Giovanni Dall'Orto: differenze tra le versioni
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=== Dopo il 1923 ===
[[File:Giovanni Dall'Orto e Benito Mussolini.jpg|thumb|Giovanni Dall'Orto accanto a Benito Mussolini nei tardi anni Venti.]]
Dal 1923 gli squadristi - elemento di turbolenza e illegalità che mal si conciliava con il volto di "legge ed ordine" con cui amava presentarsi il nascente regime fascista - furono via via inquadrati nella [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale]], Dall'Orto con [[Alberto Bigliardi]] fondò la 79ª Legione "Cispadana" (Reggio Emilia) della MVSN<ref>http://www.istitutoparri.eu/public/allegati/annale_5.pdf pag. 72</ref>. Nel 1926 Dall'Orto fu inviato a Tivoli col grado di Seniore (equivalente a quello di maggiore) della Milizia stessa.<ref>Al momento delle nozze, nel 1926, risulta insignito del titolo di cavaliere, come si evince dalla composizione poetica del suocero [[Virginio Mazzelli]], ''Alla mia figlia Gina, nel dì delle sue nozze col seniore cav. Giovanni Dall'Orto, X maggio MCMXXVI'', in: ''Prose e poesie scelte'', Scuola di bibliografia italiana, Reggio d'Emilia 1931, p. 110.</ref> Qui rimase fino al 1930, quando si trasferì a Roma (dove sarebbe rimasto fino al 1943) passando gradualmente dai ruoli di "polizia" a quelli di controllo politico e di organizzazione in senso [[cooperativismo|cooperativistico]] (e poi "[[Corporativismo|corporativistico]]") dell'[[Confcommercio|associazione dei commercianti]]. Nel 1935 risultava infatti "''Console''<ref>Cioè "Console generale" della [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale|Milizia]], grado equivalente a quello di [[generale di brigata]]. Dall'Orto nel 1931 risulta anche "Capo di Stato Maggiore della Milizia Universitaria Fascista di Roma": [[Virginio Mazzelli]], ''Op. cit. '', p. 273.</ref>, ''Segretario generale dell'[[Ente fascista della cooperazione]], Membro del [[Consiglio Nazionale delle Corporazioni]]''",<ref>''Chi è? Dizionario degli italiani d'oggi'', Formiggini, Roma 1936 (stampa 1935), p. 276-77.</ref> mentre nel febbraio 1939 risultava direttore dell'Ente fascista della cooperazione.<ref>Benito Mussolini, '' [http://books.google.it/books?ei=V3U-UL2-NYeg4gTq6ICoBQ&hl=it&id=iOpAAAAAYAAJ&dq=%22Giovanni+Dall%27Orto%22+fascista&q=%22Giovanni+Dall%27Orto%22#search_anchor Opera omnia: Dalla proclamazione dell'impero al viaggio in Germania (10 maggio 1936-30 settembre 1937)]'', vol. 28, La fenice, Firenze 1959 e 1972, p. 224.</ref>
Per questi motivi il governatore della Libia [[Italo Balbo]], suo amico, lo chiamò in Africa per affidargli l'organizzazione delle cooperative di produzione e distribuzione fra i coloni italiani che Balbo stesso stava facendo affluire, in particolare la rete di distribuzione all'ingrosso e al dettaglio per tutti i nuovi villaggi agricoli della Libia.
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