Tolomeo V: differenze tra le versioni

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=== Età adulta e fine (197-180 a.C.) ===
Nel [[197 a.C.]] arrivò ad Alessandria [[Policrate di Argo]], celebre militare e politico, mentre [[Aristomene di Alyzia]] era ancora al potere e amministrava un regno debole senza un potere regio. Il 26 marzo [[196 a.C.]] a [[Menfi (Egitto)|Menfi]] Tolomeo venne incoronato faraone dall'[[alto sacerdote di Ptah]] e Aristomene fu allontanato e soppiantato da Policrate.<ref>{{cita|Hölbl 2001|pag. 138-139}}.</ref> Tra la fine del 196 e l'inizio del [[195 a.C.]] un inviato di Roma, [[Lucio Cornelio Lentulo (console 199 a.C.)|Lucio Cornelio Lentulo]], incontrò Antioco per negoziare un trattato con Tolomeo: i Romani rappresentavano gli interessi egizi e così il [[Egitto tolemaico|regno tolemaico]] entrò a far parte della sfera di influenza romana. Antioco, che non aveva intenzione di accettare la richiesta di abbandonare l'Asia Minore, dichiarò che aveva appena concluso un accordo con Tolomeo che prevedeva il matrimonio della propria figlia con il sovrano egizio: tra il [[194 a.C.|194]] e il [[193 a.C.]] Tolomeo sposò a [[Rafah]] la principessa [[Dinastia seleucide|seleucide]] [[Cleopatra I]], detta ''Sira'' per le sue origini.<ref>{{cita|Hölbl 2001|pag. 140}}.</ref>
 
Sul fronte interno continuarono le rivolte capeggiate da [[Haruennefer]] ed [[Ankhuennefer]] in [[Tebaide (Egitto)|Tebaide]], riconquistata nel [[186 a.C.]], e nel Delta. In politica estera Tolomeo strinse rapporti stretti con [[Repubblica romana|Roma]], la quale assunse formalmente la protezione del regno con l'invio in missione ad [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]] nel [[201 a.C.|201]]-[[200 a.C.]] di [[Marco Emilio Lepido (console 187 a.C.)|Marco Emilio Lepido]], [[censore]] nel [[179]], incaricato dal [[Senato romano|Senato]] della tutela del re d'Egitto. Morì nel [[180 a.C.]]; gli successe il figlio, [[Tolomeo VI|Tolomeo VI Filometore]].