Capo Alga: differenze tra le versioni
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Nel frattempo lo [[Stato Maggiore]] della [[Regia Marina]] aveva proposto ed ottenuto di mettere a punto un piano per far forzare il [[blocco navale|blocco]] [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleato]] da parte dei [[nave cargo|mercantili]] rifugiati nelle nazioni neutrali più benevole nei confronti dell'[[Italia]] ([[Spagna]], [[Brasile]] e [[Giappone]]) e farli giungere a [[Bordeaux]], [[base navale|base]] atlantica italiana ([[Betasom]]) nella [[Francia]] occupata (o, in altri casi, a Saint Nazaire): le navi sarebbero passate sotto il controllo delle [[Wehrmacht|forze tedesche]], mentre i carichi (ancora a bordo da quando, dopo la [[dichiarazione di guerra]], si erano rifugiate nei porti neutrali) sarebbero stati trasferiti in Italia via terra<ref name="dupuis">Dobrillo Dupuis, ''Forzate il blocco! L'odissea delle navi italiane rimaste fuori degli stretti allo scoppio della guerra'', pp. da 50 a 56 e 59</ref>. Dopo la trasmissione delle istruzioni da seguire per la partenza ed il [[viaggio]], venne organizzata la partenza dei vari mercantili, iniziando dalla [[Spagna]] continentale, dalla quale, tra il febbraio ed il giugno 1941, si trasferirono a [[Bordeaux]] i mercantili ''[[Clizia (nave mercantile)|Clizia]]'', ''[[Capo Lena (nave mercantile)|Capo Lena]]'' ed ''[[Eugenio C. (piroscafo 1928)|Eugenio C.]]''<ref name="dupuis"/>. Venne quindi organizzato il trasferimento delle navi che si trovavano nelle [[Canarie]], 17 in tutto<ref name="dupuis"/>. Dato che tuttavia, dopo un anno di inattività, molte unità non erano in condizioni adatte ad affrontare una difficile traversata atlantica in tempo di guerra (le [[carena|carene]] erano ricoperte di [[dente di cane|denti di cane]] ed alcune navi non erano entrate in [[bacino di carenaggio]] da oltre due anni), venne disposto l'invio alle Canarie del [[capitano di corvetta]] Eugenio Normand, che ispezionò tutti i mercantili là internati e compilò un dettagliato rapporto in cui individuò in nove le navi che avrebbero potuto prendere il mare: tra di esse vi era il ''Capo Alga'', che fu destinato ad essere la prima nave a partire, lo stesso giorno del piroscafo ''[[Burano (nave mercantile)|Burano]]'', che sarebbe invece salpato da [[Santa Cruz de la Palma]] (le due navi sarebbero partite a distanza di alcune ore, prima il ''Capo Alga'' e poi il ''Burano'')<ref name="dupuis"/>.
Il ''Capo Alga'' lasciò Santa Cruz de Tenerife, con a bordo il carico che aveva nelle [[stiva|stive]] sin dal giugno 1940, il 1º aprile 1941<ref name="nmp"/><ref>''Navi mercantili perdute'' parla del 1° e del 18 giugno 1941 come date di partenza ed arrivo, ma si tratta probabilmente di un errore.</ref>. Raggiunto il mare aperto, il piroscafo compì varie [[manovra (nautica)|manovre]] ed evoluzioni per confondere le idee allo [[spionaggio]] inglese ed ai [[peschereccio|pescherecci]] che incrociavano poco fuori del [[porto]], in modo che non fosse possibile comprendere quale rotta avrebbe seguito, poi assunse rotta verso ovest, allontanandosi coperto dal buio della notte<ref name="dupuis"/>. La nave seguì rotte lontane da quelle usuali, per evitare di incontrare navi nemiche, procedendo ad una velocità di circa 15 nodi<ref name="dupuis"/>. Seguendo le disposizioni impartite da [[Supermarina]], il mercantile navigò per diversi giorni senza problemi od incontri, grazie all'assenza di luna, ma una notte la nave venne sorvolata da un quadrimotore nemico, proprio mentre dal [[fumaiolo]], per un problema in [[sala macchine]], aveva iniziato ad emettere un fumo particolarmente denso<ref name="dupuis"/>. Il [[velivolo]], tuttavia, si allontanò senza accorgersi della presenza della nave italiana<ref name="dupuis"/>. L'indomani, all'[[
Sbarcato il carico, l'[[equipaggio]] del ''Capo Alga'' venne rimpatriato, mentre il piroscafo venne utilizzato dalla Kriegsmarine quale nave [[magazzino|deposito]]<ref name="dupuis"/>.
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