Caproni Ca.16: differenze tra le versioni
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Poco dopo le 12, tuttavia, il vento e la pioggia costrinsero Slavorossov ad atterrare a [[Montalto di Castro]], dove dovette attendere fino al pomeriggio inoltrato che il tempo migliorasse abbastanza da consentirgli di ripartire. Decollò nuovamente alle 16.56, e, benché continuasse a piovere, fu il calare del buio che lo spinse a a decidere, alle 17.23, di atterrare nuovamente, giunto ormai a [[Santa Marinella]]. Qui Slavorossov fu raggiunto, la stessa sera, da Caproni, e l'aereo venne fissato al suolo e coperto alla meglio per proteggerlo dalla pioggia.<ref>{{cita|''Tre anni di aviazione''|pp. 129-130.|Tre anni di aviazione}}</ref>
Il cattivo tempo, con forti raffiche di vento, impedì il decollo per diversi giorni. Fu solo il 3 marzo che, alle 7.19, Slavorossov poté ripartire; il vento era ancora forte, ma presto Slavorossov giunse in vista di Roma e alle 7.57, dopo
Nei giorni successivi, benché il raid Milano-Roma non si fosse svolto nelle modalità richieste per l'assegnazione del premio, furono dati due ricevimenti in onore di Slavorossov, a Roma e a Milano, per celebrare la comunque notevole impresa. Vi presenziarono militari, giornalisti, rappresentanti dell'[[Aero Club d'Italia]], del Touring Club e della Società Italiana Aviazione.<ref>{{cita|''Tre anni di aviazione''|pp. 134-135.|Tre anni di aviazione}}</ref> L'impresa di Slavorossov ricevette una vasta copertura mediatica: ne scrissero, oltre alla ''Gazzetta dello Sport'', ''[[Il Secolo (quotidiano)|Il Secolo]]'', il ''[[Corriere della Sera]]'', il ''[[il Resto del Carlino|Resto del Carlino]]'', ''[[La lettura sportiva]]'' e ''[[La stampa sportiva]]''.<ref>{{cita|''Tre anni di aviazione''|pp. 113-139.|Tre anni di aviazione}}</ref>
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