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==In età medioevale==
[[File:AverroesColor.jpg|upright=0.5|thumb|[[Averroè]]]]
[[File:Corneo, Pier Filippo – In primam Codicis partem commentarius, 1553 – BEIC 11229787.jpg|thumb|Pier Filippo Corneo, ''In primam Codicis partem commentarius'', 1553]]
 
In [[Ellenismo|età ellenistica]] e successivamente [[medioevo|medioevale]], il termine ''commentario'' passò a designare anche un lungo ed erudito commento riguardante un'opera di particolare importanza, specialmente dell'antichità: esso consisteva quindi in un'interpretazione o [[esegesi]] dell'opera trattata per renderla accessibile ai contemporanei. Ad esempio il filosofo [[Arabi|arabo]] [[Averroè]] compose un poderoso ''Commentario'' ai libri di [[Aristotele]], che lo rese noto nell'Europa cristiana.<ref>«Colui che il gran commento feo» è l'appellativo con cui [[Dante Alighieri]] chiama [[Averroè]] nella ''[[Divina Commedia]]'' ([[Inferno - Canto quarto|''Inferno'', IV]], 144).</ref>