LABEN: differenze tra le versioni

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====Il settore spaziale degli anni settanta e la nascita dell'[[Agenzia Spaziale Europea|ESA]]====
Il settore spaziale divenne preponderanteesclusivo per la LABEN nel ventennio trache gliandò da metà degli anni settanta ea metà anni ottanta, conche vide un abbandono progressivo dell'impegno nel [[energia nucleare|nucleare]], anche a causa del mutamento dello scenario italiano rispetto all'uso dell'[[Energia nucleare in Italia|energia atomica]].
 
Riorganizzatasi nel 1974 l'attività spaziale europea con la fusione di dell'[[ESRO]] e dell'[[ELDO]] nella ''[[Agenzia Spaziale Europea]]'' (ESA), fu dato un nuovo impulso alla politica spaziale continentale, e la ditta milanese si concentrò sull’elettronicasulla produzione dell'elettronica di bordo per le missioni cooperative di quegli anni. Cominciarono così i successi della LABEN, di volta in volta associata a consorzi internazionali che comprendevano importanti società appaltatrici di sistemi spaziali inglesi, tedesche e francesi: gli apparati elettronici sviluppati a [[Milano]] si estesero dai semplici sistemi telemetrici principali dei satelliti e delle sonde, ai sempre più complessi controlli automatici degli strumenti e degli esperimenti ivi installati, fino ai software di elaborazione dati a bordo. All’elettronica di bordo corrispondeva poi il duale sviluppo del sistema di controllo a terra, da usare sia prima, durante lo sviluppo e test dell'apparato in fabbrica, che dopo il lancio, per il controllo e il supporto da terra. Praticamente tutte le missioni della nascente [[Agenzia Spaziale Europea|ESA]] utilizzarono, o a bordo o a terra, dei sistemi elettronici prodotti dalla LABEN, o autonomamentesia con contratto diretto assegnato ad essa odalla inagenzia subsia in appaltosubappalto di collaborazione conda gliparte degli altri membri primari dei vari consorzi.
 
Da ricordare in questo periodo il contributo dato dall'azienda milanese a [[COS-B]], il primo satellite dell'[[Agenzia Spaziale Europea|ESA]] dedicato allo studio dei [[raggi gamma]] e anche per l'osservazione di alcune sorgenti di [[raggi X]], lanciato nel 1975, con fornitura di apparecchiature sia per la elaborazione dei dati telemetrici a terra e di controllo del carico scientifico, nonché di alcuni pezzi del sotto-sistema di [[radiofrequenza]] come gli ''encoder''<ref>Documento interno della VI legislatura - Camera dei Deputati, ''Relazione sullo stato della partecipazione italiana ai programmi spaziali internazionali'', 1975, pag.10.</ref><ref>http://archives.eui.eu/en/fonds/147375?item=ESRO.B-03.01-8951.</ref>.