Mummie di Venzone: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
added a non-breaking space according to the SI rules using AWB
Atarubot (discussione | contributi)
template citazione; fix formato data; rinomina/fix nomi parametri; converto template cite xxx -> cita xxx; Corretti parametri ref duplicati
Riga 9:
 
==Storia==
Nel 1647, durante i lavori di ampliamento del duomo di Venzone, vennero alla luce una ventina di corpi mummificati, tra cui quella del "Gobbo di Venzone"<ref>{{cita web|titolo=Le Mummie di Venzone|sito=friuliveneziagiulia.info|url=|accesso=5 settembre 2016-09-05}}</ref>. La popolarità di queste mummie era altissima già nei secoli passati, tanto che alcune mummie furono studiate presso il gabinetto universitario di Padova, al Museo di Vienna, e nella Chiesa degli Invalidi<ref>{{cita web|titolo=Anche il Friuli Venezia Giulia ha le sue mummie!|sito=PromoTurismoFVG|url=http://www.turismofvg.it/Monumenti-e-Siti-Storici/Mummie-di-Venzone|accesso=5 settembre 2016-09-05}}</ref>. Lo stesso Napoleone volle farne visita nel 1807<ref>{{cita web|titolo=Venzone (UD): Cappella di San Michele e le mummie|sito=Carta archeologica del Friuli-Venezia Giulia|url=http://www.archeocartafvg.it/portfolio/venzone-ud-cappella-di-san-michele-e-mummie/|accesso=5 settembre 2016-09-05}}</ref>.
 
Le mummie di Venzone sono appartenenti ad un'epoca compresa tra il 1348 e il 1881<ref>{{cita web|titolo=Le mummie di Venzone|sito=Venzone turismo|url=http://www.venzoneturismo.it/it/venzone/musei-permanenti/|accesso=5 settembre 2016-09-05}}</ref>. Nel 1845 le mummie vennero spostate dalla cripta del Duomo alla Cappella superiore. Successivamernte al [[terremoto del Friuli del 1976]], furono rivenute tra le macerie solo 15 delle 21 mummie conservate. Cinque di esse (tra cui il nobile uomo di Venzone Paolo Marpillero) sono ora esposte nella cripta del battistero di San Michele e rappresentano un patrimonio di inestimabile interesse antropologico per conoscere il modo di vita degli abitanti friulani dei secoli passati.
 
==Analisi==
Riga 18:
All'epoca, il De Brazza riferì l'esistenza di una serie di ipotesi per spiegare le cause della mummificazione: la più ragionevole, secondo lui, era quella di riferirla ad una specie di fungo, ''[[Ifa|Hypha tombicina]]'', le cui spore erano note per essere presenti sia nelle tombe sia nelle bare di legno. Anche così, la teoria rimaneva solo una speculazione ragionevole.
 
Dopo la pubblicazione dell'articolo di De Brazza e della relativa traduzione, rimasero i dubbi sul processo di mummificazione, da momento che lo stesso non poteva essere replicato e quindi spiegato scientificamente, poiché "le condizioni che assicurano la vita [del fungo] e la riproduzione" risultavano ancora sconosciute. Altra condizione creitica, osservò il Literary Digest, era di sapere che il numero delle mummie non sarebbe probabilmente mai aumentato, poiché la pratica di seppellire i morti nelle chiese era stata vietato, impedendo in tal modo l'ulteriore osservazione del processo naturale.<ref name="unz">{{CiteCita journalpubblicazione|titletitolo=A Fungus That Makes Mummies|journalrivista=The Literary Digest|datedata=Dec 29, dicembre 1906|pagespp=976|url=http://www.unz.org/Pub/LiteraryDigest-1906dec29-00976a02|accessdateaccesso=August 22, agosto 2012}}</ref>
 
=== Successive indagini ===
Al tempo di De Brazza, il numero delle [[Mummia|mummie]] di Venzone era 42.<ref name="unz">{{Cite journal|title=A Fungus That Makes Mummies|journal=The Literary Digest|date=Dec 29, 1906|pages=976|url=http://www.unz.org/Pub/LiteraryDigest-1906dec29-00976a02|accessdate=August 22, 2012}}</ref> Successivamente al disastroso [[terremoto del Friuli del 1976]], vi furono molte perdite e da allora il numero delle mummie conservate è sceso a sole 15.<ref name="Aufderheide">{{CiteCita booklibro|lastcognome=Aufderheide|firstnome=Arthur C.|titletitolo=The Scientific Study of Mummies|yearanno=2003|publishereditore=Cambridge University Press|___locationcittà=Cambridge|pagespp=193}}</ref> La diminuzione dei reperti ha comprensibilmente reso più difficile il loro studio e soprattutto le condizioni che permisero processo di mumificazione. Come testimoniato dal prof. Arthur C. Aufderheide dell'[[Università del Minnesota]], nonostante l'ospitalità della popolazione locale, le autorità preposte hanno spesso ostacolato o rifiutato la raccolta di nuovi campioni per le analisi<ref name="Aufderheide">{{Cite book|last=Aufderheide|first=Arthur C.|title=The Scientific Study of Mummies|year=2003|publisher=Cambridge University Press|___location=Cambridge|pages=193}}</ref>, il che comporta la possibilità di studiare solo i campioni già raccolti in passato.
 
Nel frattempo sono state avanzate diverse ipotesi che potrebbero spiegare le cause della mummificazione, ma non esite una teoria definitiva. De Brazza si accontentò di attribuire al fungo ''Hypha tombicina'' le cause della mummificazione, negando che il [[calcare]] (altra possibile causa) fosse presente nelle tombe.<ref name="unz">{{Cite journal|title=A Fungus That Makes Mummies|journal=The Literary Digest|date=Dec 29, 1906|pages=976|url=http://www.unz.org/Pub/LiteraryDigest-1906dec29-00976a02|accessdate=August 22, 2012}}</ref> Al contrario, Aufderheide affermò che le mummie erano originariamente presenti in una tomba che conteneva un pavimento di calcare naturale: tale situazione, secondo lui, sarebbe stata del tutto adatta a creare le condizioni che ancora caratterizzno le mummie conservate oggi. D'altra parte, altri studi condotti da Aufderheide non hanno rinvenuto alcuna presenza di funghi del genere ''Hypha'' o simile.<ref>{{CiteCita booklibro|lastcognome=Aufderheide|firstnome=Arthur C.|titletitolo=The Scientific Study of Mummies|yearanno=2003|publishereditore=Cambridge University Press|___locationcittà=Cambridge|pagespp=194}}</ref>
 
== Note ==