Ars et Labor Ferrara: differenze tra le versioni

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Nel [[Serie B 1950-1951|1950-1951]] la SPAL allenata da [[Antonio Janni]] e guidata in campo dal capitano [[Giovanni Emiliani]] vinse il campionato di [[Serie B]], accedendo per la prima volta alla [[Serie A]] a girone unico. La formazione-tipo di quell'anno era composta da: [[Renato Bertocchi|Bertocchi]], [[Raffaele Guaita|Guaita]], [[Alessandro Carlini|Carlini]], [[Giovanni Emiliani|Emiliani]], [[Giuseppe Macchi|Macchi]], [[Fulvio Nesti|Nesti]], [[Silvano Trevisani|Trevisani]], [[Goffredo Colombi|Colombi]], [[Aldo Biagiotti|Biagiotti]], [[Niels Bennike|Bennike]] e [[Alberto Fontanesi|Fontanesi]], cui si aggiungevano anche [[Renato Dini|Dini]], [[Plinio Patuelli|Patuelli]] e [[Enzo Rosignoli|Rosignoli]].<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992|pp. 13-15}}</ref> L'anno della promozione coincise inoltre con l'inaugurazione del nuovo [[Stadio Paolo Mazza|Stadio Comunale]], ricostruito completamente in sostituzione del vecchio impianto risalente al [[1928]].
 
Il ventennio successivo vide la SPAL ottenere i suoi migliori risultati, mantenendo la categoria ininterrottamente dal [[1951]] alla prima retrocessione in B del [[1964]]. Nel [[1954]] tuttavia i biancazzurribiancoazzurri ottennero la salvezza tramite spareggio battendo per 2-1 il [[Unione Sportiva Città di Palermo|Palermo]] (con le reti di [[Giorgio Bernardin|Bernardin]] e [[Rinaldo Olivieri|Olivieri]]), mentre nel [[1955]] la squadra venne ripescata nella massima serie a seguito delle sanzioni per illecito sportivo comminate al termine del campionato ad {{Calcio Udinese|NB}} e {{Calcio Catania|NB}}.<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992|pp. 23-26}}</ref>
 
Il calciatore più rappresentativo degli anni in Serie A fu l'[[Argentina|argentino]] [[Oscar Massei]], il quale vestì la maglia biancazzurrabiancoazzurra per nove stagioni (dal [[1959]] al [[1968]]).
 
==== Valorizzazione dei giocatori ====
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=== Gli anni sessanta ===
==== La finale di Coppa Italia ====
Nel [[1962]] la SPAL raggiunse la finale di [[Coppa Italia 1961-1962|Coppa Italia]], persa contro il {{Calcio Napoli|NB}} (allora militante in [[Serie B]]). Gli estensi, allenati da [[Serafino Montanari]], si schierarono con [[Edo Patregnani|Patregnani]], [[Manlio Muccini|Muccini]], [[Gennaro Olivieri|Olivieri]], [[Adolfo Gori|Gori]], [[Sergio Cervato|Cervato]], [[Osvaldo Riva|Riva]], [[Carlo Dell'Omodarme|Dell'Omodarme]], [[Oscar Massei|Massei]], [[Silvano Mencacci|Mencacci]], [[Dante Micheli|Micheli]] e [[Carlo Novelli|Novelli]]. Il Napoli passò in vantaggio su punizione con l'ex spallino [[Gianni Corelli]] al 12', i biancazzurribiancoazzurri pareggiarono al 15' con Micheli; infine al 79' [[Pierluigi Ronzon]] portò definitivamente in vantaggio la formazione partenopea, regalandole il primo trofeo della sua storia.<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992|pp. 44-45}}</ref>
 
==== La prima retrocessione ed il ritorno in A ====
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==== La retrocessione in Serie C ====
Dopo la retrocessione in [[Serie B]], nel [[Serie B 1968-1969|1969]] la SPAL subì un'ulteriore retrocessione in [[Lega Pro|Serie C]]: sebbene [[Paolo Mazza|Mazza]] avesse promesso un'immediata risalita nella massima serie il rendimento dei biancazzurribiancoazzurri fu deludente, anche a seguito dell'infortunio dell'attaccante [[Alberto Orlando]], tanto che per la prima volta la tifoseria giunse a contestare apertamente l'operato del presidente. Tale campionato coincise inoltre con le ultime partite disputate nel calcio professionistico da [[Gastone Bean]].<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992|p. 68}}</ref>
 
=== Gli anni settanta e ottanta e la fine dell'era Mazza ===
[[File:SPAL FORMAZIONE 1972-73.jpg|thumb|left|La SPAL promossa in Serie B al termine della stagione [[Serie C 1972-1973|1972-1973]].]]
Dopo quattro anni di [[Lega Pro|Serie C]] nel corso dei quali si alternarono come allenatori [[Giovan Battista Fabbri]], [[Tito Corsi]] e [[Cesare Meucci]]<ref>{{cita|Becchetti-Palmieri, 1974|pp. 176-179}}</ref>, alla fine del [[1972]] [[Mario Caciagli]] sostituì sulla panchina biancazzurrabiancoazzurra [[Eugenio Fantini]] imprimendo una grossa svolta alla stagione: [[Franco Pezzato]] al termine del [[Serie C 1972-1973|campionato]] sarà capocannoniere e la SPAL tornerà in [[Serie B]] rimanendo in serie cadetta per quattro anni. La squadra della promozione era composta da [[Roberto Marconcini|Marconcini]], [[Eliseo Croci|Croci]], [[Enzo Vecchiè|Vecchiè]], [[Giulio Boldrini|Boldrini]], [[Enrico Cairoli|Cairoli]], [[Elio Rinero|Rinero]], [[Ferdinando Donati|Donati]], [[Marco Tartari|Tartari]], [[Faustino Goffi|Goffi]], [[Lucio Mongardi|Mongardi]], [[Franco Pezzato|Pezzato]]. Altri giocatori schierati furono: Cariolato, Romano, [[Renzo Ragonesi|Ragonesi]] e [[Odilio Moro|Moro]].<ref>{{cita|Becchetti-Palmieri, 1974|pp. 184-188}}</ref>
 
Nel [[1977]] (al quarto campionato di B, dopo che a Caciagli si avvicendarono [[Umberto Pinardi]] e [[Guido Capello]]) [[Paolo Mazza]] venne deposto dalla presidenza della società: dopo trent'anni alla guida del sodalizio estense e l'esperienza come Commissario Tecnico della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]] ai [[Campionato mondiale di calcio 1962|Mondiali del Cile]] del [[1962]], dovette cedere la guida della società a Primo Mazzanti, già dirigente spallino.<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992|pp. 84-86}}</ref>
 
[[File:Spal 1978-70.jpg|thumb|Formazione della SPAL nel campionato di [[Serie B 1978-1979]].]]
Sempre nel [[Serie B 1976-1977|1977]] la SPAL retrocesse in C allenata da [[Luis Suárez (calciatore 1935)|Luisito Suárez]], ma con il ritorno in panchina di Mario Caciagli nel [[Serie C 1977-1978|1978]] i biancazzurribiancoazzurri riconquistarono subito la Serie B. Nel campionato [[Serie B 1980-1981|1980-1981]] degna di nota fu la trasferta a [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]] contro il {{Calcio Milan|NB}}, allora relegato in serie cadetta: una partita segnata dal gol di mano di [[Walter Novellino]] che contribuì alla vittoria dei rossoneri per 2-1. Dopo altri quattro anni di B, la squadra estense subì una nuova retrocessione in [[Lega Pro Prima Divisione|C1]] nel [[Serie B 1981-1982|1982]] con [[Battista Rota|"Titta" Rota]] prima e [[Ugo Tomeazzi]] poi in panchina.
 
Dopo un campionato in [[Lega Pro Prima Divisione|Serie C1]] con [[Gaetano Salvemini (calciatore)|Gaetano Salvemini]] prima e [[Gianni Seghedoni|Giovanni Seghedoni]] poi come allenatori, la SPAL risalì la china a metà anni ottanta sotto la guida di [[Giovanni Galeone]] (giunse quarta nel [[Serie C1 1983-1984|1984]])<ref>{{cita|Malaguti-Rizzi, 1985|pp. 101-108}}</ref>, ma successivamente, nel [[Serie C1 1988-1989|1989]], retrocesse per la prima volta in [[Lega Pro Seconda Divisione|Serie C2]].
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==== Il triennio di Gianfranco Tomasi ====
Nell'estate [[2005]] viene costituita una nuova società denominata ''Spal 1907'', presieduta da Gianfranco Tomasi, imprenditore edile di [[Comacchio]], che grazie al [[Lodo Petrucci]] rileva la [[Tradizione sportiva in Italia|tradizione sportiva]] biancazzurrabiancoazzurra e s'iscrive al campionato di [[Serie C2 2005-2006]]. Il ridotto tempo a disposizione per costruire la squadra a seguito della riammissione tra i professionisti conduce ad una stagione interlocutoria.
 
Nei due successivi campionati la società punta apertamente alla promozione in [[Lega Pro Prima Divisione|Serie C1]], ingaggiando tra gli altri il centravanti Nicola Bisso, il trequartista [[Svizzera|svizzero]] [[David Sesa]], il fantasista [[Argentina|argentino]] [[Christian La Grottería]] e il difensore [[Cristian Servidei]] (già biancazzurro ai tempi della doppia promozione dalla [[Lega Pro Seconda Divisione|C2]] alla [[Serie B|B]] dei primi anni novanta). Entrambi i tentativi tuttavia non vanno a buon fine: la squadra viene eliminata in semifinale [[play-off]] nel [[Serie C2 2006-2007|2007]] dalla [[Paganese Calcio 1926|Paganese]] e nel [[Serie C2 2007-2008|2008]] dal {{Calcio Portogruaro|NB}}.
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Nel giugno del [[2008]] Tomasi cede il pacchetto di maggioranza societaria all'imprenditore lucchese Cesare Butelli; nel mese successivo la SPAL viene ripescata nel campionato di terza serie, nel frattempo ridenominato [[Lega Pro Prima Divisione]]. Il nuovo presidente nomina Gianbortolo Pozzi come direttore generale, il quale allestisce una formazione che punta al mantenimento della [[Lega Pro Prima Divisione 2008-2009|categoria]]. La squadra affidata ad [[Aldo Dolcetti]], in cui emerge il giovane centravanti marocchino Rachid Arma, inaspettatamente s'insedia fin dall'inizio nelle prime posizioni della classifica salvo poi calare nel finale del campionato, classificandosi infine al sesto posto mancando i [[play-off]], nonostante la vittoria contro il {{Calcio Pergocrema|NB}} all'ultima giornata (resa vana dai contemporanei pareggi di {{Calcio Padova|NB}} e {{Calcio Reggiana|NB}}, alle quali serviva un punto ciascuno per giocarsi gli spareggi promozione).
 
La stagione [[Lega Pro Prima Divisione 2009-2010|2009-2010]] dei biancazzurribiancoazzurri (complice anche la cessione di Arma, sostituito a campionato già avviato con il centravanti [[Giacomo Cipriani]]) parte in maniera negativa, tanto che dopo le prime tredici giornate la dirigenza esonera Dolcetti sostituendolo con [[Egidio Notaristefano]]. Con il neo-tecnico la SPAL scala la classifica riuscendo a piazzarsi settima, battendo il {{Calcio Foggia|NB}} all'ultima giornata.
 
=== Gli anni duemiladieci ===
Per la stagione [[Lega Pro Prima Divisione 2010-2011|2010-2011]] viene assemblata una squadra con l'intento di ambire alla zona play-off, confermando i migliori giocatori della stagione precedente (tra cui Cipriani e [[Marco Zamboni|Zamboni]]) e completando la rosa con elementi come [[Nicola Ravaglia|Ravaglia]], Melara e [[Mohamed Fofana (7 maggio 1985)|Fofana]]. Il girone d'andata vede la SPAL stabilmente nelle prime posizioni; nel girone di ritorno le prestazioni (complice l'infortunio di Cipriani) subiscono un'involuzione, sfociando in una lunga serie di risultati negativi che fanno sfumare il traguardo dei [[play-off]].
 
Nel campionato [[Lega Pro Prima Divisione 2011-2012|2011-2012]] la SPAL, affidata a [[Stefano Vecchi]], assembla una squadra molto giovane con l'intento di ridurre il monte-ingaggi e sfruttare i contributi previsti per l'utilizzo dei giocatori under. La società si ritrova subito a far fronte a 2 punti di penalizzazione per la mancata corrisponsione di stipendi e contributi ai propri dipendenti. Dopo una partenza difficile dal punto di vista sportivo (solo 15 punti "sul campo" al termine del girone d'andata), le successive scadenze portano a 8 il totale dei punti di penalizzazione inflitti ai biancazzurribiancoazzurri.<ref>{{Cita web|http://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/sport/2011/11/14/619598-spal_altra_penalizzazione_punti.shtml|Spal: altra penalizzazione di due punti|sito=ilrestodelcarlino.it|data=14 novembre 2011}}</ref> La precaria situazione finanziaria della società si riflette anche in campo legale, con la presentazione d'istanze di fallimento da parte di alcuni dipendenti e fornitori, desiderosi di recuperare le proprie spettanze. Al termine della stagione regolare la SPAL si piazza quart'ultima con 34 punti (42 sul campo) e deve giocare i playout contro il {{Calcio Pavia|NB}}, terz'ultimo. Nella gara d'andata del 20 maggio i biancazzurribiancoazzurri pareggiano 0-0 in trasferta, ma sette giorni dopo al [[Stadio Paolo Mazza|Paolo Mazza]] vengono sconfitti 2-0 dai lombardi, retrocedendo in [[Lega Pro Seconda Divisione]].
 
Il 13 luglio [[2012]] la società viene esclusa dal campionato [[Lega Pro Seconda Divisione 2012-2013|2012-2013]] per problemi economici e il 16 luglio non presenta ricorso. La ''SPAL 1907'' viene infine radiata dalla [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]] l'11 settembre [[2013]]<ref>{{cita web|url=http://www.figc.it/Assets/contentresources_2/ContenutoGenerico/77.$plit/C_2_ContenutoGenerico_37492_StrilloComunicatoUfficiale_lstAllegati_Allegato_0_upfAllegato.pdf|titolo=FIGC: Comunicato ufficiale n. 72/A|editore=[[Federazione Italiana Giuoco Calcio]]|data=11 settembre 2013|accesso=11 aprile 2014|formato=PDF}}</ref> e il 31 marzo [[2014]] il Tribunale di Ferrara ne notifica la dichiarazione di [[fallimento (ordinamento giuridico italiano)|fallimento]] e la messa in liquidazione, respingendo la richiesta di concordato avanzata da Butelli.<ref>{{cita news|url=http://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/sport/2014/04/01/1047079-spal-1907-fallita.shtml|titolo=Fallita la Spal 1907, il tribunale respinge il concordato di Butelli|pubblicazione=[[Il Resto del Carlino]]|data=1º aprile 2014|accesso=11 aprile 2014}}</ref>
 
==== La ripartenza dai dilettanti ====
Nell'estate [[2012]] il Sindaco di [[Ferrara]] invita i soggetti interessati a presentare un progetto per la rifondazione del club biancazzurrobiancoazzurro. Si fa quindi avanti una cordata capeggiata dall'imprenditore Oreste Pelliccioni, comprendente l'ex vicepresidente Roberto Benasciutti e l'esperto dirigente [[Roberto Ranzani]], che successivamente avrebbe dovuto avvalersi del supporto di un gruppo di finanziatori. La base societaria è composta inizialmente da Benasciutti al 95% e da Ranzani per il restante 5%. La squadra torna a giovarsi dell'utilizzo del marchio storico della S.P.A.L., non più in uso dal [[2005]]. Il 9 agosto [[2012]] la [[Lega Nazionale Dilettanti]] accetta l'affiliazione del nuovo soggetto (denominato ''Società Sportiva Dilettantistica Real Spal''), iscrivendo il sodalizio in [[Serie D]] (che costituisce il punto più basso della storia sportiva societaria) sulla base dell'applicazione dell'articolo 52 comma 10 delle Norme Organizzative Interne della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]] ed in virtù delle 83 stagioni sportive professionistiche pregresse della vecchia SPAL.<ref>{{Cita web|url=http://www.lnd.it/documenti/leggi/comunicati/1060089?lid=21|titolo=LND}}</ref>
 
Nell'organigramma societario (che vedrà Ranzani presidente e Benasciutti vice) non sarà presente Pelliccioni, in quanto i nuovi soci da lui garantiti non arriveranno. Lo stesso Benasciutti si fa quindi carico di saldare in prima persona le quote d'iscrizione al nuovo campionato. La rosa viene assemblata senza ricorrere a grossi esborsi economici: Ranzani sceglie un allenatore conoscitore della categoria (David Sassarini) e punta su giocatori ferraresi legati alla piazza: [[Davide Marchini]], [[Edoardo Braiati]], Alessandro Marongiu e Gianluca Laurenti. Durante l'estate arrivano alcuni giocatori provenienti dalla [[Lega Pro]], alcuni elementi di categoria e molti giovani. L'obiettivo di puntare ai piani alti della classifica sfuma però dopo pochi mesi: la società non ha le risorse per provvedere ai rimborsi spese per i mesi successivi a dicembre. Arrivati a febbraio, i giocatori rifiutano di allenarsi denunciando pubblicamente la situazione. Lo stato delle cose non muta nei mesi successivi con la squadra che, ormai priva di stimoli e serenità, termina il campionato solo per onor di firma.
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Il 12 luglio [[2013]], su pressione del Sindaco di [[Ferrara]] Tiziano Tagliani, Roberto Benasciutti trova l'accordo con la famiglia Colombarini per la fusione tra SPAL e {{Calcio Giacomense|NB}}: pertanto il club di [[Masi San Giacomo]] rileva ed adotta il marchio storico della S.P.A.L. e trasferisce il proprio terreno casalingo allo [[Stadio Paolo Mazza]], trasformandosi [[de facto]] nella società acquisita. A suggellare tale transazione, il club assume la nuova denominazione ''S.P.A.L. 2013'', ai sensi dell'articolo 20 delle Norme Organizzative Interne della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]].<ref>L'articolo in oggetto consente in ambito professionistico la fusione fra club espressione di comuni confinanti, come appunto il caso di [[Ferrara]] e [[Masi Torello]]. Il club risultante ha facoltà di chiedere al Presidente federale di determinare la propria sede sociale e il campo da gioco, nonché alla Lega di scegliere il colore della maglia, mentre rimane vivo il vecchio numero di matricola, nel caso specifico il 71608 della Giacomense.</ref><ref>{{Cita web|http://www.direttaradio.it/212981/la-spal-torna-in-lega-pro-fusione-con-la-giacomense-che-scompare-dal-calcio-professionistico/|La Spal torna in Lega Pro: fusione con la Giacomense che scompare dal calcio professionistico|sito=direttaradio.it}}</ref> La società biancazzurra viene ufficialmente inserita in [[Lega Pro Seconda Divisione]] per l'annata [[Lega Pro Seconda Divisione 2013-2014|2013-2014]].
 
Il 21 ottobre [[2013]], dopo un avvio di campionato non in linea con le attese di inizio stagione, la società decide di sollevare dall'incarico mister Leonardo Rossi, affidando la squadra a [[Massimo Gadda]], già giocatore biancazzurrobiancoazzurro nella stagione [[Serie C1 1999-2000|1999-2000]] e allenatore per 3 stagioni della {{Calcio Giacomense|NB}}. Il nuovo trainer spallino guida la squadra al quarto posto al termine del girone di andata. Nel mercato invernale la società cerca di rinforzare la rosa al fine di assicurarsi un posto nelle prime otto posizioni, valevoli per l'accesso alla nuova [[Lega Pro]]: l'obiettivo viene infine raggiunto, con la squadra che riesce a classificarsi sesta al termine del campionato; tra i giocatori si mette in evidenza il centravanti [[Massimiliano Varricchio]], che si laurea capocannoniere del girone con 20 reti.
 
La stagione [[Lega Pro 2014-2015|2014-2015]] nella nuova Lega Pro parte in maniera difficile per la SPAL: i biancazzurribiancoazzurri, affidati a mister [[Oscar Brevi]], totalizzano due pesanti sconfitte nelle prime due partite, ove la squadra esprime inoltre un gioco poco brillante. Tuttavia il patron Colombarini e il presidente Mattioli, ignorando le contestazioni dei tifosi e di alcune aree dell'ambiente societario, confermano la fiducia all'allenatore. La scelta si rivela corretta, giacché la SPAL comincia a scalare la classifica fino a raggiungere la prima posizione. Una nuova serie di risultati negativi, unita alle scarse reti segnate, conduce tuttavia in un secondo momento il vertice societario ad esonerare Brevi e ad ingaggiare al suo posto [[Leonardo Semplici]], ex allenatore di {{Calcio Arezzo|NB}}, {{Calcio Pisa|NB}} e primavera della {{Calcio Fiorentina|NB}}. Sotto la sua guida, dopo un periodo di assestamento ed aiutati dal miglioramento della rosa seguito al mercato di gennaio, gli estensi vincono otto partite consecutive e si reinseriscono nella lotta [[play-off]], obiettivo tuttavia sfumato alla penultima giornata: la squadra conclude il campionato al quarto posto finale, con il tecnico toscano che viene confermato anche per l'annata successiva.
 
In vista del campionato [[Lega Pro 2015-2016|2015-2016]] la squadra viene potenziata nel segno della continuità, confermando buona parte dei giocatori dell'annata precedente ed inserendo elementi nei ruoli maggiormente scoperti. Con cinque vittorie consecutive nelle prime cinque giornate e due successivi pareggi a reti bianche con {{Calcio Prato|NB}} e {{Calcio Siena|NB}}, gli estensi si portano da subito in testa alla graduatoria. Il 20 dicembre, grazie alla vittoria casalinga sul {{Calcio Teramo|NB}} e ai contemporanei pareggi delle inseguitrici {{Calcio Maceratese|NB}} e {{Calcio Pisa|NB}}, la SPAL si laurea campione d'inverno con una giornata d'anticipo sulla fine del girone d'andata. Il 23 aprile [[2016]], pareggiando 1-1 in casa contro l'{{Calcio Arezzo|NB}}, i biancoazzurri conquistano la matematica promozione in [[Serie B]] con due giornate d'anticipo dopo un torneo condotto sempre al comando, ritornando in seconda serie dopo 23 anni. A seguito delle vittorie ottenute contro {{Calcio Benevento|NB}} e {{Calcio Cittadella|NB}}, il 22 maggio [[2016]] la SPAL conquista la [[Supercoppa di Lega Pro 2016|Supercoppa di Lega Pro]].
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=== Colori ===
[[File:Spal 1995-1996.JPG|thumb|La SPAL del [[Serie C1 1995-1996|1995-1996]], con la consueta divisa biancoazzurra.]]
La ''Società Polisportiva Ars et Labor'' sin dalla propria fondazione ha adottato come colori sociali il [[bianco]] e l'[[azzurro]], mutuandoli dallo stemma dei sacerdoti Salesiani.<ref>{{cita web|url=http://sport.sky.it/sport/calcio_italiano/2013/11/03/matti_da_lega_pro_spal_dieci_cose_da_sapere.html|titolo=Dall'acronimo alla matricola: dieci cose da sapere sulla Spal|data=11 novembre 2013|accesso=19 aprile 2016}}</ref> L'unica eccezione a ciò si ebbe nel periodo a cavallo tra gli anni [[anni 1930|trenta]] e gli anni [[anni 1940|quaranta]], durante il quale il club aveva cambiato denominazione in ''Associazione Calcio Ferrara'' e vestito i colori [[bianco]]-[[nero|neri]] del [[Ferrara|Comune]]. La tenuta di gioco della squadra, dal [[Secondo dopoguerra in Italia|secondo dopoguerra]] in avanti, ha assunto la tinta unita azzurra con maniche, colletto e pantaloncini bianchi; venendo sostituita poi, a partire dall'annata [[Società Polisportiva Ars et Labor 1963-1964|1963-1964]], con il motivo bianco-azzurro a righe strette verticali e pantaloncini bianchi.
 
[[File:Gradinata spallina anni '90.jpg|thumb|left|La gradinata del [[Stadio Paolo Mazza|''Paolo Mazza'']] colorata dalle bandiere spalline.]]
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A partire dalla stagione [[S.P.A.L. 2013 2013-2014|2013-2014]], con l'arrivo alla presidenza della famiglia Colombarini, viene prodotta dallo sponsor tecnico [[Erreà]] una divisa speciale sul modello della storica maglia degli [[Anni 1950|anni cinquanta]]: azzurra con colletto (caratterizzato da una chiusura a lacci), maniche e pantaloncini bianchi. È stata utilizzata in occasione di alcuni match casalinghi con avversari tradizionali, quali {{Calcio Mantova|NB}} ed {{Calcio Alessandria|NB}}.<ref>{{cita web|url=http://www.amalamaglia.it/2013/12/11/spal-2013-maglia-calcio-storica/|titolo=SPAL: maglia Erreà storica contro il Mantova|data=11 dicembre 2013|accesso=15 aprile 2016}}</ref>
DalDall'annata [[S.P.A.L. 2013 2016-2017|2016-2017]], con il passaggio di consegne tra Erreà ed HS Football, il caratteristico colletto con i laccetti viene sostituito da un colletto a V.
 
=== Simboli ufficiali ===
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=== Centro di allenamento ===
La sede degli allenamenti della prima squadra e del settore giovanile biancazzurrobiancoazzurro è il centro sportivo di via Copparo, situato nei pressi della frazione [[ferrara|ferrarese]] di Pontegradella, inaugurato nel [[1969]].<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992|p. 69}}</ref>
 
== Società ==
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Gli spallini hanno rivalità molto accese con tifoserie dell'[[Emilia-Romagna]], in particolare quelle di {{Calcio Bologna|NB}}, {{Calcio Reggiana|NB}} (con i quali esisteva un gemellaggio negli [[Anni 1990|anni '90]])<ref>{{cita web|url=http://quotidianiespresso.repubblica.it/gazzettareggio/arch_24/reggio/primopiano/el105.htm|titolo=Dagli abbracci alle bombe incendiarie|accesso=21 settembre 2016}}</ref>, {{Calcio Modena|NB}}, {{Calcio Carpi|NB}} (anch'essi ex-gemellati)<ref>{{cita web|url=http://www.pianetaempoli.it/lavversaria/curva-ospiti-tifosi-del-carpi/|titolo=Curva Ospiti - I tifosi del… Carpi|data=15 febbraio 2014|accesso=21 settembre 2016}}</ref>, {{Calcio Parma|NB}}, {{Calcio Ravenna|NB}}, {{Calcio Cesena|NB}} e {{Calcio Rimini|NB}}. Si registrano inoltre spiccate ostilità reciproche con squadre venete, toscane e del nord Italia, principalmente {{Calcio Vicenza|NB}}, {{Calcio Padova|NB}}, {{Calcio Verona|NB}}, {{Calcio Venezia|NB}}, {{Calcio Mantova|NB}}, {{Calcio Como|NB}}, {{Calcio Triestina|NB}}, {{Calcio Spezia|NB}}, {{Calcio Massese|NB}}, {{Calcio Lucchese|NB}}, {{Calcio Pistoiese|NB}} e {{Calcio Prato|NB}}.
 
Sul fronte scontri gli ultras risultano ancora attivi, con tafferugli scatenati con le tifoserie di Vicenza, Padova, Prato e Rimini.<ref>{{cita web|url=http://corrierealpi.gelocal.it/belluno/cronaca/2015/07/27/news/guerriglia-a-calalzo-ultra-di-padova-e-spal-si-stavano-aspettando-1.11838953|titolo=Guerriglia tra tifosi: gli ultrà di Padova e Spal si stavano aspettando|data=27 luglio 2015|accesso=22 novembre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.estense.com/?p=491725|titolo=Spal, scontri con tifosi di Rimini all'origine delle trasferte vietate|data=29 ottobre 2015|accesso=22 novembre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.estense.com/?p=568816|titolo=Scontri durante Spal-Vicenza: Daspo per i responsabili|data=5 settembre 2016|accesso=10 settembre 2016}}</ref> Nell'anno della promozione dalla [[Serie C1]] alla [[Serie B]] ([[Serie C1 1991-1992|1991-1992]]), al termine della partita {{Calcio Triestina|NB}}-SPAL disputatasi allo [[Stadio Giuseppe Grezar]], i supporters spallini vennero violentemente a contatto con i tifosi di casa ed i carabinieri all'interno del terreno di gioco: a seguito degli scontri vari ultras ed esponenti delle forze dell'ordine rimasero feriti. Nella stagione [[Serie C1 1993-1994|1993-1994]], andò in scena allo [[Stadio Renato Dall'Ara]] la semifinale [[play-off]] per la Serie B tra {{Calcio Bologna|NB}} e SPAL: dopo il vantaggio degli ospiti scattarono incidenti nella curva felsinea tra poliziotti ed ultras bolognesi, poi fuori dallo stadio tra le due tifoserie.<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/06/06/spareggio-per-la-incidenti-bologna.html|titolo=Spareggio: incidenti a Bologna|data=6 giugno 1994|accesso=10 settembre 2016}}</ref> Questi sono gli ultimi scontri registrati tra le compagini del tifo biancazzurrobiancoazzurro e rossoblù, cui susseguì un lungo periodo di graduale attenuazione della rivalità, anche a causa dell'assenza della SPAL dai più importanti palcoscenici nazionali a partire dalla metà degli anni novanta.
 
== Organico ==