Levasseur PL.7: differenze tra le versioni
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L'Armée de l'air non ritenne però interessante il PL.6 per cui ne venne cessato lo sviluppo e gli interessi commerciali ritornarono verso un prodotto destinato alla Marina. Si decise allora di avviare un progetto che potesse andare a sostituire gli aerosiluranti [[Levasseur PL.2|PL.2]], il primo velivolo militare fornito alla Marine nationale.
Il [[prototipo]] del PL.7 era basato sul PL.4 introducendo però una struttura in tecnica mista ed una nuova ala [[Biplano#Sesquiplano|sesquiplana]] dall'[[apertura alare|apertura]] di 18,5 m che adottava, al posto di [[montante interalare|montanti]] verticali, una coppia di [[diagonale|diagonali]] per lato. Il PL.7.01 venne portato in volo nel corso del 1926, la prima volta equipaggiato con un motore Farman 12We da 550 CV (405
Lo sviluppo attraversò un periodo di prove e sostituzioni varie che generarono la prima versione di serie, designata PL.7 18 m, avviata alla produzione in serie nel [[1928]] e che differiva da prototipo principalmente per la riduzione dell'apertura alare e per la motorizzazione con un Hispano-Suiza 12Lbr da 600 CV. Realizzata in 9 esemplari, 6 vennero in seguito aggiornati alla versione più recente. La velatura fu comunque oggetto di revisione ed interventi da parte dell'ufficio di progettazione che, attraverso un nuovo prototipo, il PL 7 17m25, che non soddisfaceva pienamente i requisiti preventivati, arrivò al definitivo PL.7 16m50 realizzato in 40 esemplari<ref name="aviafrance16m50"/>.
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La produzione complessiva fece del PL.7 e dei suoi derivati il modello di maggior successo commerciale dell'azienda francese.<ref>{{Cita web|url=http://www.aviafrance.com/constructeur.php?ID_CONSTRUCTEUR=816|titolo=Levasseur|accesso=8 gennaio 2010|lingua=fr|editore=http://www.aviafrance.com/|opera=Aviafrance|data=}}</ref>
In seguito venne realizzato anche un modello designato PL.7T, proposta per una variante [[aereo di linea|da trasporto civile]] presentata al [[Salone internazionale dell'aeronautica e dello spazio di Parigi-Le Bourget|salone internazionale dell'aeronautica di Parigi-Le Bourget]] del 1929 in forma statica.
== Tecnica ==
Il PL.7 era un velivolo realizzato in tecnica mista e dall'aspetto, tranne che per la fusoliera, tradizionale per l'epoca; monomotore biplano a carrello fisso.
La [[fusoliera]] era del tipo [[Idrovolante#
La [[ala (aeronautica)|configurazione alare]] era di tipo [[Biplano#Sesquiplano|biplano-sesquiplana]], con l'ala superiore, di maggior [[apertura alare|apertura]], collegata all'inferiore tramite due coppie di [[diagonale|diagonali]] per lato, la più interna in prossimità della fusoliera, ed alla stessa tramite un castello tubolare centrale.
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== Versioni ==
;PL.7
:[[prototipo]], realizzato nel [[1926]] in un solo esemplare caratterizzato dall'apertura alare massima (ala superiore) di 18,5 m ed equipaggiato con un motore Farman 12We da 550 [[cavallo vapore|CV]] (405 [[chilowatt|kW]]).
;PL.7 18 m
:prima versione di serie, realizzata nel [[1928]], con ala maggiore dall'apertura alare ridotta a 18,0 m ed equipaggiata con motore Hispano-Suiza 12Lbr da 600 CV, prodotta in 9 esemplari.
;PL.7 17m25
:prototipo realizzato nel 1928, con ala maggiore dall'apertura alare ridotta a 17,25 m, prodotto in un esemplare.
;PL.7 16m50
:versione di serie definitiva, realizzata nel [[1929]], con ala maggiore dall'apertura alare ridotta a 16,50 m, prodotta in 40 esemplari.
;PL.7T
:variante [[aereo di linea|da trasporto civile]], presentata al [[Salone internazionale dell'aeronautica e dello spazio di Parigi-Le Bourget|salone internazionale dell'aeronautica di Parigi-Le Bourget]] del 1929 in forma statica. Il velivolo non volò mai e venne smantellato dopo la mostra.
== Note ==
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=== Fonti ===
== Bibliografia ==
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