Emilio D'Alessandro: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Emilio D'Alessandro nasce a Cassino da genitori italiani. Nel 1944, durante la [[Battaglia di Montecassino|battaglia di Monte Cassino]], la casa di famiglia viene distrutta e i D'Alessandro sono costretti a sfollare in Puglia. Ritornato a Cassino alla fine della [[Seconda guerra mondiale|Seconda Guerra Mondiale]], Emilio trova una città devastata dai bombardamenti e cadaveri di giovani soldati ammucchiati lungo le strade. Dopo aver completato la scuola di[[Scuola secondaria di primo grado in Italia|avviamento]], Emilio lavora come meccanico in un'officina di [[Sant'Angelo in Theodice]]. Al momento della leva obbligatoria, le immagini della guerra viste da bambino lo spingono a emigrare per cercare fortuna.
Emilio D'Alessandro nasce a Cassino da genitori italiani.
 
Il 18 gennaio 1960 parte per l'Inghilterra; arriva a [[Londra]] il 20 gennaio 1960, dove inizia a lavorare come tuttofare al Cumberlands Hospice, nel sobborgo di Stanmore. A marzo lavora come inserviente al Royal Orthopaedic Hospital e contemporaneamente come giardiniere della zona. Nel 1963 trova lavoro in una fabbrica di collant come addetto alla manutenzione dei macchinari; qualche mese dopo lavora anche come meccanico in un'officina.
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Il 10 marzo 1962 si sposa con Janette Woolmore. Il 18 dicembre 1965 nasce la prima figlia Marisa, e il 1 marzo 1968 il secondogenito Jon-Pierre.
 
=== La carriera da pilota ===
SeguendoAssecondando la sua passione per le corse automobilistiche, nel 1967 si iscive alla scuola di guida sportiva presso il circuito di [[Circuito di Brands Hatch|Brands Hatch]], seguendo gliil insegnamenticonsiglio di [[TonyColin LanfranchiChapman]], fondatore della [[Lotus Cars|Lotus]]. L'annoCompletato il corso, nel successivo1968 inizia a gareggiare in [[Formula Ford]] contro piloti del calibro di [[James Hunt]] e [[Emerson Fittipaldi]].
 
A causa degli scioperi causati dalle forti tensioni sociali nella Gran Bretagna della fine degli anni '60, Emilio D'Alessandro perde il lavoro al calzificio. Per mantenere la sua famiglia e i costi della promettente carriera da pilota, lavora in una fabbrica di occhiali e come venditore di gelati, senza grandi risultati. Nel 1970, alle soglie della povertà, si reinventa come autista per una compagnia di taxi privati di [[Borehamwood]], accompagnando principalmente attori e registi cinematografici e televisivi nei vicini studi della [[Associated British Picture Corporation|Associated British Pictures]].
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Nel dicembre del 1970 gli viene chiesto di trasportare un grosso fallo di porcellana dagli studi di Borehamwood a un appartamento a [[Thamesmead]]: si tratta dell'iconica scultura ''Rocking Machine'' di [[Herman Makkink]], scelta da [[Stanley Kubrick]] per il suo film [[Arancia meccanica (film)|''Arancia Meccanica'']], di cui sono in corso le riprese.
 
All'inizio del 1971, viene convocato nella villa di Abbots Mead, alla periferia di Londra, residenza di Stanley Kubrick: dopo un breve colloquio, il regista lo assume come autista personale. Nel corso degli anni, i compiti a lui assegnati aumentano esponenzialmente, dalla cura degli animali domestici alla riparazione degli elettrodomestici, dall'assistenza per gli attori alla logistica delle produzioni cinematografiche.
 
Nel corso degli anni, i compiti a lui assegnati aumentano esponenzialmente, dalla cura dei cani e gatti del regista alla riparazione degli elettrodomestici, dall'assistenza per gli attori alla logistica delle produzioni cinematografiche. Grazie alla sua versatilità, Emilio diventa un elemento indispensabile delle complicate produzioni e raccoglie pensieri, timori e gioie di tutti i collaboratori di Kubrick: l’intraprendenza di [[Ryan O'Neal|Ryan O’Neal]], la spavalderia di [[Jack Nicholson]], le crisi di [[Shelley Duvall]] messa a dura prova dagli infiniti ciak di ''[[Shining (film)|Shining]]'', la dedizione di [[Tom Cruise]] e [[Nicole Kidman]] al progetto [[Eyes Wide Shut|''Eyes Wide Shut'']]. Emilio diventa anche un aiuto prezioso per l’organizzazione di Childwickbury, l’enorme maniero nella campagna inglese dove Kubrick si trasferisce nel 1979. Emilio è l’unico responsabile della gestione degli uffici privati. Leale, discreto e trasparente, Emilio si guadagna la fiducia di Kubrick, diventandone via via il segretario, il tuttofare, il confidente, l’amico più fidato.
 
Dopo la morte del regista, Emilio D'Alessandro torna in Italia, dove vive tuttora.<ref>Stanley Kubrick e me, Il Saggiatore 2012.</ref>