Pozzallo: differenze tra le versioni

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== Storia ==
[[File:Pozzallo-TorreCabrera.JPG|thumb|La [[Torre Cabrera]]]]
Le attestazioni più antiche della presenza umana nei pressi della città si trovano in contrada [[Necropoli di Bellamagna|Bellamagna]], a Cozzo Rao e in contrada Carpintera. La prima si trova 2,5 chilometri a nordovest di Pozzallo, la seconda poco più di un chilometro a Nord, la terza è a ridosso del cimitero comunale. In questi siti sono state rinvenute tombe a grotticella artificiale risalenti all'età del Bronzo antico e alla [[cultura di Castelluccio]], datata tra il 2200 e il 1450 a.C. La necropoli di contrada Bellamagna è quella meglio conosciuta, mentre le informazioni sugli altri due siti sono più lacunose<ref>V. G. Rizzone, A. M. Sammito, Censimento dei siti dell’anticadell'antica età del bronzo nel territorio modicano, in Archivum Historicum Mothycense, n. 5, 1989; V.G. Rizzone, A. M. Sammito, Indagine topografica dei siti dell'antica età del bronzo nel territorio modicano, in Aitna 4, 2010, pp. 56-57</ref>. In [[contrada Porrello]], situata tre chilometri ad est di Pozzallo, sorgeva probabilmente un emporion di età arcaica ed è attestata una necropoli [[Tarda antichità|tardoantica]]<ref>V. G. Rizzone, A. M. Sammito, Stato e prospettive delle ricerche archeologiche a Modica, in Archivum historicum mothycense, 10, 2004, p. 72; M. Frasca, Archeologia degli Iblei, 2015, p. 98</ref><ref>V. G. Rizzone, A. M. Sammito, Stato e prospettive delle ricerche archeologiche a Modica, in Archivum historicum mothycense, 10, 2004, p. 72; M. Frasca, Archeologia degli Iblei, 2015, p. 98</ref>. Nel [[1908]] fu inoltre ritrovato in un terreno di proprietà del marchese (e in seguito [[podestà]]) [[Corrado Tedeschi (marchese)|Corrado Tedeschi]] un recipiente con all'interno 600 [[monete romane]]. Circa 400 di esse furono trafugate, mentre le restanti 229 furono studiate da Orsi, che le datò tra il [[72]] e il [[249]] d.C<ref name=pozzallo/>.Ad epoca [[Tarda antichità|tardoantica]] risale una necropoli costituita da due ipogei con [[Arcosolio|arcosoli]] monosomi e polisomi e da tombe a fossa<ref>V. G. Rizzone, A. M. Sammito, Carta di distribuzione dei siti tardo-antichi nel territorio di Modica, in Archivum historicum mothycense, 10, 2004, pp. 128-129</ref>. [[Ipogeo|Ipogei]] tardoantichi, alterati da costruzioni successive, sono presenti anche in contrada Carpintera<ref>V. G. Rizzone, A. M. Sammito, Nuove aggiunte a "Carta di distribuzione dei siti tardo-antichi nel territorio di Modica, in Archivum historicum mothycense, 13, 2007, p. 38</ref>, mentre quelli situati in alcune delle vie centrali della città sono stati distrutti o occultati dallo sviluppo urbanistico<ref>V. G. Rizzone, A. M. Sammito, Aggiunte e correzioni a Carta di distribuzione dei siti tardo-antichi nel territorio di Modica, in Archivum historicum mothycense, 10, 2004, p. 127</ref>. Reperti risalenti al IV secolo d.C. provengono dalla zona centrale della città<ref>V. G. Rizzone, A. M. Sammito, Terze aggiunte a "Carta di distribuzione dei siti tardo-antichi nel territorio di Modica", in Archivum historicum mothycense, 16-17, 2010-2011, pp. 213-214</ref>. Resti di età medievale, forse risalenti al XII secolo e probabilmente attribuibili a fornaci, furono rinvenuti dall'archeologo trentino [[Paolo Orsi]] nella zona tra Pozzallo e [[Santa Maria del Focallo]],<ref name="pozzallo">{{cita|Rogasi, 1982}}. Relativamente alla tomba e ai soldati messeni, nessuna prova è citata a supporto di tali affermazioni. Cfr. Nicola Bruno, Indagine Topografica, p. 42, in Grazia Dormiente, Pozzallo: città mediterranea, 1991</ref>. Alla fine del [[XIX secolo]] fu ritrovata nella zona dello ''Scaro'' un'antica tomba [[Messeni|messena]], risalente alla [[terza guerra messenica]] e appartenente ad un re; la zona infatti divenne luogo di rifugio per i soldati messeni sconfitti, che ivi si stabilirono in capanne di fango<ref name=pozzallo/>.
Verso la fine del [[XIV secolo]] della zona compresa tra [[Capo Passero]] e [[Punta Regilione]] si interessò [[Manfredi III Chiaramonte]], [[Contea di Modica|conte di Modica]]. Nella zona erano presenti dei magazzini in disuso, che Manfredi aveva intenzione di valorizzare per costruire un porto strategico per la rotta verso [[Malta]]<ref name=pozzallo/>. Tuttavia nel [[1391]] Manfredi morì e il progetto fu ripreso da suo figlio [[Andrea Chiaramonte|Andrea]], che costruì un ''Caricatore'', un complesso di magazzini che comprendeva pontili e scivoli per l'imbarco di merce (specialmente [[frumento]]) sui velieri<ref name=pozzallo/>.<br />
In seguito [[Martino I di Aragona]] ordinò l'invasione della [[Sicilia]] e mise a capo delle truppe [[Bernardo Cabrera]] che nel [[1392]] conquistò l'Isola e fece decapitare Andrea per alto tradimento; per premiarlo, il re aragonese lo nominò Grande Ammiraglio del Regno di Aragona e gli concesse il territorio della [[Contea di Modica]]. Cabrera ampliò il caricatore e costruì la ''piana dei fossi'', una serie di fossati capaci di contenere migliaia di ''salme'' di frumento<ref name=pozzallo/>. Quando morì, la contea passò al figlio [[Giovanni Bernardo Cabrera]], che chiese l'autorizzazione per poter costruire una torre di difesa per difendere la zona dalle incursioni dei [[Pirateria|pirati]], che solevano nascondersi nelle rade di Raganzino, Maganuco e Cala Brigantina; il Decreto di Erezione della Torre è datato [[1429]] ad opera di [[Tommaso Fazello]], che attribuisce erroneamente la costruzione a Bernardo e non al figlio Giovanni Bernardo<ref name=pozzallo/>. La [[Torre Cabrera (Pozzallo)|Torre del Pozzallo]], in seguito denominata Cabrera, aveva mura esterne spesse due metri ed era lambita dal mare su un lato. Lì prestavano servizio soldati e artiglieri e sulle sue terrazze erano piazzati cannoni di diverso calibro, mentre i cavalleggeri sorvegliavano la costa<ref>{{Citazione|''Alla Torre del Puzzallo vi stanno quattro uomini a guardia, et hanno tre smerigli di bronzo, et alcuni falconetti, moschettini, archibugi, et scoprendo vascelli fanno segni, però sarebbe bene innanzi per la parte di mare farni una piattaforma''|[[Camillo Camilliani]], ''Descrizioni del litorale siculo'', [[1583]]}}</ref>.<br />