Val Gandino: differenze tra le versioni
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Nota fin dal [[Medioevo]] per le [[Industria tessile|industrie tessili]], in particolare per la produzione del [[panno grosso bergamasco]] che veniva esportato dai Casnighesi e Gandinesi nei mercati dell'Europa settentrionale grazie alla via del [[Passo del Tonale|Tonale]] che garantiva un viaggio più sicuro, utilizzato all'epoca da diversi eserciti europei, conserva tuttora un ruolo di primo piano non solo nell'economia, grazie ad alcune aziende tessili di importanza internazionali, e di alcune più piccole, ma anche a livello turistico ed artistico grazie alle numerose opere conservate nella basilica di Gandino, dove da poco vi è anche un museo, ma anche nelle altre chiese. In una piccola chiesetta a Leffe, quella della ''Bozzola'', sono conservate circa 2600 reliquie dei vari santi, portate da un prete di Vicenza durante la discesa dei [[lanzichenecchi]].
Nello stesso periodo, nel 1502, la Valle viene posta sotto il predominio della nobile famiglia Cazzani. Il titolo, assegnato dall'imperatore Massimiliano I, si affianca a quello di Conti Imperiali che avevano già ottenuto per la nobile stirpe di origine franco-longobarda e per i servigi offerti all'imperatore dal suo medico personale, appartenente a quella famiglia.
Nel corso di tutto il [[XIX secolo]]<ref>{{cita pubblicazione | autore = [[Luigi Tatti]] | data = | anno = 1854 | mese = luglio | titolo = [[s:Notizie sugli scavi di lignite in Valgandino, provincia di Bergamo|Notizie sugli scavi di lignite in Valgandino, provincia di Bergamo]] | rivista = Giornale dell'ingegnere, architetto ed agronomo | editore = Saldini | città = Milano | volume = 2 | pp = 3-20 }}
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