Bolivia: differenze tra le versioni

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Va menzionato che la [[soia]] della Bolivia, già in buona parte transgenica, viene importata in Europa in grandi quantità a tasso doganale di prefenze attraverso il patto andino. Questa soia finisce nelle tavole degli europei in forma di carne ottenuta da animali alimentati con mangimi in cui essa rappresenta una fondamentale percentuale.
 
 
===== Le imprese del legname =====
Di una superficie di foreste stimata in 500mila km2, la Bolivia può contare attualmente su un’estensione di circa 400mila km2 di cui solo forse meno della metà ancora non sottoposta in epoca recente a sfruttamento forestale.
Questo dato viene corroborato dalla scomparsa commerciale in Bolivia del [[mogano]] ([[Swietenia macrophylla]]), localmente noto come ''mara'', dopo che per un paio di decenni era stata tra il primo e il secondo esportatore mondiale di questa pregiata specie.
Lo sfruttamento forestale in Bolivia è recente come l’agroindustria e, come questa, ha acquisito grande importanza dagli anni ’80. Con la legge forestale in vigore fino al 1996, un’estensione pari quasi alle dimensioni della penisola italiana, era dato in concessione semi-gratuita a circa un centinaio di impresa forestali nazionali. Il governo di [[Sanchez de Lozada]] approvò nel 1996 la nuova legge forestale, considerata tra le più avanzate del continente che, con l’istituzione della superintendenza forestale, finalmente poteva contare con un organo normativo e di controllo efficiente e quasi esente da corruzione (forse unico caso in Bolivia per una ripartizione dello stato). Alla nuova legge forestale si deve l’istutuzione di un sistema impositivo sulle concessioni forestali, che ridusse notevolmente le dimensioni di queste, l’obbligatorità di formulare un piano di gestione forestale per le concessioni che fosse approvato tecnicamente da esperti esterni ed interni della superintendenza, l’apertura alla partecipazione legale dello sfruttamento sostenibile delle foreste per le popolazioni indigene e i municipi rurali, ecc. Nonostante la realizzazione di un reale cambio di comportamento delle imprese del legname, l’incentivo per un maggior livello di trasformazione tecnologica del legno, l’inclusione di nuove specie che hanno sostituito il monosfruttamento di [[mogano]] e [[cedro]] ([[Cedrela]] sp.) e il rafforzamento di settori forestali non dedicati al legname, come quello della [[noce del Brasile]], negli ultimi anni la grande concentrazione dell’opinione pubblica nel tema idrocarburi, ha relegato in un secondo piano l’interesse per la conservazione e giusto uso delle risorse forestali boliviane. Anche in nuovo governo di [[Morales]] non sembra interessato a questo tema: quando si parla di risorse naturali si menzionano solo petrolio e gas o, ultimamente, terra. Non esiste nel nuovo governo del [[MAS]] un piano per la continuazione di una politica di uso uso sostenibile delle risorse naturali potenzialmente rinnovabili come le foreste. Tutto ciò ha di fatto riportato inidetro la Bolivia di molti anni: i controlli e la rigorosità della superintendeza nel monitoreare le imprese del legname stanno venendo meno e sembra che la Bolivia potrebbe riavviarsi all’epoca dello sconsiderato struttamento delle foreste.
 
==== Esportazioni ====