Arflex: differenze tra le versioni
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E’ proprio questo primo affacciarsi alla ribalta in un ambito di avanguardia strettamente culturale che è da tener presente nel ripercorrere la storia dell’azienda, perché questo interesse eminentemente sperimentale, denuncia la volontà di creare prodotti di alto livello tecnologico ed estetico, sulle basi di una approfondita ricerca e sperimentazione. La medaglia d’oro della [[IX Triennale]], assegnata alla poltrona [[Lady]] di [[Marco Zanuso]], ha premiato prima di tutto questo aspetto della produzione arflex. Questi fatti qualificano una posizione che possiamo definire innovatrice, se non addirittura d’avanguardia. Da un lato troviamo il contributo già allora metodologicamente ineccepibile di una delle figure di maggior spicco nella cultura architettonica italiana; dall’altro la disponibilità di un produttore che non è minimamente impacciato da precedenti artigianali.
I materiali nuovi avviano e condizionano tutta la concezione dell’oggetto, con particolare riguardo al suo modo di strutturarsi quale assemblaggio di quattro elementi staccati, separatamente lavorati e finiti. E’ una via per recepire le modalità della produzione industriale, non soltanto in sede operativa ma, gradualmente, in sede organizzativa, distributiva, commerciale, manifestando al tempo stesso una vocazione all’esperimento e alla ricerca che resterà distintiva del programma futuro.
Fra il [[1951]] e il [[1954]], su progetto di [[Carlo Barassi]], arflex mise in produzione alcuni modelli di sedili per auto. Si sostituivano ai normali sedili di serie e si caratterizzavano per una notevole comodità, grazie all’impiego della gommapiuma e dei nastri elastici. Le fodere erano asportabili ed gli schienali ribaltabili. L’arflex contribuì a dare un contributo di comfort agli italiani che cominciavano, dopo la guerra, a viaggiare. I sedili che ebbero più successo furono il [[“MilleMiglia”]] e il [[“Sedile Lettino”]], entrambi adattabili alla [[Fiat Topolino]].
La figura di Zanuso è diventata esemplare nello sviluppo della cultura italiana del dopoguerra, all’interno della generazione di architetti, che insieme all’eredità ideologica del [[Movimento moderno]], hanno coltivato un impegno con la società. Quindi la rassegna dei prodotti arflex è in gran parte la rassegna di una positiva collaborazione fra industria e designer. Marco Zanuso (come designer) e arflex (come azienda) si può dire siano nati insieme, primo ed unico caso in Italia nel campo dell’arredamento.
Oltre a Zanuso arflex amplia la collaborazione con altri architetti: [[Albini]], De Carlo, [[Belgiojoso]],Peressutti, Roger, Carboni, Pulitzer, Menghi, Colombo,Casati, Spadolini,Agnoli, Marenco, [[Cini Boeri
==Collegamenti esterni==
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