Disco di Nebra: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Raq (discussione | contributi)
aggiungo categoria
Atarubot (discussione | contributi)
template citazione; rinominato parametro pagine a pp
Riga 33:
==Composizione==
 
La piastra fu sottoposta ad analisi comparata tramite [[fluorescenza X]] da parte di E. Pernicka, allora all'università di [[Freiberg|Friberga]] in [[Sassonia]]. L'esame degli [[isotopo|isotopi]] di [[piombo]] radioattivo contenuti nel rame avevano inizialmente attribuito la sua provenienza dalla regione di [[Bischofshofen]], nelle [[Alpi]] austriache orientali, circa 50&nbsp;km a sud di [[Salisburgo]]. Per l'oro si era ipotizzata una provenienza dai [[Carpazi]].<ref>{{Cita pubblicazione|autore= Pernicka, E. and Wunderlich, C-H.|titolo=Naturwissenschaftliche Untersuchungen an den Funden von Nebra|rivista=Archäologie in Sachsen-Anhalt|volume=1/02|paginepp=24–29}}</ref> Analisi più recenti condotte dallo stesso Pernicka e da altri studiosi ritengono invece che l'oro provenga dal fiume Carnon in [[Cornovaglia]]<ref>[http://www.focus.de/wissen/wissenschaft/archaeologie/himmelsscheibe-von-nebra-das-gold-stammt-aus-england_aid_507482.html Himmelsscheibe von Nebra: Das Gold stammt aus England, ''Focus Magazine'' 12 May 2010]</ref> e che anche lo stagno contenuto nel bronzo provenga dalla stessa regione inglese.<ref>[http://dx.doi.org/10.1111/j.1475-4754.2010.00515.x M. Haustein, C. Gillis and E. Pernicka, Tin isotopy: a new method for solving old questions, ''Archaeometry'' Published Online: Feb 22 2010.]</ref>
 
A parte una minima concentrazione di stagno del 2,5%, sono rilevabili tracce di [[arsenico]] pari allo 0,2%, una percentuale tipica dell'età del bronzo. Il disco bronzeo, per evitare la formazione di crepature nel metallo, è stato riscaldato più volte ad alte temperature assumendo una colorazione tra il marrone scuro e il nero. È possibile che l'attuale colore verdognolo sia dovuto alla combinazione del rame con l'ossigeno, che ha dato origine a [[malachite]], a causa del lungo periodo di permanenza nel terreno, ma potrebbe anche essere dovuto ad una patina applicata intenzionalmente sul manufatto originale.<ref name=meller2002>{{Cita pubblicazione|autore=Meller, H|anno=2002|titolo=Die Himmelsscheibe von Nebra – ein frühbronzezeitlicher Fund von außergewohnlicher Bedeutung|rivista=Archäeologie in Sachsen-Anhalt|volume=1/02|paginepp=7–30}}</ref>
 
==Interpretazione==
Riga 51:
 
Grazie alla grande attenzione dei media le interpretazioni sul ritrovamento di Nebra sono state e sono ancora controverse.<br />
Secondo Alexander Thom il disco potrebbe essere riferibile ad un calendario solare, da lui ricostruito in base all'allineamento di cippi in pietra in Gran Bretagna.<ref>{{Cita libro|autore=Thom, A|anno=1967|titolo=Megalithic sites in Britain|editore=Oxford}}</ref> Anche per MacKie<ref>{{Cita libro|autore=MacKie, E|anno=2006|capitolo=New evidence for a professional priesthood in the European Early Bronze Age?|titolo=Viewing the Sky Through Past and Present Cultures: Selected Papers from the Oxford VII International Conference on Archaeoastronomy|curatore=Todd W. Bostwick and Bryan Bates|serie= [[Pueblo Grande Ruin and Irrigation Sites|Pueblo Grande Museum]] Anthropological Papers |volume=15|editore=City of Phoenix Parks and Recreation Department|pagine=343–362|isbn=1-882572-38-6}}</ref> molti aspetti del disco supportano questa ipotesi, sulla base anche degli studi di W. Schlosser.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Schlosser, W|anno=2002|titolo=Zur astronomischen Deutung der Himmelsschiebe von Nebra|rivista=Archäeologie in Sachsen-Anhalt|volume=1/02|paginepp=21–30}}</ref>
 
==Luogo di ritrovamento==
Riga 65:
Pare che nel [[1999]] sia stato venduto da mediatori prima a [[Berlino]] e poi a [[Monaco di Baviera|Monaco]], anche se c'era chi sosteneva che, essendo di proprietà dell'amministrazione regionale della [[Sassonia-Anhalt]], non aveva un elevato valore commerciale sul mercato degli oggetti d'arte. La prima volta fu venduto per 32.000 [[Marco tedesco|marchi]], e fino al [[2001]] è passato di proprietà diverse volte.
 
Su iniziativa del Ministero della Cultura e del Ministero degli Interni, oltre che dell'Ente regionale per l'archeologia del Sachsen-Anhalt, fu possibile entrare in contatto con i ricettatori, che lo avevano offerto sul mercato nero per 700.000 marchi. L'archeologo Meller,<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Meller, H.|anno=2004|titolo=Star search|rivista=National Geographic|mese=gennaio|paginepp=76–8}}</ref> spacciandosi per un acquirente interessato all'acquisto, fissò con loro un appuntamento in un hotel di [[Basilea]]; il disco, insieme ad altri reperti, fu così sequestrato dalla polizia svizzera che arrestò i due ricettatori, una istitutrice del museo e un insegnante.
 
I saccheggiatori, successivamente interrogati, diedero informazioni sul luogo del ritrovamento, suffragate anche dalle indagini tecniche degli inquirenti. A seguito del processo tenutosi a [[Naumburg (Saale)]] nel settembre [[2003]], venne loro inflitta una pena di quattro mesi di reclusione a uno e dieci all'altro. Gli imputati hanno presentato ricorso alla Corte d'appello, che ha innalzato la condanna rispettivamente a sei e dodici mesi.