Adriano Olivetti: differenze tra le versioni
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Adriano Olivetti credeva nell'idea di [[comunità]], unica via da seguire per superare la divisione tra [[industria]] e [[agricoltura]], ma soprattutto tra [[produzione]] e [[cultura]]. L'idea, infatti, era quella di creare una [[Fondazione (ente)|fondazione]] composta da diverse forze vive della comunità<ref>{{Cita web|autore = Manlio Lo presti|url = http://filomatinews.wordpress.com/2014/06/13/diritti-umani-e-filomazia-insieme/|titolo = Adriano Olivetti e le nuove frontiere del lavoro|accesso = |editore = Philomath News|data = }}</ref>: azionisti, enti pubblici, università e rappresentanze dei lavoratori, in modo da eliminare le differenze economiche, ideologiche e politiche. Il suo sogno era di riuscire ad ampliare il progetto a livello nazionale, in modo che quello della comunità fosse il fine ultimo.<ref>La complessa tesi progettuale elaborata da Adriano Olivetti trova puntuali riscontri nelle sue opere, segnatamente ne ''L'ordine politico delle Comunità'' (1947) che è considerata la più rappresentativa (''Grande Dizionario Enciclopedico'' UTET, Vol. IX, Torino 1959, p. 386, voce ''Olivetti Adriano'').</ref>
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*''L'ordine politico delle Comunità dello Stato secondo le leggi dello spirito'', Roma, Edizioni di Comunità, 1946.
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▲* Adriano Olivetti, ''L'ordine politico delle Comunità. Le garanzie di libertà in uno stato socialista'', a cura di Renzo Zorzi, Milano, [[Edizioni di Comunità]], [[1970]].
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▲* Adriano Olivetti, ''Città dell'uomo'', Roma/Ivrea, [[Edizioni di Comunità]], 2015
== Note ==
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