Le '''faccette estetiche''', in [[odontoiatria]], sono sottili lamine di ceramica, ([[porcellana]] vetrificata<ref name="Farronato-2012">{{Cita pubblicazione | cognome = Farronato | nome = D. |coautori= F. Mangano; S. Pieroni; G. Lo Giudice; R. Briguglio; F. Briguglio | titolo = Esthetic integration between ceramic veneers and composite restorations: a case report. | rivista = Ann Stomatol | città = Roma | volume = 3 | numero = 3-4 | pagine = 132-7 | mese = luglio| anno = 2012 | pmid = 23386935 }}</ref>) o resinadi resine composite, che vengono applicate sulla superficie di [[denti]] sani per modificarne aspetto, colore e forma, e talvolta anche per trattare deficienze occlusali<ref name="Guerel-2004-1">{{Cita libro | cognome = Gürel | nome = G | titolo = La scienza e l'arte delle faccette in ceramica | pagine = 32-36 | anno = 2004 | editore = Quintessenza Edizioni| città = Milano | ISBN = 88-7492-007-5}}</ref>. La loro applicazione viene eseguita in più sedute, necessita della levigatura degli elementi dentari e richiede [[anestesia]]<ref name="Farronato-2012" />. L'unione fra dente e faccetta avviene mediante una resina adesiva detta anche composito.
[[File:Veneer No Prep web.jpg|thumb|Faccetta estetica additiva]]