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* <del>Commedie tradotte dai commediografi latini (come anche per Menandro, Apollodoro [di Gela o di Caristo?], Alessi), ma ottenendo risultati meno brillanti degli originali greci (Aulo Gellio, II, 23);</del> v. anche rif. in [https://archive.org/stream/captivieditedwit00plauuoft#page/106/mode/2up Lindsay, p. 106], [https://archive.org/stream/archivfrlateini00wissgoog#page/n299/mode/2up Christ, p. 283], Walton (Plautus’ Menaechmi in English Translation [De Gr.])
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La '''Grande Rhetra''' ({{lang-grc|Μεγάλη Ῥήτρα}}) è un documento che stabilisce le istituzioni politiche e regola le decisioni in ambito legislativo nella [[Sparta]] arcaica. Esso è stato tramandato da [[Plutarco]], secondo il quale si tratterebbe di un responso che [[Licurgo]] avrebbe ricevuto dall'[[oracolo di Delfi]].<ref>{{cita|Plutarco|6, 1}}. I pareri degli studiosi moderni sull'origine oracolare del documento sono vari, poiché mentre alcuni accettano la notizia di Plutarco, altri ritengono che la rhetra
== Il documento ==
Secondo Plutarco, che si basava sulla perduta ''Costituzione degli Spartani'' di [[Aristotele]],<ref>{{cita|Ogden|p. 85}}. Si veda anche {{cita|Wade-Gery 1943|pp. 71-72}} per un'analogia tra la rhetra e la costituzione dei Cartaginesi presentata da Aristotele in ''Politica'', II, 1273a6-13.</ref> il responso dell'oracolo ordinava quanto segue:
{{citazione|Eretto un tempio a Zeus Sillanio e ad Atena Sillania,<ref>L'epiteto "sillanio" è unico ed ha provocato vari tentativi di spiegazione e di emendazione. Tra questi si è pensato al significato di "protettore di una piccola valle", come quella tra Babica e Cnacione dove si radunavano gli Spartani ({{cita|Ogden|p. 102}}).</ref> formate le ''filài''<ref>Il verbo φυλάξαντα (''phylàxanta'') è parafrasato da Plutarco con "suddividere le tribù", con derivazione da φυλή (''phyle'', tribù), ma potrebbe invece derivare da φυλάσσω (''phylàsso'', "custodire", "tenere al sicuro"), secondo quanto propone {{cita|Ogden|p. 86 n. 7}}.</ref> e ordinate le ''obài'', istituito un Consiglio di trenta membri anziani, compresi gli ''archaghètai'',<ref>Da intendere come ''re'' o ''governanti'' ({{cita|Ogden|p. 86}}).</ref> ''apellàze''<ref>"Radunarsi". Il significato del verbo ἀπελλάζω (''apellàzo'', da cui "[[apella]]") non è certo: è stato supposto che sia la versione laconica del verbo ἐκκλησιάζω (''ekklesiàzo'', "tenere un'assemblea"; v. {{LSJ|articolo=ἀπελλάζω|id=a)pella/zein}}) o che significhi "radunarsi per una celebrazione in onore di Apollo" ({{cita|Ogden|p. 86 n. 10}}).</ref> di tempo in tempo<ref>Forse da intendere come "una volta al mese", secondo {{cita|Wade-Gery 1943|pp. 67-68}}.</ref> tra Babica e Cnacione,<ref>Un ponte e un fiume secondo Plutarco, forse due colline secondo {{cita|Ogden|p. 102 n. 110}}.</ref> ove presentare e respingere proposte di legge; al popolo spetti il potere di approvarle.|Plutarco, ''Vita di Licurgo'', 6, 1 (trad. di C. Carena)|Διὸς Συλλανίου καὶ Ἀθανᾶς Συλλανίας ἱερὸν ἱδρυσάμενον, φυλὰς φυλάξαντα καὶ ὠβὰς ὠβάξαντα, τριάκοντα γερουσίαν σὺν ἀρχαγέταις καταστήσαντας, ὥρας ἐξ ὥρας ἀπελλάζειν μεταξὺ Βαβύκας τε καὶ Κνακιῶνος, οὕτως εἰσφέρειν τε καὶ ἀφίστασθαι· δάμῳ δὲ τὰν κυρίαν ἦμεν καὶ κράτος|lingua=grc}}
Il ''Consiglio di trenta membri anziani'' è la [[gherusia]], un'istituzione costituita da 28 anziani eletti a vita e dai due re che aveva il compito di preparare le leggi e sottoporle al voto dell'assemblea dei [[Spartiati|cittadini]], l'[[apella]].
A questo testo, che quindi avrebbe costituito il nucleo originale della rhetra, Plutarco sostiene che successivamente sia stata aggiunta una frase dai re [[Polidoro (re di Sparta)|Polidoro]] e [[Teopompo (re di Sparta)|Teopompo]]:
{{citazione|Qualora il popolo alteri la proposta prima di adottarla, gli Anziani e i re possono togliere la seduta.|Plutarco, ''Vita di Licurgo'', 6, 4 (trad. di C. Carena)|Αἰ δὲ σκολιὰν ὁ δᾶμος ἕλοιτο, τοὺς πρεσβυγενέας καὶ ἀρχαγέτας ἀποστατῆρας ἦμεν|lingua=grc}}
In questo modo i re e gli anziani potevano evitare che il popolo ratificasse leggi contrarie agli interessi dello stato;<ref>{{cita|Plutarco|6, 4-5}}. {{cita|Ogen|p. 95}} ipotizza che il rifiuto delle "modifiche distorte" del popolo derivi o abbia comunque delle affinità con il rifiuto dei bambini nati malformati, che avrebbero portato calamità alla comunità se non ne fossero stati rimossi.</ref> sempre secondo Plutarco, tale aggiunta sarebbe stata avallata dall'oracolo di Delfi, come indica anche un frammento dell'''Eunomia'' del poeta [[Tirteo]] che lo storico cita.<ref>Tirteo fr. 4 West = 1b Gentili-Prato ''apud'' {{cita|Plutarco|6, 5}}.</ref> In ogni caso, questo significa che l'assemblea aveva la possibilità di emendare anche notevolmente la legge presentata dagli anziani, ma ad essi spettava il compito di evitare che le modifiche fossero eccessive e che non snaturassero la legge.<ref>{{cita|Wade-Gery 1943|p. 63}}.</ref>
Anche sull'origine di questa aggiunta le opinioni degli studiosi sono diverse: mentre alcuni ritengono che si tratti effettivamente di un'appendice inserita in un secondo tempo, altri ritengono che essa fosse invece il documento originale, per quanto breve, e che solo successivamente sia stato redatto il resto della rhetra.<ref>{{cita|Ogden|pp. 101-102}}, sostenendo che l'appendice conferisca maggior potere decisionale ai re e agli anziani e che successivamente questo potere sarebbe stato in parte conferito al popolo con l'introduzione del resto della rhetra.</ref>
== Note ==
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* {{cita libro|autore=[[Plutarco]]|titolo=Vita di Licurgo|cid=Plutarco}}
* {{cita pubblicazione|autore=Daniel Ogden|titolo=Crooked speech: The genesis of the Spartan Rhetra|rivista=Journal of Hellenic Studies|anno=1994|volume=114|pp=85-102|lingua=en|cid=Ogden|url=http://journals.cambridge.org/action/displayAbstract?fromPage=online&aid=8654969}}
* {{cita pubblicazione|autore=H.T. Wade-Gery|titolo=The Spartan Rhetra in Plutarch Lycurgus VI|rivista=The Classical Quarterly|anno=1943|volume=37|pp=62-72|numero=1-2|lingua=en|cid=Wade-Gery 1943|url=http://journals.cambridge.org/action/displayAbstract?fromPage=online&aid=3624056&fileId=S0009838800026276}}
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