Lucio Scribonio Libone (console 34 a.C.): differenze tra le versioni
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== Biografia ==
La prima menzione di Libone lo presenta nel [[56 a.C.]], nel ruolo di tribuno, che sostiene il punto di vista di Pompeo riguardo agli affari d'Egitto concernenti [[Tolomeo XII|Tolomeo Aulete]]. Allo scoppio della [[Guerra civile romana (49-45 a.C.)|guerra civile]] del [[49 a.C.]], Libone si schierò dalla parte di Pompeo, ricevendo il comando dell'[[Etruria]]: dovette però allontanarsi dalla regione, a causa della rapida avanzata di [[Gaio Giulio Cesare]] che aveva il sostegno delle popolazioni, e si recò a ''[[Brindisi|Brundisium]]'', dove era raccolto l'esercito di Pompeo. Qui fu raggiunto da un suo caro amico, [[Gaio Caninio Rebilo]], che era stato inviato da Cesare per tentare un abboccamento con Pompeo in vista di una riconciliazione, ma la negoziazione non ebbe risultati rilevanti.<ref name="DeBelloCiviliI,26">{{cita|Cesare, ''De bello civili''|I, 26}}.</ref>
Libone accompagnò Pompeo in Grecia; assieme a [[Marco Ottavio (secolo I a.C.)|Marco Ottavio]] ricevette il comando delle flotte [[liburni|liburna]] e [[lega achea|achea]], agendo come [[legatus]] di [[Marco Calpurnio Bibulo]]. La loro azione contro la flotta cesariana fu piena di successi: riuscirono a distruggere la flotta di [[Publio Cornelio Dolabella]] che stava a guardia della [[Dalmazia]], bloccando e catturando [[Gaio Antonio (pretore)|Gaio Antonio]], fratello del triumviro, e il suo esercito. Quando poi Bibulo morì, Libone ricevette il comando informale della flotta pompeiana.
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