Colin Ward: differenze tra le versioni

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Nel [[1947]], appena terminato di prestare servizio nell'esercito, gli viene offerto di entrare nella redazione della rivista ''Freedom'' (testata che riprende il posto di ''War Commentary''). ''Freedom'' riceve contributi d'importanti autori anarchici come [[Herbert Read]] e [[Alex Comfort]], nonché di [[Scienza politica|politologi]] come [[Geoffrey Ostergaard]]. All'inizio degli [[Anni 1950|anni cinquanta]], cominciano a emergere le sue tematiche caratteristiche: l'abitare, lo spazio urbano, il controllo operaio e l'[[auto-organizzazione]] in [[fabbrica]], i metodi per rendere economicamente [[sostenibilità|sostenibile]] le attività agricole, la [[decolonizzazione]].
 
Dal [[1952]] al [[1960]], Ward è primo assistente dello studio Shepheard & Epstein, che si occupa della progettazione di edifici scolastici e di case popolari. Nel [[1961]], fonda e dirige fino al [[1970]] il mensile ''Anarchy'', che ha rappresentato nel panorama dell'[[editoria]] un esempio riuscito di confronto diretto e pratico dell'anarchismo con le più interessanti acquisizioni negli ambiti scientifico, sociale, culturale moderno<ref>[http://www.libertaria.it/articoli_online/ward.htm Rivista Libertaria, Il piacere dell’Utopiadell'Utopia: ''Il Seme sotto la neve'', intervista a Colin Ward di Francesco Codello].</ref>. Con ''Anarchy'', Ward è riuscito in qualche modo a far "rientrare l'anarchismo nel flusso vitale dell'intellettualità", grazie anche al nuovo panorama politico e sociale che, con l'avvento della nuova sinistra e del movimento per il [[disarmo nucleare]] e l'intensificarsi delle lotte studentesche, fa emergere un pubblico più ricettivo nei confronti delle proposte anarchiche. Nel [[1971]], dopo un periodo dedicato all'insegnamento, ritorna all'[[edilizia]] e all'[[urbanistica]], divenendo il responsabile all'istruzione della Town and Country Planning Association, per la quale cura le pubblicazioni del ''Bulletin of Environmental Education''. Lascia l'impiego nel [[1979]], per trasferirsi in campagna, nel [[Suffolk]], dove si dedica esclusivamente all'attività di [[saggistica]].
 
Muore l'11 febbraio [[2010]]<ref>''[http://www.nextleft.org/2010/02/colin-ward-pioneer-of-mutualism.html Colin Ward: pioneer of mutualism]'' su nextleft.org.</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2010/febbraio/24/Colin_Ward_anarchia_applicata_alla_co_9_100224060.shtml Un articolo] su ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]'' del 24 febbraio 2010.</ref>.