Fingebant, simul credebantque: differenze tra le versioni
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'''Germani fingunt et credunt''' è una [[locuzione latina]] che, tradotta significa "I Germani prima si inventano le cose e poi pensano che siano vere".
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La citazione infatti, rappresenta un esempio di "brevitas", tramite cui un concetto può essere espresso in lingua latina con l'utilizzo di due soli termini, fingunt et credunt, eprimendo tuttavia una serie di comportamenti che tradotti in italiano, necessitano di almeno otto parole.
Nel 2006 [[Claudio Magris]] riprende la citazione come esempio di "romano disprezzo" nei confronti di codesta popolazione.
Tacito, in realtà nel "[[Germania (Tacito)|La Germania]]" assume toni tutt'altro che denigratori, al contrario intende analizzare le cause della decadenza dei
D'altra parte l'ammirazione di Tacito per la popolazione germanica non è mai comunque acritica, egli infatti sa anche scorgere i difetti laddove ci sono. Per esempio, esalta la pudicizia delle donne germaniche, ed è anche pronto a sottolineare certe strane abitudini degli uomini, i quali, quando non combattono, vivono una vita del tutto inerte, si ubriacano frequentemente, e danno origine a risse cruente.
Nel 'Germania' (De origine et situ Germanorum) di Tacito, non vi è traccia di tale frase. Viene il sospetto che si tratti di una (indubbiamente felice) invenzione di Luciano de Crescenzo.
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