Deformità: differenze tra le versioni

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La «''vitiosa deformitas''» invece per Bernardo è qualcosa che ha deviato dalla formosità, dalla bellezza e quindi dalla bontà e poiché, come insegnava la kalokagathia greca, ciò che è bello è anche buono e il bene non può che provenire da Dio; al contrario la bruttezza, la malvagità è tipica del deforme marchiato dal demonio, lui stesso essere deforme per definizione.<ref>Gian Maria Varanini, ''Deformità fisica e identità della persona tra medioevo ed età moderna: atti del XIV Convegno di studi organizzato dal Centro di studi sulla civiltà del tardo medioevo'': san Miniato 21-23 settembre 2012, Firenze University Press, 2016 pp.316-324</ref>
 
La concezione di base è che il peccato, specie quello commesso nella sfera sessuale, determini la deformità. Scrive Pier Damiani verso il 1065 all'abate di Montecassino che dal matrimonio endogamo di Roberto II re di Francia con Berta, vedova di Eude d'Anjou, sua parente, era nato un figlio deforme dalla testa e dal collo simili a quelli di un oca (''anserinum per omnia collum et caput habentem'') <ref>[http://www.alim.dfll.univr.it/alim/letteratura.nsf/(testiID)/C588AC15BFC5B513C1257C11007940DE!opendocument ''Archivio della latinità italiana del Medioevo'', p.135]</ref> per la violazione dell'etica matrimoniale della Chiesa. La coppia reale, scomunicata, appariva quasi contagiosa agli occhi dei servi che passavano sul fuoco qualunque cosa fosse entrata in contatto con i reprobi. Appariva chiaro che la punizione del peccato non esentava neppure la stirpe reale che anzi veniva colpita più duramente per il cattivo esempio dato al popolo. <ref>''Deformità fisica e identità della persona tra medioevo ed età moderna...'', op.cit. pp.271-272</ref>
 
==Rinascimento==