Totò: differenze tra le versioni

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=== La Totò-mania ===
[[Immagine:Barzi.jpg|thumb|700px200px|Totò con Isa Barzizza nel film ''Le sei mogli di Barbablù'' del 1950]]
Il periodo d'oro del comico si può circoscrivere dal [[1947]] al [[1952]], quello in certo senso più libero, con parodie di grande successo che contengono riferimenti satirici piuttosto espliciti, in molti casi piuttosto pesanti, con l'attualità; il dopoguerra, la borsa nera, i nuovi arricchiti, la sterilità di chi comanda (gli onorevoli e i caporali) furono presi di mira sia sul palcoscenico con le ultime due grandi riviste di [[Michele Galdieri]], ''[[C'era una volta il mondo]]'' del [[1947]] e ''[[Bada che ti mangio!]]'' del [[1949]] sia nel [[cinema]]. Se in teatro il successo crebbe a dismisura (basti pensare al celeberrimo ''sketch'' del vagone letto con [[Isa Barzizza]] e [[Mario Castellani]]) anche sul grande schermo giunse un grandioso successo di pubblico, a partire da ''[[I due orfanelli]]'' del [[1947]] fino a ''[[Totò a colori]]'' del [[1952]]. In questi film l'attore si scatena e la comicità di avanspettacolo è più pura, meno imbrigliata dalle maschere o personaggi che in seguito, per motivi diversi, alcuni autori tentarono di cucirgli addosso. Assediato da proposte di tutti i generi, senza neanche avere a disposizione una giornata libera, l'attore lavorava continuamente, girando a ritmo frenetico alcune delle sue parodie più folli, dirette dai "registi velocisti" [[Mario Mattòli|Mattòli]], [[Carlo Ludovico Bragaglia|Bragaglia]], [[Steno|Stefano Vanzina]] e il giovane [[Luigi Comencini]].