Gneo Cornelio Scipione Calvo: differenze tra le versioni
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Gneo Cornelio Scipione Calvo fu nominato [[Console (storia romana)|console]] nel [[222 a.C.]] insieme a [[Marco Claudio Marcello]]. Gneo Cornelio Scipione fu soprannominato Calvo per distinguerlo da suo zio, un altro [[Gneo Cornelio Scipione Asina|Gneo Cornelio Scipione]] soprannominato Asina (o asino), che fu per due volte console durante la [[prima guerra punica]].
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{{Vedi anche|Conquista romana della Spagna durante la seconda guerra punica}}
[[File:Iberia 218-211BC-it.png|miniatura|upright=1.4|L'avanzata dei Romani in Spagna (dal 218 al 211 a.C.) sotto i due Scipioni, Publio e Gneo]]
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Gneo riuscì a consolidare la sua posizione a nord del fiume [[Ebro]], mentre [[Asdrubale Barca|Asdrubale]] arrivò troppo tardi per aiutare Annone, ma in ogni caso attraversò il fiume e con una forza di 8.000 fanti e 1.000 cavalieri riuscì a sorprendere i legionari romani nei pressi di ''Tarraco'' e a distruggere 25 navi romane, riducendone il numero da 60 a sole 35. Quindi si ritirò, pronto a fortificare i suoi territori a sud dell'Ebro, e andando a svernare a ''[[Nova Carthago]]''.<ref>{{cita|Polibio|III, 76, 8-11}}; {{cita|Livio|XXI, 61.1-3}}.</ref> Gneo, raggiunta la flotta, dopo aver punito i responsabili della sconfitta subita contro Asdrubale, lasciò a Tarraco ([[Tarragona]]) un modesto presidio e andò a svernare a ''[[Emporiae]]'', dove distribuì ai soldati il bottino.<ref>{{cita|Polibio|III, 76, 12-13}}; {{cita|Livio|XXI, 61.4}}.</ref>
A lui ed al fratello Publio si deve la costruzione della mura ciclopiche della città di ''[[Tarragona|Tarraco]]''.<ref name="Piganiol234">{{cita|Piganiol 1989|p. 234}}.</ref>
==== Morte in battaglia (212/211 a.C.) ====
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