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=== Beda Fomm e il crollo finale delle forze italiane in Cirenaica ===
{{Vedi anche|Battaglia di Beda Fomm}}
I resti della 10ª Armata italiana (ora comandata dal generale [[Giuseppe Tellera]], che aveva sostituito Berti già dal 23 dicembre) si concentrato a [[Derna (Libia)|Derna]], dove stabilirono una linea di difesa. I reparti efficienti erano ormai ridotti alla [[60ª Divisione fanteria "Sabratha"|Divisione fanteria ''Sabratha'']] (appena giunta in rinforzo dalla [[Tripolitania]]), alla cosiddetta [[Brigata corazzata speciale (Regio Esercito)|Brigata corazzata ''Babini'']] e ad un raggruppamento motorizzato, a cui si aggiungeva una unità raccogliticcia, il ''Settore Derna'', composta da sopravvissuti alle precedenti battaglie e posta la comando del generale Bergonzoli (evacuato da Tobruk prima che iniziasse l'assedio); in tutto, gli italiani mettevano in campo circa 20.000 uomini con 254 cannoni, 57 carri M13, 25 carri L e 850 autocarri.
 
Gli attacchi britannici, condotti dalla 7ª Divisione corazzata con gli australiani in appoggio, iniziarono il 24 gennaio; le difese italiane ressero bene<ref>"''Jan. 30.—The third major Italian bastion to fall in Libya—Derna, 175 miles west of the Egyptian frontier—was occupied today by British imperial troops after four days of the bitterest resistance offered by the Fascists in the whole of the African campaign. The town had been defended by less than 10,000 Italians, British sources disclosed, but they fought with a violence encountered nowhere else in General Sir Archibald P. Wavell's long continued thrust to the west''." [https://news.google.com/newspapers?nid=1129&dat=19410131&id=utZaAAAAIBAJ&sjid=dmkDAAAAIBAJ&pg=2787,6394016&hl=en British Take Derna After Fierce Fight, Pittsburgh Post-Gazette, 31 January 1941]</ref>, e i carri della Brigata corazzata ''Babini'' riuscirono anche a condurre alcuni efficaci contrattacchi che rallentarono la progressione britannica (queste azioni divennero note come la "[[battaglia di El Mechili]]"). Il 27 gennaio, le truppe della divisione "Sabratha" hanno lanciato un feroce contrattacco<ref>"At one point the 2/4th Battalion was pinned down and almost overrun by a force of about 1000 enemy infantry. It was only the timely arrival of the Northumberland Fusiliers that checked the Italian attack." The Western Desert Campaign, Glenn Wahlert, Big Sky Publishing, 2009, pag. 27</ref>il grosso delle forze australiane valutato dagli 600 ai 1.000 uomini, concentrato vicino alla Wadi Derna, a circa dodici chilometri dalla citta. Il 29 gennaio, con i britannici che minacciavano di aggirare il suo fianco destro, Tellera ordìnò l'arretramento dei reparti italiani, e il giorno seguente gli australiani entrarono indisturbati a Derna. Ormai conscio di non poter più tenere la Cirenaica e preoccupato da una possibile sollevazione delle popolazioni locali, il 31 gennaio Graziani ordinò alla 10ª Armata di ripiegare in [[Tripolitania]] lungo la [[Via Balbia|strada costiera]]; la grave penuria di autocarri rese però molto lento il ripiegamento italiano, e già il 1º febbraio la retroguardia della [[60ª Divisione fanteria "Sabratha"|Divisione ''Sabratha'']] venne attaccata e distrutta dalle truppe australiane.
 
{{Vedi anche|Battaglia di Beda Fomm}}
Informato dalla ricognizione aerea della ritirata italiana, O'Connor decise di inviare un reparto motorizzato, la cosiddetta [[Combe Force]], a tagliare la strada ai reparti italiani con una marcia forzata attraverso gli [[altopiano|altopiani]] della Cirenaica, mentre la 6ª Divisione australiana continuava a pressarli dal retro. Nel pomeriggio del 5 febbraio, i reparti della Combe Force tagliarono la strada costiera all'altezza della località di [[Beda Fomm]], precedendo di appena 30 minuti le avanguardie della lunga colonna italiana (a cui si erano aggiunti numerosi civili in fuga). Per tutto il 6 febbraio i reparti della Combe Force (composta da uno squadrone di autoblindo del 7º Reggimento Ussari e da uno delle King's Dragoon Guards, dalla 2ª Rifle Brigade e da varie unità di artiglieria e di cannoni anti-carro) respinsero i tentativi italiani di forzare il blocco; i combattimenti furono molto duri, e spesso si risolsero all'arma bianca.