Umberto Galimberti: differenze tra le versioni
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[http://www.lettera43.it/cultura/10234/prof-ma-allora-e-un-vizio.htm Articolo del quotidiano online ''Lettera 43'' del 7 marzo 2011]</ref>.
Per difendersi, a [[Sassuolo]], al [[Festival filosofia]] 2008 sulla [[Fantasia (filosofia)|Fantasia]], Galimberti disse che ''"in ogni rielaborazione però, c'è uno scatto di novità"''.<ref>Corriere della Sera Magazine 9 ottobre 2008 ultima pagina</ref>
L'inchiesta giornalistica de ''Il Giornale'' ha accusato Galimberti che due dei suoi libri, presentati al concorso per il ruolo di [[professore ordinario]] di [[Filosofia morale]] all'[[Università Cà Foscari]] di [[Venezia]], nel [[1999]], fossero copiati da altri autori.
La commissione giudicante composta da Carmelo Vigna, Giuseppe Poppi, Andrea Poma, Bianca Maria D'Ippolito e Francesco Botturi all'epoca non si accorse del fatto.
Il rettore dell'Università veneta in merito ha detto che "non ho, ora come ora, estremi per sollecitare il [[ministero]], deve essere un professore del raggruppamento a farlo. Di mio posso dire che in ambito umanistico si producono troppi testi e che questo è uno dei fattori che causano l'impossibilità di fare controlli accurati. Nello specifico, secondo me dovrebbe essere lo stesso Galimberti, nel suo interesse, a chiedere la convocazione di un [[giurì]] o comunque a rispondere e a specificare le sue posizioni...».<ref>[http://www.ilgiornale.it/cultura/galimberti_in_cattedra__due_libri_copiati/25-06-2008/articolo-id=271558-page=0-comments=1 Articolo di Matteo Sacchi sul quotidiano ''Il Giornale'' del 25 giugno 2008]</ref>
Nel giugno 2010 la rivista ''L' Indice dei libri del mese'' ha pubblicato nel proprio sito un lungo articolo su altri ''copia-incolla'' di Galimberti. In particolare il saggio ''[[I miti del nostro tempo]]'' è, stato indicato come costituito al 75% da un "riciclaggio" di suoi scritti precedenti, alcuni dei quali risalenti persino agli anni ottanta, per il restante ''25%'', una ristesura di intere frasi e paragrafi, presi da altri autori, quasi identici agli originali.<ref>[http://www.lindiceonline.com/index.php?option=com_content&view=article&id=332:galimbertibucci&catid=39:segnali&Itemid=56 ''Umberto Galimberti e il mito dell'industria culturale'', di Francesco Bucci]</ref>.
Sulla questione [[Gianni Vattimo]] ha dichiarato al [[Corriere Della Sera]]:
«Si scrive anche a distanza d'anni dalla lettura; la spiegazione di Galimberti è plausibile. Lui cita l'autore la prima volta; poi ci mette quelle frasi che ricorda anche senza virgolettarle» e «Il sapere umanistico è retorico. Noi si lavora su altri testi, si commenta. Platone e Aristotele sono stati saccheggiati da tutti. Nei saperi umanistici, dal diritto e alla teologia, è tutto un glossare. C'è chi copia dagli altri e chi da se stesso».<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2008/aprile/23/Vattimo_Che_torto_Galimberti_Filosofare_co_9_080423121.shtml Vattimo: «Che torto ha Galimberti? Filosofare è copiare»<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
Anche lo scrittore [[Vincenzo Altieri]] ha effettuato studi approfonditi e circostanziati sui plagi di Umberto Galimberti<ref>[http://www.vincenzoaltieri.net/ ''Studi dello scrittore Vincenzo Altieri'']</ref>.
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