Monterotondo: differenze tra le versioni
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Viene infatti citato per la prima volta in una [[bolla pontificia|bolla papale]] dell'XI secolo, nella quale si faceva riferimento ad un possesso dei monaci di San Paolo di un "''Campum Rotundum''" nei pressi di Grotta Marozza. Il possedimento fu successivamente chiamato Monte Ereto, quindi Mons Teres che, volgarizzato, vale come ''Monte Ritondo'', nome che diventa di uso comune dal [[1300]].
Tale monte, intorno all'anno [[1100]], fu ceduto in affitto alla famiglia dei [[Capocci (famiglia)|Capocci]] e successivamente nel [[Secolo XII|XII]] secolo fu ceduta agli [[Orsini]], i quali mantennero il potere fino al [[Secolo XVII|XVII]] secolo. Durante la Signoria di questa famiglia, il nome di Monterotondo ricorse spesso nelle vicende di Roma e dell'[[Italia]], sopportando varie e terribili vicende.
Nel [[1432]] fu conquistata per un breve periodo da [[Niccolò Fortebraccio]], con l'aiuto della famiglia [[Colonna (famiglia)|Colonna]] e fu teatro di gravi distruzioni durante la guerra tra il [[papa Innocenzo VIII]] ed il Re di Napoli, col quale gli Orsini si erano schierati (1484-1492). Quando poi salì al soglio pontificio lo spietato [[Alessandro VI|Alessandro VI Borgia]], questi, nel tentativo di annientare la potenza degli Orsini, fece avvelenare, dopo averlo imprigionato, il cardinale Battista Orsini di Monterotondo, ed impose nel 1503 la distruzione delle mura della cittadina.
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