Gaio Licinio Macro: differenze tra le versioni

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[[Gaio Licino Macro ]]
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==Le fonti==
Le fonti storiografiche antiche che parlano di Gaio Licino Macro sono:
[[Gaio Sallustio Crispo]], Historiarum Fragmenta 48
[[Marco Tullio Cicerone]], Bruto 238
[[Marco Tullio Cicerone]], Epistole, ad Attico I,4
[[Marco Tullio Cicerone]], Le leggi 1, 7
[[Marco Tullio Cicerone]], L'orazione Pro C. Rabirio Perduellionis reo 7
[[Plutarco]], Vita di Demostene e Cicerone 9
[[Valerio Massimo]], Detti e fatti memorabili IX, 12
 
==Biografia e carriera politica==
Gaio Licino Macro (Gaius Licinius Macer) fu un uomo politico democratico e storico del I secolo a.C.
La data di nascita è sconosciuta, ma essendo pretore nel 68 a. C., allora deve essere nato nel 107 o 108 a.C. circa. La [[lex Villia annalis]], un [[plebiscito]] del 180 a.C. del [[tribuno]] Lucio Villio, infatti, introduce un'età minima per l'accesso alle magistrature e un intervallo di due anni tra la investitura di due cariche. [[Pretore]] si poteva diventare a 39 o 40 anni. Macro apparteneva alla [[nobilitas]] e assunse la carica di [[tribunus plebis]] nel 73 a.C. e una carica pro magistratus, che risalirebbe al 68 a.C., di pretor. Quest’ultimo incarico dovrebbe corrispondere a un governo di una provincia, di cui però non è stata tramandata alcuna testimonianza. Macro era padre del poeta neoterico Gaius Licinius Calvus, amico di [[Catullo]] e ostile, come oratore, di [[Cicerone]]. Il figlio era un famoso poeta della nuova tendenza neoterica ed eccellente oratore [[atticista]].
 
Licino Macro era vicino alle tesi “democrazia”, come [[tribunus plebis]], si batté per la restaurazione della [[tribunicia potestas]]. Nel 66 a. C., quando Cicerone era pretor, secondo la lex repetundarum fu condannato. Morì poco dopo la condanna.
 
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==Bibliografia==
 
Enciclopedia
F. Münzer, Roman aristocratic parties and families, London Johns Hopkins University press, 1999
T. Robert S. Broughton, The magistrates of the Roman Republic (con la collaborazione di Marcia L. Patterson), New York: American Philological Association, 1951-1952
Von K. Ziegler e W. Sontheimer, Der kleine Pauly Lexikon der Antike: auf der Grundlage von Pauly’s Realencyclopädie der classischen Altertumswissenschaft, Stuttgart Druckenmuller, 1964-1975
 
===Fonti:===
M. Tullio Cicerone, Bruto (a cura di E. Narducci), Milano Rizzoli, 1995, pp. 304-305
M. Tullio Cicerone, Le leggi (a cura di L. Ferrero e N. Zorzetti), Torino Utet, 1974, pp. 418-419
M. Tullio Cicerone, Epistole ad Attico (a cura di C. Di Spigno), Torino Utet, 1998, pp. 84-87
M. Tullio Cicerone, Pro Rabirio perduellionis reo, in id. Le orazioni (a cura di Giovanni Bellardi), Torino Utet, 1975-1981, pp. 656-657
V. Massimo, Detti e fatti memorabili (a cura di R. Faranda), Torino: Unione tipografico-editrice torinese, 1971, pp. 732-741
Plutarco, Demostene e Cicerone (a cura di C. Pecorella e B. Mugello) in Plutarco, Vite parallele, Milano Rizzoli, 2005, p. 393
C. Sallustio Crispo, Opere (a cura di P. Frassinetti e L. Di Salvo), Torino Utet, 1991, pp. 466-474
 
[[Gaio Sallustio Crispo]], Historiarum Fragmenta 48
[[Marco Tullio Cicerone]], Bruto 238
[[Marco Tullio Cicerone]], Epistole, ad Attico I,4
[[Marco Tullio Cicerone]], Le leggi 1, 7
[[Marco Tullio Cicerone]], L'orazione Pro C. Rabirio Perduellionis reo 7
[[Plutarco]], Vita di Demostene e Cicerone 9
[[Valerio Massimo]], Detti e fatti memorabili IX, 12
 
Manualistica
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A. La Penna, Sallustio e la «rivoluzione romana», Milano Feltrinelli, 1968, p. 191
M. Pani, Libertas e il discorso delle genti: una lettura del discorso di Licino Macro nelle Historiae di Sallustio, in Studi in onore di Francesco Grelle (a cura di M. Silvestrini, T. Spagnuolo Vigorita e G. Volpe), Bari Edipuglia, 2006, pp 193-198
 
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