Operazione Compass: differenze tra le versioni
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=== L'attacco britannico ===
{{Vedi anche|Battaglia di Nibeiwa}}▼
[[File:1941 7TH Armour..jpg|thumb|upright=1.4|L'equipaggio di un carro britannico [[Mk VI Crusader|"Cruiser"]], durante una sosta dell'avanzata nel deserto libico.]]
L'operazione Compass ebbe inizio la mattina di sabato 7 dicembre [[1940]], quando i bombardieri della [[Royal Air Force]] lanciarono un massiccio attacco a sorpresa contro gli aeroporti italiani; l'azione serviva non solo a privare gli italiani della copertura aerea, ma anche a coprire l'avanzata dei reparti britannici obbligando i ricognitori nemici a rimanere a terra. Le truppe di terra si mossero quello stesso pomeriggio per intraprendere la lunga marcia (110 km) in pieno deserto per aggirare lo schieramento italiano; l'avanzata dei reparti britannici rimase totalmente nascosta agli italiani.
▲{{Vedi anche|Battaglia di Nibeiwa}}
Il primo campo trincerato italiano era Nibeiwa, un rettangolo di circa 1 km per 2 circondato da muri e da un fossato anticarro, ma con un campo minato incompleto sul lato posteriore per permettere ai veicoli di rifornimento di accedervi più agevolmente; questa circostanza venne prontamente notata dai reparti di ricognizione britannica. Il campo era presidiato dal ''Raggruppamento sahariano "Maletti"'', una formazione mista composta da reparti di fanteria libica e da alcuni battaglioni di carri armati italiani; il battaglione di carri medi M11 della formazione non stazionava all'interno del campo ma all'aperto, fuori dal muro perimetrale. Alle 7:00 del 9 dicembre [[1940]], l'artiglieria britannica iniziò un violento bombardamento contro le posizioni italiane, cogliendo totalmente di sorpresa i reparti che le presidiavano; verso le 7:45, iniziò l'attacco della 11ª Brigata fanteria indiana, appoggiata dai carri del 7° RTR che ebbero facilmente ragione dei più leggeri carri M11, distruggendone 15 e catturando gli altri senza quasi dare il tempo ai carristi italiani di reagire.
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