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Nel [[1512]] è attestato che Velletri è ancora libera, e che il governo della città è tenuto dai ''Priori'', sostituti dei ''novemviri'', in numero di nove, eletti ogni sei mesi; da un ''Sindaco'', eletto ogni anno, e da altre figure come i ''Grascieri'', i ''Maestri di Strada'', il ''Procuratore dei Poveri'', ed altre.
Da questi anni si inizia ad avere notizia concreta di Famiglie D'Alta Nobiltà(Tintisona,Mammucari,Etc.) sebbene gli storici siano certi che esse abitassero in loco già da moltissimo tempo.
 
Nel novembre [[1526]] un contingente velletrano inviato da [[papa Clemente VII]] contribuì a radere al suolo il castello di [[Marino (Italia)|Marino]], feudo dei [[Colonna (famiglia)|Colonna]] nemici del Papa e alleati della [[Spagna]]<ref>Oltre a Marino, le truppe pontificie al comando di Vitellio Vitelli rasero al suolo altri tredici castelli dei [[Colonna (famiglia)|Colonna]].</ref>. In seguito a questo fatto, [[Ascanio I Colonna (di Paliano)|Ascanio Colonna]], signore di Marino, dopo il [[sacco di Roma (1527)|sacco di Roma del 7 maggio 1527]], quando il Papa è recluso in [[Castel Sant'Angelo]], costringe la Comunità di Velletri ''ad refectionem, reedificationem et restaurationem terrae Mareni'': i velletrani cioè dovranno fornire 15.000 scudi in terreni comunali, oltre a 12.600 scudi con pagamento rateizzato, e più di 6.000 rubbia di calce e 15.000 coppi per la riparazione dei danni compiuti<ref>Giuseppe Tomassetti, ''La Campagna Romana antica, medioevale e moderna''.</ref>. Inoltre, i [[lanzichenecchi]] giungeranno fino a mettere a sacco Velletri.