Cibernetica: differenze tra le versioni

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'''Cibernetica''' (''Cybernetics'') indica la [[scienza]] che studia e progetta macchine capaci di autoregolarsi (i cosiddetti [[controllo automatico|controlli automatici]] e [[controllo adattivo|controlli adattativi]]). Il termine fu coniato nel [[1947]] dal [[matematico]] [[statunitense]] [[Norbert Wiener]], derivandola dal [[lingua greca|greco]] ''Kybernanan'' (pilotare). Il termine sembra caduto in disuso, soprattutto a causa del pessimismo introdotto in questo campo dalle dimostrazioni sui limiti del [[calcolo parallelo]] (poi superati). Oggi si preferisce usare il termine '''[[rete neurale]]'''.
 
 
== Storia del termine ==
 
Il termine è usato dai greci; mentre [[Platone]] rivede il termine governare applicandolo anche al cosiddetto governo di navi o di carri, oltre che di popoli, e [[Senofonte]] studia l'arte di governare in politica.
 
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Nel [[1834]] [[Ampère]], utilizza lo stesso termine nella sua classificazione delle scienze.
 
Il moderno significato deriva però dall'idea, nata durante la [[Seconda guerra mondiale]], dell'autogoverno delle macchine, soprattutto per i piloti automatici militari.
 
In precedenza con gli [[automa|automi]] ci si era limitati a costruire meccanismi complessi, anche con dispositivi elettrici, vedi [[tartaruga]] di [[William Grey Walter|Grey Walter]], ma privi però di pressoché qualsiasi capacità discernitiva anche per problemi semplici.
 
Allo stesso modo venivano viste le macchine, cioè come un "[[muscolo]]" comunque comandato dall'uomo. Con la tecnica moderna invece si iniziarono ad intravedere potenzialità enormi sui [[controller]] automatici.
 
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Il cambiamento decisivo in questo senso si ebbe durante la seconda guerra mondiale, avendo il problema del puntamento automatico dei cannoni della [[contraerea]]; si voleva realizzare un sistema che oltre a colpire la posizione dell'[[aereo]] cercasse anche di anticipare le mosse future del [[pilota]].
 
Bisognava risolvere problemi matematici e problemi neuro-fisiologici, furono chiamati in causa [[fisica|fisici]], matematici, [[medico|medici]], [[aviazione|aviatori]] e [[fisiologia|fisiologi]]. Si trattò di effettuare un parallelismo tra un sistema di apparecchiature e [[radar]] e il nostro [[sistema nervoso]], tra radar e [[occhio]] e [[cervello]] e [[calcolatore]], comunque entrambi collegati in "[[tempo reale]]"; in effetti la reazione allo [[stimolo]] e successivamente all'[[impulso]] è simile per i due sistemi.
 
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Dalla seconda guerra mondiale le innovazioni procedono comunque a ritmo esponenziale, passando da [[valvola termoionica| valvole]], [[relé]] e [[transistor]], tramite [[microcontroller]] e [[processore| processori]] velocissimi (diversi [[GHz]]) a prototipi di [[robot]] umanoidi capaci di controllare i propri movimenti a seconda del terreno circostante. Il prototipo [[giappone|giapponese]] in questione è alto un [[metro]] e ottanta e pesa 210 [[kg]], è in grado di salire le scale e percorrere pendii ripidi, oltre chiaramente a disporre di un gran numero di [[sensore|sensori]] per l'autocontrollo programmato.
 
== La Ciberneticacibernetica in Italia ==
In [[italia]] le idee di Wiener si diffusero fortemente nella comunità accademica dei [[fisica|fisici]]. Precedentemente all'ultima [[riforma universitaria]] l'ordinamento accademico italiano prevedeva anche una [[laurea]] in ''fisica-cibernetica'' e presso la facoltà di scienze fu istituita una cattedra in cibernetica, ancora oggi attiva in qualche facoltà ma con contenuti didattici molto variegati.
 
I principali gruppi di ricerca cibernetici che operarono in italia furono la ''scuola napoletana'' e la ''scuola operativa italiana''.
== La Cibernetica in Italia ==
In italia le idee di Wiener si diffusero fortemente nella comunità
accademica dei fisici. Precedentemente all'ultima riforma universitaria
l'ordinamento accademico italiano prevedeva anche una laurea in ''Fisica-Cibernetica''
e presso la Facoltà di Scienze fu istituita una cattedra in Cibernetica,
ancora oggi attiva in qualche facoltà ma con contenuti didattici
molto variegati.
 
La ''scuola napoletana'' fu fondata da [[Eduardo Caianiello]] a [[Napoli]] come gruppo interdisciplinare tra il dipartimento di fisica dell'[[università di Napoli]] e l'istituto di cibernetica del [[CNR]] di Pozzuoli.
I principali gruppi di ricerca cibernetici che operarono in italia
furono la ''Scuola Napoletana'' e la ''Scuola Operativa italiana''.
 
La ''scuola operativa italiana'' fu fondata da [[Silvio Ceccato]] e operò principalmente in ambito [[linguistica|linguistico]].
La ''Scuola Napoletana'' fondata da [[Eduardo Caianiello]]
a Napoli come gruppo interdisciplinare tra il dipartimento di fisica
dell'università di Napoli e l'istituto di cibernetica del CNR di Pozzuoli.
 
''Scuola Operativa Italiana'' fu fondata da [[Silvio Ceccato]]
e operò principalmente in ambito linguistico.
 
Altri cibernetici italiani sono:
[[Vittorio Somenzi]], [[Giuseppe Vaccarino]], [[Francesco Lauria]], [[Giuseppe Trautteur]], [[Roberto Cordeschi]], [[Luigi Maria Ricciardi]], [[Giuseppe O. Longo]], [[Settimo Termini]].
[[Giuseppe Trautteur]], [[Roberto Cordeschi]], [[Luigi Maria Ricciardi]],
[[Giuseppe O. Longo]], [[Settimo Termini]].
 
===La diaspora===
I cibernetici oggi, di fatto, non costituiscono un gruppo di ricerca omogeneo occupandosi di temi anche difficilmente conciliabili in un quadro unitario.
Molti sono attivi nel settore dell'[[intelligenza artificiale]] con particolare attenzione agli aspetti filosofici del rapporto mente-macchina (come ad esempio: G. Trautteur, R. Cordeschi). Questi ricercatori di fatto oggi afferiscono al settore delle [[scienza cognitive]].
omogeneo occupandosi di temi anche difficilmente conciliabili
 
in un quadro unitario.
Altri, pur allontanandosi dalle idee cibernetiche, sono rimasti nell'ambito più applicativo dell'[[informatica]] e dell'[[ingegneria del software]] (come ad esempio X. Visaggio); altri ancora hanno preferito seguire gli aspetti più teorici della cibernetica come la [[automa (informatica)|teoria degli automi]] o la [[teoria dell'informazione]] (come ad esempio: A. De Luca, G. Longo).
Molti sono attivi nel settore dell' [[Intelligenza Artificiale]]
con particolare attenzione agli aspetti filosofici del raporto
mente-macchina (come ad esempio: G. Trautteur, R. Cordeschi).
Questi ricercatori di fatto oggi afferiscono al settore
delle [[Scienza cognitiva]].
Altri pur allontanandosi dalle idee cibernetiche sono rimasti
nell'ambito più applicativo dell'informatica e dell'ingegneria
del software (come ad esempio X. Visaggio); altri ancora hanno preferito
seguire gli aspetti più teorici della cibernetica come la
[[automa (informatica)|teoria degli automi]] o la [[Teoria dell%27informazione]]
(come ad esempio: A. De Luca, G. Longo)
 
==Voci correlate==
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{{Informatica}}
 
{{ingegneria}}
 
[[Categoria:ingegneria dell'automazione]]
[[Categoria:Intelligenza artificiale]]
[[Categoria:ingegneria dell'automazione]]
 
{{Link AdQ|ar}}