Paradiso: differenze tra le versioni
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{{q|Nell'Ebraismo il concetto di al di là prese forma gradualmente e non fu mai espresso in una forma dogmatica o sistematica. L'idea ebraica di aldilà si è concentrata sulla credenza nella resurrezione della carne o nell'immortalità dell'anima. Sebbene queste concezioni siano state presenti, separatamente o insieme, in ogni epoca della storia ebraica, si può affermare con sicurezza che trovarono il loro maggiore sviluppo durante il periodo rabbinico medievale.|[https://ccat.sas.upenn.edu/jwst/people/david-m-stern David Stern], ''Enciclopedia delle religioni'' vol.6, Milano, Jaca Book, (1987) 1993 p.17}}
Nel testo biblico vi sono due indirizzi per il destino dei defunti: da una parte quello di tornare polvere in quanto si era polvere (''Genesi'', 2,7; 3,19), oppure a seguito della punizione divina dopo il "peccato" dei progenitori dell'umanità (''Genesi'', 3, 22-24), ma in altri passi biblici (ad esempio: ''Isaia'', 14, 9-12; ''Ezechiele'', 32,17-32) il destino degli uomini è quello di scendere nello אול (''she'ol'', gli "inferi"), luogo da cui non si risale. Tale luogo viene indicato <ref>Ad es. in ''Giobbe'', 10,21.</ref> anche con il termine ... ארץ (''ʾereẓ choseq'') col significato di "terra di tenebra".
{{q|Una nube svanisce e se ne va, così chi scende agli inferi più non risale;|''Libro di Giobbe'', 7,9.|כלה ענן וילך כן יורד אול לא יעלה|lingua=he}}
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