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I '''cerchi delle fate''', così chiamati dalle popolazioni locali, sono zone circolari prive di vegetazione circondati da un anello di erba alta del genere [[Stipagrostis]]. Distribuiti in maniera irregolare essi si presentano lungo una fascia di 2.000 chilometri che percorre il margine orientale del [[Deserto_del_Namib|deserto della Namibia]] meridionale, dall’[[Angola]] fino alla parte nord occidentale del [[Sudafrica]].
I cerchi non sono perenni. In media vivono
Dal diametro variabile (dai 2 ai 12 metri), i cerchi delle fate sono un fenomeno ancora sconosciuto, anche se negli ultimi 40 anni molte ipotesi scientifiche sono state proposte.
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La verifica delle molteplici teorie scientifiche si basa sull’ampia elaborazione di dati matematici, il cui obiettivo è quello di spiegare e tracciare uno schema per i cerchi delle fate, ricercando eventuali organismi o veleni che possano influire nella trasformazione dei cerchi o causarne la morte.
===Walter Tschinkel===
Walter Tschinkel professore di Scienze Biologiche presso la [[Università statale della Florida|Florida State University]] nel [[Tallahassee]] ha studiato per 4 anni delle immagini satellitari scattate al NamibRand Nature Reserve in [[Namibia]], luogo dove
In seguito al suo viaggio nelle terre della [[Namibia]], Tschinkel in un primo momento ha
Tuttavia dopo un'attenta ricerca
In seguito il ricercatore ha ipotizzato: «È possibile che la causa di tutto sia una qualche forma di autoregolazione tra le piante esistenti. Faccio riferimento ad alcuni modelli matematici che ipotizzano che alcune piante possono attrarre risorse minerarie presenti nel suolo verso di loro, ma se da un lato comporta un beneficio per tali piante, dall’altro determina l’impossibilità per altre piante di occupare aree più lontane»<ref>{{cita news|lingua=ita|url=http://www.finanzaonline.com/forum/l-amaca/1424154-misteri-leggende-paranormale-occulto-soprannaturale-ufo-35.html|titolo=Cerchi misteriosi in Namibia, nel sud dell’Africa|sito=Finanza Online|data=Giugno 2015}}</ref>.
I modelli matematici a cui egli fa riferimento portano alla formazioni di cerchi, ma al momento non si è in grado di capire come le piante li creino
====Esperimenti====
Nell'ottobre del 2009,
La mancanza di vegetazione nei cerchi a causa delle infiltrazioni di vapori o di gas sotterranei è stato testato bloccando o riducendo il movimento del vapore verso l'alto scavando una sezione di cerchio pari a 2,5 metri quadrati a una profondità di 30 cm. Ponendo un telo pesante gommato più o meno impermeabile all'acqua ed ai gas all’interno della buca creata si può verificare come la densità e la crescita delle piante non differivano dai controlli imposti dalla barriera.
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La germinazione delle piante e l'inibizione della crescita da allelochimici o carenze nutrizionali nei cerchi sono stati testati con il trasferimento di una parte del terreno appartenente ad un cerchio in una matrice erbosa adiacente a quest’ultimo, mentre la terra della matrice è stata spostata in un cerchio.
L’esperimento verte sull’ipotesi che il terreno dei cerchi inibisce
La sabbia superficiale di ogni cerchio è stata rastrellata in pile e quest’ultime trasferite come segue: da cerchio artificiale a cerchio naturale; da cerchio naturale a cerchio naturale; da cerchio naturale a cerchio artificiale ed infine da cerchio artificiale a cerchio artificiale. Nessuno dei trasferimenti ha cambiato la densità e la crescita delle piante.
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La limitazione dello sviluppo delle piante a causa dell’esaurimento di micronutrienti all'interno dei cerchi delle fate è stato testato inserendo nei cerchi una miscela di micronutrienti.
I componenti della miscela di micronutrienti sono stati ottenuti separatamente e in seguito disciolti nell’acqua per
Inizialmente, cinque paia di cerchi vicini sono stati scelti per ogni replica, un paio
I risultati della competizione tra piante sono stati testati poiché secondo gli scienziati i cerchi interagiscono tra loro, quindi la crescita delle piante negli ambienti artificiali dovrebbe variare in base alla distanza dai cerchi naturali, e anche dalle dimensioni. Alcuni cerchi naturali sono stati scelti per l’esperimento, e in seguito dei cerchi artificiali dal diametro di 2 o 4 m sono stai creati e situati a due distanze differenti dai cerchi delle fate naturali (2 m, 6 m) liberati da qualsiasi traccia di erba. I diametri dei cerchi naturali erano: 7,5m, 9,5m, 7,5m, 7,5m, 7.2m. Ad esperimento concluso si è visto che i cerchi naturali sono rimasti nudi mentre i cerchi artificiali si sono arricchiti di piantine.
=====Risultati=====
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Infatti nelle immagini delle nove coppie di cerchi trattati, non si notano differenze nella crescita della vegetazione tra i vari cerchi. Nei 18 cerchi usati per l’esperimento, si nota che la salute delle piante varia da scarsa a buona fenomeno però non correlato ai trattamenti fatti. Cinque anni dopo l’inserimento dei micronutrienti nel terreno non vi erano differenze tra gli ambienti trattati e quelli di controllo.
Non vi è alcuna prova sul fatto che il terreno dei cerchi riduca la crescita delle piante, anche se la densità
Il trasferimento del terreno naturale dei cerchi nelle matrici artificiali non ha cambiato in alcun modo la crescita delle piantine; medesimo risultato si ha avuto anche per il trasferimento del terreno di un cerchio artificiale ad un'altra matrice artificiale,
In quasi tutti i casi, le piante sono state valutate in cattiva salute nei cerchi naturali dopo i trattamenti, mentre sono state definite in ottima salute le piantine presenti nelle matrici artificiali. Solo 2 su 5 trattamenti da cerchio naturale a cerchio naturale nel febbraio 2010 ha goduto di buona salute.
In tutti i casi, la matrice si ripopola normalmente, specialmente durante la crescita elevata nel maggio del 2011, mentre i cerchi sono rimasti nudi
Per quanto riguarda l’esperimento
===Jean-Baptiste Ramond===
Il Dr Jean-Baptiste Ramond ecologista microbico presso l’Università di [[Pretoria]] nel [[Sudafrica]], ha in programma di misurare le sostanze organiche presenti nel terreno dei cerchi della [[Namibia]].
In termini di ecologia microbica, “traccerà” le [[Molecola|molecole]] per scoprire quali sono gli [[Organismo vivente|organismi]] nel terreno che potrebbero contribuire a quello che chiamano fenomeno della morte dei cerchi, così come nella ricerca di tossine fungine.
Per confermare la sua ipotesi Ramond ha scavato
Un'altro sensore è posto appena sotto la superficie, in modo che i ricercatori possano confrontare la temperatura e l’umidità sotterranea con la temperatura e l'umidità in superficie.
Sviluppati presso l'università, questi sensori sono dei campionatori passivi di gas, che misurano i livelli di gas sotto i cerchi delle fate, e
====Esperimenti====
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Nell’ aprile del 2013, circa 200 g di terreno superficiale (da 0 a 5 cm di profondità) sono stati prelevati da cinque differenti cerchi. Un totale di tredici campioni per cerchio sono stati collezionati: quattro campioni di terra esterna ai cerchi e nove di terra all’interno dei cerchi, dei medesimi, quattro sul bordo del cerchio e cinque al centro.
I moduli raccolti sono stati in seguito conservati ad una temperatura di 4° gradi durante il trasporto al laboratorio dell’ Università di Pretoria.
L’analisi chimica del terreno è stata
150 ml di acqua deionizzata e 10 ml di acido fosforico
L’ammonio e il nitrato contenuti nel terreno vengono determinati tramite la distillazione a vapore.
Il potassio presente nel terreno invece viene individuato attraverso il metodo P-Bray con qualche piccola variante. Una soluzione di 50 ml di P Bray-1 è stata aggiunta a 4 grammi di terreno. Il miscuglio è stato poi agitato a mano per circa un minuto e successivamente filtrato utilizzando un filtro di 110 mm di diametro.
La concentrazione di ioni viene definita aggiungendo 40ml
===Stephan Getzin===
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