Agape: differenze tra le versioni
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Sul piano filosofico passò invece a indicare l'amore spirituale, come superamento dell<nowiki>'</nowiki>''eros'' che è l'amore di attrazione tra uomo e donna.<ref>«All'amore tra uomo e donna, [...] l'[[antica Grecia]] ha dato il nome di ''eros''» ([[Benedetto XVI]], lettera enciclica ''[[Deus Caritas Est]]'', n. 3). In questa prima [[enciclica]] di papa Benedetto XVI viene trattato proprio il tema dell'evoluzione dall'amore puramente corporeo tipico del [[filosofia greca|mondo greco]] (''[[eros (filosofia)|eros]]'') verso l'amore più completo del messaggio cristiano (appunto ''àgape'').</ref> Mentre in [[Platone]] l'''eros'' è un amore di tipo ascensivo, animato dalla bramosia di possedere l'oggetto amato, vissuto come esigenza di completamento e bisogno di appropriarsi di ciò che a noi manca, l’''agape'' è la risposta di Dio a un tale desiderio, e consiste nella scoperta apparentemente paradossale che solo nel dono di sé l’''eros'' può approdare alla meta tanto anelata, giungendo a infinita e totale soddisfazione.
Nella [[Bibbia]] e, in particolare nel [[Nuovo Testamento]], la parola è usata infatti non in contrapposizione con l'amore "umano", ma come completamento e sublimazione dello stesso. L'''Agape'' è infatti per i [[cristianesimo|cristiani]] il vertice più alto dell'amore, il punto in cui la [[filosofia]] culmina nella [[religione]], quando dopo aver percorso l'ascesi filosofica ha inizio il cammino inverso, per rendere partecipi gli altri uomini della Verità appena raggiunta.<ref name="nygren">Anders Nygren, ''Agape and Eros'', Stoccolma 1930.</ref> L’''Agape'' è quindi l'amore gratuito, di colui che dona tutto se stesso all'altro o agli altri senza prevedere o pretendere nulla in cambio, ed è perciò incondizionato e
==Dibattito critico==
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