Quinto Publilio Filone: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Fu eletto console nel [[339 a.C.]] con [[Tiberio Emilio Mamercino (console 339 a.C.)|Tiberio Emilio Mamercino]]. Nonostante Quinto Publilio avesse sconfitto alcune tribù latine e per questo gli venisse attribuito il trionfo, [[Tito Livio|Livio]] accusa il console di aver pensato soprattutto alle faccende personali ed agli interessi della propria fazione<ref name="ReferenceA">[[Tito Livio]], ''[[Ab urbe condita libri]]'', VIII, 12.</ref>.
Nominato [[dittatore romano|dittatore]] dal collega console<ref
Due anni più tardi, nel [[337 a.C.]], durante il consolato di [[Gaio Sulpicio Longo]] e di [[Publio Elio Peto (console 337 a.C.)|Publio Elio Peto]], fu il primo plebeo ad ottenere la carica di [[Pretore (storia romana)|pretore]], nonostante l'opposizione del [[Senato romano|Senato]].
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Fu eletto console nel [[327 a.C.]] con [[Lucio Cornelio Lentulo (console 327 a.C.)|Lucio Cornelio Lentulo]]<ref>[[Tito Livio]], ''[[Ab urbe condita libri]]'', VIII, 22.</ref>.
Gli fu affidato il comando dell'esercito nell'assedio della città di [[Paleopolis]], mentre il Lucio Cornelio entrava nel territorio dei [[Sanniti]], alleati ai greci di Palopolis<ref name="ReferenceB">[[Tito Livio]], ''[[Ab urbe condita libri]]'', VIII, 23.</ref>. In seguito all'elezione dei nuovi consoli, a Publilio fu accordato il potere proconsolare, per continuare la campagna militare contro Palopolis<ref
Fu eletto [[console (storia romana)|console]] nel [[320 a.C.]], con il collega [[Lucio Papirio Cursore (console 326 a.C.)|Lucio Papirio Cursore]]<ref>[[Tito Livio|Livio]], ''[[Ab Urbe condita libri]]'', IX, 7.</ref>, l'anno successivo all'ignominiosa disfatta delle [[Battaglia delle Forche Caudine|Forche Caudine]]. I due consoli, con l'esercito, tornarono alle Forche Caudine, per rigettare la condizioni di pace imposte a Roma, consegnando ai Sanniti anche i due Consoli che le avevano accettate<ref>[[Tito Livio|Livio]], ''[[Ab Urbe condita libri]]'', IX, 8-11.</ref>; di fatto si trattò della ripresa delle ostilità<ref name="ReferenceC">[[Tito Livio|Livio]], ''[[Ab Urbe condita libri]]'', IX, 12.</ref>.
Mentre Publio si fermò nel Sannio per fronteggiare lì l'esercito Sannita, Lucio si diresse verso Luceria, dove si era asserragliato [[Gaio Ponzio]], con i cavalieri romani, ostaggio dei Sanniti dopo la battaglia delle Forche Caudine<ref
L'esercito romano sotto il comando di Publilio, dopo aver sbaragliato quello Sannita nei pressi di Caudio, si diresse in [[Apulia]] per ricongiungersi a quello condotto da Lucio Papirio ad [[Argos Hippium|Arpi]], non lontano da Luceria<ref>[[Tito Livio|Livio]], ''[[Ab Urbe condita libri]]'', IX, 13.</ref>.
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gioia questa superiore a ogni altra - furono recuperati i cavalieri consegnati dai Sanniti affinché venissero custoditi a Luceria come pegno di pace. Con quell'improvviso ribaltamento di fatti, nessuna vittoria del popolo romano fu più splendida, e ancor di più se poi è vero quanto ho trovato presso alcuni annalisti, e cioè che Ponzio figlio di Erennio, comandante in capo dei Sanniti, venne fatto passare sotto il giogo insieme agli altri, affinché espiasse l'umiliazione inflitta ai consoli|[[Tito Livio|Livio]], ''[[Ab Urbe condita libri]]'', IX, 15.}}
Fu eletto di nuovo console nel [[315 a.C.]] insieme al collega [[Lucio Papirio Cursore (console 326 a.C.)|Lucio Papirio Cursore]]. I due consoli rimasero a Roma, mentre la campagna contro i sanniti fu affidata al dittatore [[Quinto Fabio Massimo Rulliano]]<ref>
== Note ==
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