Ermacora Zuliani: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Nacque a [[Magnano in Riviera]] il 25 ottobre [[1897]], figlio di Giovanni e Emilia Ermacora.<ref name=M9p5>{{Cita|Memoria di "Mache", 1959|p. 5}}</ref> Arruolato nel Regio Esercito il 21 settembre 1916,<ref name=M9p6>{{Cita|Memoria di "Mache",1959|p. 6|Memoria di "Mache", 1959}}</ref> partecipò alla [[prima guerra mondiale]] ricevendo diciottenne il battesimo del fuoco sulle pietraie del [[Carso]],<ref name=M9p7>{{Cita|Memoria di "Mache", 1959|p. 7}}</ref> combattendo sul San Marco, del San Michele e del San Gabriele.<ref name=M9p6/> Sul San Gabriele, il 15 giugno 1917, si guadagnò il brevetto di [[ardito]], con diritto di fregiarsi del distintivo onorifico V.E.<ref name=M9p6/>
 
Dopo la fine della guerra si iscrive ai Fasci di Combattimento, entrando nella [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale]] il 22 febbraio [[1923]],<ref name=M9p9>{{Cita|Memoria di "Mache", 1959|p. 9}}</ref> e e venendo eletto Podestà di Magnano in Riviera nel corso dello stesso anno.<ref name=M9p8>{{Cita|Memoria di "Mache", 1959|p. 8}}</ref> Il 27 febbraio 1924 sposò la signorina Olga Vidoni,<ref name=M9p9/> originaria di [[Artegna]].<ref>La coppia non ebbe figli.</ref> Promosso al grado di [[Centurione]], fu mobilitato durante la [[Guerra d'Etiopia]],<ref>Nonostante le sue ripetute domande non venne destinato alle operazioni belliche in [[Africa Orientale Italiana]].</ref> assegnato come Aiutante Maggiore alla Legione CC.NN. di [[Gorizia]], che aveva il compito di proteggere il confine orientale.<ref name=M9p12>{{Cita|Memoria di "Mache", 1959|p. 12}}</ref>
 
Dopo lo scoppio della [[Guerra civile spagnola|guerra civile]],<ref name=M9p12/> il 3 marzo [[1937]] partì volontario per la [[Spagna]] assumendo il comando della Bandera "Implacabile",<ref>Appartenente al 7º Gruppo inquadrato nella 2ª Divisione CC.NN. "Fiamme Nere".</ref> con cui dal 18 marzo prese parte alla [[battaglia di Guadalajara]].<ref name=M9p12/> Passato successivamente, con il grado di Seniore, al comando del 537º Battaglione "Inesorabile",<ref>Inquadrato nel 5º Reggimento fanteria della Divisione CC.NN. ''23 Marzo''.</ref> partecipò alle battaglie di Gondramendi, Guernica, Bilbao, e [[Battaglia di Santander|Santander]] (dal 14 agosto).<ref name=M9p14>{{Cita|Memoria di "Mache", 1959|p. 14}}</ref> Rientrato in Patria per breve tempo nell'ottobre del 1938,<ref name=M9p14/> ritorno in Spagna nel gennaio [[1939]] dove assunse il comando del gruppo "Las Novas" della Divisione CC.NN. "Frecce Verdi".<ref name=M9p14/> Alle testa di questa unità partecipò alla battaglie per la conquista di [[Teruel]], [[Cavalhambra]] e [[Madrid]].<ref name=M9p14/> Al termine della guerra ridultava decorato con una [[Medaglia d'argento al valor militare|Medaglia d'argento]], una di [[Valor militare|Bronzo]] e la [[Croce di guerra al valor militare]], mentre il governo spagnolo lo aveva decorato con due [[Cruz de guerra]] e della [[Medalla de la Campaña (1936-1939)|Medalla de la Campaña 1936-1939]].<ref name=M9p14/>
 
Rientrato in Italia il 28 giugno 1939<ref name=M9p15>{{Cita|Memoria di "Mache", 1959|p. 15|}}</ref> assunse il comando del 63° Btg CC.NN. di Udine, al cui comando, a partire dal giugno 1940, prese parte alle fasi iniziali della [[seconda guerra mondiale|guerra]].<ref name=M9p15/>
Con l'inizio della [[Fronte orientale (1941-1945)|Campagna di Russia]]<ref name=R0p215>{{Cita|Rocco 2000|p. 215}}</ref> nel [[1941]], partì volontario al comando del LXIII Btg CC.NN. della [[63ª Legione CC.NN. d'Assalto "Tagliamento"]]<ref name=R0p215/> assegnata al [[ARMIR|Corpo di spedizione italiano]].<ref name=M9p15/> L'unità entro in combattimento l'8 settembre 1941, sulla riva destra del fiume [[Dnieper]].<ref name=M9p17>{{Cita|Memoria di "Mache", 1959|p. 17}}</ref> Tra il 25 dicembre 1941 e il 25 gennaio [[1942]]<ref name=M9p18>{{Cita|Memoria di "Mache",1959|p. 18}}</ref> partecipà ai combattimenti durante l'[[Battaglia di Natale|Offensiva di Natale]], scatenata dai sovietici contro le linee italiane, resistendo brillantemente a Malo Orlowka.<ref name=M9p18/> Nel febbraio 1942 fu decorato dal generale Marazzani con una Medaglia d'argento al valor militare concessa “sul campo”, ma con il fisico logorato rientrò<ref>Alla vigilia della partenza per l'Italia ricevette la visita del comandante del [[CSIR]], generale [[Giovanni Messe]], che lo elogiò personalmente per la brillante difesa di Malo Orlowka.</ref> in [[Italia]] il 13 marzo del [[1942]].<ref name=M9p19>{{Cita|Memoria di "Mache", 1959|p. 19}}</ref>
 
Il 16 luglio<ref name=M9p20>{{Cita|Memoria di "Mache", 1959|p. 20}}</ref> dello stesso anno assunse il comando della 63ª Legione CC.NN. "Tagliamento",<ref name=R0p215/> che il 2 maggio 1943, data in cui fu promosso Console comandante, divenne Gruppo battaglioni CC..NN. "Tagliamento",<ref name=F0p4>{{Cita|Franci, Girolimetto, Minucci Teoni, Persiani 2010|p. 4}}</ref> assegnato alla [[1ª Divisione corazzata "M"]].<ref name=F0p4/> La caduta del [[regime fascista]], avvenuta il 25 luglio, lo sorprese a [[Trivignano]],<ref name=M9p20/> vicino alla [[Roma|Capitale]].<ref name=F0p4/> Rimasto fedele al governo Badoglio, fu lasciato al comando della sua unità, incorporata nel frattempo come reggimento all'interno della 136ª Divisione Corazzata "Centauro II",<ref name=F0p4/> e il 19 agosto 1943 gli fu riconosciuto il grado di [[Colonnello]] in S.P.E.<ref name=F0p4/> Mantenne l'incarico fino all'8 settembre 1943,<ref name=M9p20/> data dell'[[armistizio di Cassibile]] con gli anglo-americani.<ref name=M9p20/>
 
Dopo la proclamazione dell'armistizio ottenne dal generale [[Albert Kesselring]]<ref name=F0p4/> il ritorno della sua unità in [[Friuli]], dove venne sciolta. Dopo un colloquio con [[Benito Mussolini]],<ref name=M9p21>{{Cita|Memoria di "Mache", 1959|p. 21}}</ref> avvenuto nel mese di ottobre,<ref name=M9p21/> aderì alla [[Repubblica Sociale Italiana]],<ref name=M9p21/> ricostituendo il disciolto [[8º Reggimento Alpini]] con il nome di [[Reggimento Alpini Tagliamento|Reggimento Alpini ''Tagliamento'']],<ref name=R0p216>{{Cita|Rocco 2000|p. 216|Rocco2000}}</ref> inserito all'interno dell'[[Esercito Nazionale Repubblicano]] al comando del [[Maresciallo d'Italia]] [[Rodolfo Graziani]].<ref name=M9p22>{{Cita|Memoria di "Mache", 1959|p. 22}}</ref> L'unità venne impegnata nella difesa del Friuli dai [[partigiani]] sloveni, che miravano ad annettere la Piccola Patria alla [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Jugoslavia]].
 
Impegnato nell'alta val d'[[Isonzo]] e nella valle del Natisone<ref name=P7p302>{{Cita|Pansa 2007|p. 302}}</ref> seguito ai fatti del 25 aprile, il suo reggimento lasciò [[Tolmino]]<ref name=M9p23>{{Cita|Memoria di "Mache", 1959|p. 23}}</ref> facendo rientro a [[Cividale del Friuli]], dove si sciolse.<ref name=P7p302/> il giorno 27.<ref name=P7p302/> Incarcerato come prigioniero politico<ref>Condannato dalla CsA di Udine venne radiato dall'Esercito in base alla Legge n.369 del 9 maggio 1940, articolo n.58 , e dopo la scarcerazione per amnistia nel settembre 1946 si ritrovò in disagiate condizioni economiche insieme alla moglie Olga Vidoni.</ref> restò in carcere fino al settembre [[1946]],<ref name=M9p23/> e dopo l'amnistia svolse un modesto lavoro di rappresentante commerciale.<ref name=M9p24>{{Cita|Memoria di "Mache", 1959|p. 24}}</ref> Si spense presso l'Ospedale civile di Udine all'alba del 28 giugno 1958.<ref name=M9p24/>
 
==Onorificenze==