Opticks: differenze tra le versioni

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Il trattato, come scrive Newton nell'''advertisement'' della prima edizione, riporta in parte quanto già inviato alla [[Royal Society]] nel 1675 e discusso in alcuni incontri della stessa Società,  successivamente ampliato dodici anni dopo. La pubblicazione del trattato, confessa ancora lo stesso autore, risultava ritardata rispetto alla stesura del testo, e sarebbe stata ancora rimandata se non avesse prevalso l’insistenza dei suoi amici, per evitare dispute scientifiche.
 
Diversamente dall’altra opera di Newton, i [[Principia di Newton|Principia]], l’Opticks non è basato sull’uso della convenzione geometrica delle proposizioni, sebbene l’autore faccia uso dello stesso termine nel trattato, che sono dimostrate deducendole da proposizioni precedenti o da lemmi o da assiomi. Nel trattato invece gli assiomi servono a definire il significato dei termini tecnici o le proprietà fondamentali  della materia e della luce mentre  le proposizioni proposte sono dimostrate mediante esperimenti specifici e descritti con cura. Ad esempio con un “''Experimentum crucis''” o “''critical experiment''” (esperimento critico) (''Book I, Part II, Theorem II''), Newton dimostra che il colore della luce corrisponde al suo “''degree of refrangibility''” (angolo di rifrazione) e che questo angolo non può essere cambiato da una successiva riflessione o rifrazione o facendo passare la luce attraverso un filtro colorato.
 
L'Opticks rappresenta un grande contributo al progresso della scienza ed è costituito sostanzialmente da un insieme di esperimenti, e di deduzioni ricavate da essi, che coprono un largo spettro di argomenti in quella che successivamente sarà chiamata fisica ottica.