Alexandre Astruc: differenze tra le versioni

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Il padre e la madre erano giornalisti. Dopo aver frequentato i corsi preparatori per il Politecnico, Astruc finì per studiare legge e storia dell'arte.
 
Amico di [[Boris Vian]], nel secondo dopoguerra si avvicinò alle posizioni dell'[[esistenzialismo]] [[Sartre|sartriano]] frequentando i ritrovi di [[Saint-Germain-des-Prés (quartiereParigi)|St. Saint-Germain-Desdes-Prés]]. In questo periodo pubblicò il suo primo romanzo, ''Les Vacances'' (1945) e collaborò assiduamente con le riviste ''Combat'' e ''L'Ecran Française'' con saggi sull'arte e sul cinema.
Nel corso di queste riflessioni critiche, Astruc si convinse che il cinema era destinato a sostituire la forma-romanzo. Egli espresse questa rivoluzionaria teoria in un famoso articolo pubblicato nel marzo del [[1948]] sull'Ecran Française e intitolato: «''Naissance d'une nouvelle avant-garde: la caméra-stylo''», considerato uno degli eventi fondativi di quella che sarà la [[Nouvelle Vague]] francese. Nell'articolo Astruc denunciava come il cinema fosse ancora troppo legato a convenzioni figurative e tecniche standardizzate. Il nuovo stile cinematografico profetizzato da Astruc doveva invece essere flessibile e personale, in grado di rendere il mondo mentale del regista come la penna era in grado di descrivere il mondo mentale dello scrittore o del poeta (di qui l'espressione '''«caméra-stylo»''' cioè cinepresa-penna). La semplificazione del modo di girare e di registrare le immagini avrebbe consentito al regista di compiere questo salto di qualità, usando il movimento di macchina come una penna o un pennello e dunque compiendo un vero e proprio gesto estetico.