cinema infatti era indifferente alle necessità dello spettacolo, sia come durata sia come tematiche e metodi di rappresentazione affrontati: il film non era un piacere rilassato, ma un impegno intellettuale e anche fisico per chi lo guardava.
 
Inoltre il film ha una carica sensuale e erotica, soprattutto nella prima parte, tipica del regista, che contraddistingue le sue opere e che non avrà pari nel cinema successivo: alcuni critici hanno parlato di "violenza erotica"<ref>Bernardi, cit., pag. 75.</ref>.