Danilo Mainardi: differenze tra le versioni
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== Attività scientifica e divulgativa ==
Mainardi ha inoltre analizzato il comportamento [[Intelligenza|intelligente]] degli animali inteso come meccanismo adattativo che aumenta la probabilità di sopravvivenza di una specie, sottolineando come il pensiero intelligente non sia una dote appartenente solamente alla specie umana.<ref name=linkiesta/><ref>{{Cita web|url = http://www.corriere.it/animali/10_agosto_08/danilo-mainardi-quello-che-c-e-nella-mente-degli-animali_eed88dd6-a2c3-11df-a1b6-00144f02aabe.shtml|titolo = Quello che c'è nella mente degli animali|autore = Danilo Mainardi|sito = [[Corriere della Sera]]|data = 8 agosto 2010|accesso = 12 maggio 2016}}</ref> Ha comunque precisato che «non c'è bisogno di avere una mente per stare al mondo», volendo intendere con questo che l'intelligenza non è una prerogativa fondamentale per la sopravvivenza della specie, come testimoniano i [[Calliphoridae|mosconi]], i quali non possiedono una mente.<ref name=rsi/> L'originalità del suo metodo d'indagine, adottato poi da numerosi suoi colleghi, è l'impiego di documenti filmografici attraverso i quali osservare il comportamento animale in relazione all'attività di ''[[problem solving]]'', e quindi dedurre i meccanismi che regolano la risoluzione di problemi. Tali ricerche hanno portato alla scoperta che anche le specie animali posseggono in certa misura la capacità tipica dell'uomo di produrre e trasmettere cultura, di trasferire, cioè, da un individuo a un altro, soluzioni di problemi e innovazioni. Quanto scoperto ha permesso a Mainardi di sviluppare – ne ''L'animale culturale'' (1974) – una "storia naturale della cultura" che traccia un percorso evolutivo al cui vertice si posiziona la specie umana.<ref name=treccani/>
Mainardi è autore di oltre duecento pubblicazioni.<ref name=istitutoveneto/><ref name=linkiesta/><ref name=entefauna/> Alla vastissima produzione scientifica, che si estende dagli studi di eco-etologia ai fondamenti teorici di educazione ambientale,<ref name=istitutoveneto/> Mainardi ha alternato un'intensa attività di divulgazione scientifica<ref name=jekyll/> – di cui sono un esempio il ''Dizionario di etologia'' (1992) e ''Lo zoo aperto'' (1994) –<ref name=entefauna/> approcciandosi al mondo animale attraverso un linguaggio meno tecnico e più affettivo, come si può notare dalle pubblicazioni più recenti – fra le quali, ''Arbitri e galline. Le sorprendenti analogie tra il mondo animale e il mondo umano'' (2004), ''L'intelligenza degli animali'' (2009), ''Le corna del Cesare'' (2012) e ''Noi e loro. Cento piccole storie di animali'' (2013).<ref name=treccani/>
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