Gneo Ottavio (console 165 a.C.): differenze tra le versioni

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| luogo di nascita=
| data di morte = [[162 a.C.]]
| luogo di morte = [[Laodicea (Siria)|Laodicea]]
| consolato = [[165 a.C.]]
| tribunato consolare =
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|AnnoNascita =
|LuogoMorte = Laodicea
|LuogoMorteLink = Laodicea (Siria)
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 162 a.C.
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Nell'inverno del [[170 a.C.]] fu inviato con [[Gaio Popilio Lenate]] dal [[Senato romano|Senato]] come ambasciatore in Grecia; al suo ritorno nel [[169 a.C.]] fu eletto tra i [[decemviri sacrorum]]. Nel [[168 a.C.]] fu [[pretore (storia romana)|pretore]] e gli fu affidato il comando della flotta durante la guerra contro [[Perseo di Macedonia|Perseo]], re della [[Regno di Macedonia|Macedonia]]. Dopo la [[Battaglia di Pidna|vittoria romana di Pidna]] del console [[Lucio Emilio Paolo Macedonico]], Gneo Ottavio si portò con la flotta presso l'isola di [[Samotracia]], dove il re macedone aveva cercato rifugio. Perseo si arrese ad Ottavio, che lo portò ad [[Anfipoli]] presso il console. L'[[167 a.C.|anno seguente]] Ottaviò riportò la flotta a Roma con il bottino conquistato durante la guerra; il 1º dicembre di quello stesso anno gli fu tributato il [[trionfo]] navale.
 
Fu assassinato nel [[162 a.C.]] nel ginnasio di [[Laodicea (Siria)|Laodicea]] in [[Siria]] da un certo ''Leptine'', su istigazione di Lisia, il tutore del giovane re seleucide.
 
==Note==