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rhetra
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{{citazione|Eretto un tempio a Zeus Sillanio e ad Atena Sillania, formate le ''filài''<ref>Il verbo φυλάξαντα (''phylàxanta'') è parafrasato da Plutarco con "suddividere le tribù", con derivazione da φυλή (''phyle'', tribù), ma potrebbe invece derivare da φυλάσσω (''phylàsso'', "custodire", "tenere al sicuro"), secondo quanto propone {{cita|Ogden|p. 86 n. 7}}.</ref> e ordinate le ''obài'', istituito un Consiglio di trenta membri anziani, compresi gli ''archaghètai'',<ref>Da intendere come ''re'' o ''governanti'' ({{cita|Ogden|p. 86}}).</ref> ''apellàze''<ref>"Radunarsi". Il significato del verbo ἀπελλάζω (''apellàzo'', da cui "[[apella]]") non è certo: è stato supposto che sia la versione laconica del verbo ἐκκλησιάζω (''ekklesiàzo'', "tenere un'assemblea"; v. {{LSJ|articolo=ἀπελλάζω|id=a)pella/zein}}) o che significhi "radunarsi per una celebrazione in onore di Apollo" ({{cita|Ogden|p. 86 n. 10}}).</ref> di tempo in tempo tra Babica e Cnacione, ove presentare e respingere proposte di legge; al popolo spetti il potere di approvarle.|Plutarco, ''Vita di Licurgo'', 6, 1 (trad. di C. Carena)|Διὸς Συλλανίου καὶ Ἀθανᾶς Συλλανίας ἱερὸν ἱδρυσάμενον, φυλὰς φυλάξαντα καὶ ὠβὰς ὠβάξαντα, τριάκοντα γερουσίαν σὺν ἀρχαγέταις καταστήσαντας, ὥρας ἐξ ὥρας ἀπελλάζειν μεταξὺ Βαβύκας τε καὶ Κνακιῶνος, οὕτως εἰσφέρειν τε καὶ ἀφίστασθαι· δάμῳ δὲ τὰν κυρίαν ἦμεν καὶ κράτος|lingua=grc}}
 
Il ''Consiglio di trenta membri anziani'' è la [[gherusia]], un'istituzione costituita da 28 anziani eletti a vita e dai due re che aveva il compito di preparare le leggi e sottoporle al voto dell'assemblea dei cittadini, l'[[apella]].
A questo testo, che quindi avrebbe costituito il nucleo originale della rhetra, Plutarco sostiene che sia stata aggiunta una frase dai re [[Polidoro (re di Sparta)|Polidoro]] e [[Teopompo (re di Sparta)|Teopompo]]:
 
A questo testo, che quindi avrebbe costituito il nucleo originale della rhetra, Plutarco sostiene che successivamente sia stata aggiunta una frase dai re [[Polidoro (re di Sparta)|Polidoro]] e [[Teopompo (re di Sparta)|Teopompo]]:
{{citazione|Qualora il popolo alteri la proposta prima di adottarla, gli Anziani e i re possono togliere la seduta.|Plutarco, ''Vita di Licurgo'', 6, 4 (trad. di C. Carena)|Αἰ δὲ σκολιὰν ὁ δᾶμος ἕλοιτο, τοὺς πρεσβυγενέας καὶ ἀρχαγέτας ἀποστατῆρας ἦμεν|lingua=grc}}
 
In questo modo i re e gli anziani potevano evitare che il popolo ratificasse leggi contrarie agli interessi dello stato;<ref>{{cita|Plutarco|6, 4-5}}. {{cita|Ogen|p. 95}} ipotizza che il rifiuto delle "modifiche distorte" del popolo derivi o abbia comunque delle affinità con il rifiuto dei bambini nati malformati, che avrebbero portato calamità alla comunità se non ne fossero stati rimossi.</ref> sempre secondo Plutarco, tale aggiunta sarebbe stata avallata dall'oracolo di Delfi, come indica anche un frammento dell'''Eunomia'' del poeta [[Tirteo]] che lo storico cita.<ref>Tirteo fr. 4 West = 1b Gentili-Prato ''apud'' {{cita|Plutarco|6, 5}}.</ref>
 
== Note ==